L’avvio di campionato delle milanesi è senza ombra di dubbio sconfortante e lo specchio evidente di un ormai vetusto metodo di gestione societario. Milan e Inter seppur per motivi diversi guardano la classifica di serie A dall’alto verso il basso e pur avendo ancora tempo e mezzi per ritornare nelle posizioni di classifica che per budget e blasone più gli competono dimostrano di aver scarsa capacità di programmazione.
Tag: adriano galliani
-
Inter, Milan analisi di un avvio shock
Provando ad analizzare la crisi della Milano calcistica in casa rossonera pesano senza dubbio due pesanti macigni: il primo è la lunga lista di indisponibili, la seconda la sentenza sul lodo Mondadori che ha privato la società dei capitali necessari per far il calciomercato. Di tutt’altra natura, invece, i problemi di casa nerazzurra dove tifosi e società vivono ancora di ricordi e il conseguente paragone con Mourinho è un macigno per qualsiasi allenatore. Moratti dopo aver vinto tutto ha deciso di tirare un pò la cinghia mettendo come obiettivo gestionale il pareggio del bilancio in modo da rispettare i sempre più stringenti paletti imposti dal fair play finanziario. Scelta condivisibile ma solo abbozzata dall’Inter che invece di seguire un filo logico ed un progetto concreto, di squadra, ha fallito per due stagioni consecutive la campagna acquisti estiva per poi esser costretta a svenarsi nel mercato invernale. Ranieri salverà la stagione ma il “normalizzatore” non è il tecnico adatto per iniziare un nuovo corso proprio per la mancanza di uno stile di gioco. Il Milan, nonostante la debacle di Torino, resta la squadra da battere per la presenza in organico di Ibrahimovic, per la solidità difensiva di Nesta e Thiago Silva e per la tanta esperienza dei veterani ma molto dipenderà dal cammino in Champions League e dal recupero di Pato e Robinho che con Ibra, Boateng ed Abate sono gli uomini capaci di dar corsa e dinamicità ad un gruppo fin troppo avanti con l’età I cinque principali problemi di Inter e MilanGalliani Allegri ©Claudio Villa/Getty Images - Un monte ingaggi troppo elevato rispetto al reale valore della rosa.
- Una campagna acquisti che non tiene conto del fisiologico calo delle Vecchie Guardie.
- L’incapacità di far entrare in pianta stabile in prima squadra i tanti prospetti interessanti nati e cresciuti nel settore giovanile.
- L’incapacità di coinvolgere i tifosi in un progetto di cambiamento e condividere insieme i giusti tempi di cambiamento.
- L’abbandono della qualità per far posto alla fisicità.
-
Milan, la sosta al momento giusto
Che succede al Milan? I passi falsi con Napoli e Juventus possono esser giustificati solo con le assenze? Se alla sconfitta contro il Napoli seppur pesante non si era dato un significato particolare il ko dello Juventus Stadium di ieri sera è stato più di un campanello di allarme e la preoccupazione della dirigenza rossonera la si è intuita dal rifiuto di Galliani di partecipare alla cena post partita offerta da Andrea Agnelli e dal battibecco in tv tra Massimiliano Allegri e Massimo Mauro a Sky.
Cinque giornate di campionato sono ancora poche per bocciare il Milan dimenticando la squadra che lo scorso anno dettò legge in Italia ma sono sufficienti per emettere i primi verdetti: Allegri non si fida dei nuovi arrivati. Il tecnico campione d’Italia ha schierato Aquilani, Nocerino, El Shaarawy e Taiwo solo perchè costretto riaffidandosi ai “suoi” pur se non in perfette condizioni. Dicevamo, gli infortuni sono più che una scusante sia per il rendimento della squadra che l’integrazione dei nuovi ma a questo punto è chiaro che bisogna esserci una inversione di tendenza e la squadra deve per forza di cose rimettersi a correre. La sosta permetterà ad Allegri di lavorare sulla condizione fisica cercando di tornare tra quindici giorni con qualche elemento in più della rosa disponibile e sopratutto con il recupero dei vari Abate, Robinho e Pato che insieme a Boateng nell’organico rossonero sono gli unici a garantire dinamicità e l’utilizzo della profonditàGalliani Allegri ©Claudio Villa/Getty Images -
Galliani lancia l’allarme “Anche Cipro avanti nel Ranking Uefa”
Adriano Galliani fu il primo a sollevare il problema del Ranking Uefa per il calcio italiano. L’ad rossonero aveva preventivato come lo scarso impegno delle nostre squadre in Europa League ci avrebbe portato a perder un posto nella classifica a discapito della Germania.
Come sappiamo, già questo campionato qualificherà solo tre squadre nella massima competizione europea con una cospicua riduzione di fatturato e attrattività del nostro sistema calcio. I propositi di riconquista partiti in estate con la Lega disposta a concedere nuovi introiti a chi avesse fatto strada in Europa League non hanno avuto consensi tanto che Roma e Palermo hanno chiuso anzitempo la loro avventura nella coppa e la Lazio nonostante sulla carte accreditata della vittoria finale è incorsa in due umilianti sconfitte. Galliani quest’oggi tuona dalle pagine della Stampa scagliandosi contro chi decide di far un eccessivo turnover “Ogni volta che si gioca un turno di Champions mi faccio stampare la situazione del Ranking europeo. Nonostante le tre vittorie di Inter, Milan e Napoli siamo all’undicesimo posto e davanti abbiamo pure Cipro. Sapete perchè? Per il disinteresse di alcuni club nei confronti dell’Europa League. In Lega abbiamo pure stanziato un contributo per stimolarli ma poi quando arrivano le partite fanno il turnover… Il problema del calcio non è sapere chi vince Juve-Milan, sono i ventidue punti che ci separano dal Ranking inglese”. Il dirigente del Milan analizza anche un altro problema cronico del nostro calcio, vale a dire l’incapicità di costruire gli stadi da parte delle società emettendo un verdetto tragico per il nostro calcio. Secondo Galliani infatti lo Juventus Stadium resterà un caso isolato “Se i club italiani avessero stadi di proprietà cosa cambierebbe? L’aspetto più importante: il fatturato. Ma purtroppo sono discorsi che non portano a niente. Siamo lontani da questa svolta anni luce. Ciò che è successo a Torino è irripetibile. L’unica cosa che posso fare è cercare di rimodernare San Siro per esaudire un sogno: ospitare presto una finale di Champions League…”.Adriano Galliani ©Giuseppe Bellini/Getty Images -
Anche il Milan sul baby Diego Polenta
Considerarlo un baby è forse troppo riduttivo, Diego Polenta vincitore quest’anno della Coppa America con la maglia dell’Uruguay è stato per anni fiore all’occhiello della Primavera del Genoa e quest’estate al centro di un vero vortice di mercato. Polenta considerato in patria come il nuovo Montero è oramai da anni capitano della selezione Under 21 e per Tabarez l’uomo che raccoglierà la maglia di Diego Lugano al fianco di Coates nella Celeste.
Difensore arcigno ma dalla tecnica sopraffina e con una discreta concorrenza con il gol quest’estate era stato promesso da Preziosi alla Reggina di Lillo Foti che tre anni fa provò a strapparlo propprio al Genoa trattando il Danubio. A far saltare l’accordo è stato però l’intromissione del Barcellona pronto ad acquistarlo e lanciarlo nel Barcellona B per completare la maturazione e poi salire in prima squadra tra le stelle di Guardiola.
La trattativa sembra non sia andata in porto per una valutazione ritenuta troppo bassa da parte del Grifone ma indiscrezioni vogliono un prepotente inserimento del Milan pronto a trattare il giocatore con Preziosi riconoscendogli il giusto valore proprio come è avvenuto quest’anno con il piccolo faraone El Shaarawy e Pelè.
Il difensore uruguiano intanto alla fine è stato ceduto in prestito al Bari di Torrente, tecnico che lo ebbe a battesimo al suo arrivo in Italia nella Primavera genoana e in questo campionato cadetto potrà mettersi in luce guadagnosi altre platee proprio come avvenne nella scorsa stagione per El Shaarawy.
-
Montolivo al Milan nel 2012. Galliani pensa al futuro
Molti, me compreso, leggendo le ultime indiscrezioni di mercato hanno imprecato “adesso basta”. Dopo poco più di 24h si è chiusa la finestra di mercato e già iniziano ad arrivare le prime indiscrezioni sul calciomercato della prossima estate. Le grandi società devono però agire cosi sopratutto per riuscire a contenere i costi accaparrandosi qualche giocatore in scadenza. Il Milan da sempre maestro in questo tipo di colpi nella scorsa stagione ha chiuso in questo modo per Philippe Mexes e Taye Taiwo accaparrandosi due elementi di assoluto valore senza sborsare un euro. Ieri invece è arrivato Nocerino a condizioni vantaggiosissime ma costringendo il Milan ad allargare i cordoni della borsa solo perchè con Flamini infortunato e Gattuso squalificato in Champions Galliani doveva metter a posto il centrocampo. Chi doveva arrivare ma poi non l’ha fatto è Riccardo Montolivo costretto in viola dalle eccessive richieste dei Della Valle ma adesso libero di trattare per la prossima stagione. L’ex capitano della Fiorentina arriverà al Milan a costo zero aumentando la truppa degli azzurri (Nocerino e Aquilani contribuendo al ringiovanimento del centrocampo che nella prossima stagione vedrà le sicure partenze di Gattuso, Van Bommel e Seedorf . A rivelare l’indiscrezione è Sportmediaset che dà addirittura i particolari del contratto prevedendo un quadriennale da 3,5 milioni di euro a stagione. Leggi anche: Le pagelle del calciomercato: Milan voto 7 Galliani basta bugie. Aquilani non è Mister X©Claudio Villa/Getty Images -
Milan, è l’ora di Raiola. Ci sarà Mister X?
Poco più di trenta ore alla fine del mercato e dal Milan tutti si aspettano almeno un altro grande colpo nonostante le smentite della società e le grandi ristrettezze economiche con cui il calcio italiano dovrà fare i conti. Il Milan oltretutto ha dovuto rivedere i suoi piani dopo la sentenza sul lodo Mondadori che ha condannato la Fininvest, la società con cui la famiglia Berlusconi controlla il Milan, costringendo Galliani a virare su Aquilani rinunciando ad un ipotetico Mister X.
Come detto in precedenza dal Milan in molti si aspettano qualche altro movimento sia perchè occorre sostituire l’infortunato Flamini dando un alternativa in più ad Allegri sopratutto in Champions dove dovrà fare a meno di Gattuso per 4 giornate e anche perchè in molti si aspettano un vice Ibra. Procediamo con ordine. Il ruolo del francese potrebbe esser un “scarto” di Real Madrid e Barcellona con i rossoneri disposti a prender in prestito uno tra Diarra, Khedira e Pedro Leon tra i Blancos o Keita tra le fila dei catalani. In Italia poi c’è sempre la pista Parolo ma il Cesena vuole soldi cash e non è disposto a sconti. Il Milan ha però sempre la “mina” Raiola nascosto in questo mercato ma sempre pronto alla stoccata vincente. L’ambiente rossonero memore dei colpi Ibra e Robinho nella scorsa stagione aspetta trepidante e torna ad esser calda la pista Balotelli chiuso e triste a Manchester anche per la definitiva conferma di Tevez. Sempre dalla scuderia Raiola potrebbe tornare in auge l’ipotesi Maxwell che andrebbe a sostituire l’infortunato Taiwo anche se in quella zona di campo c’è sempre Zambrotta e Antonini.© Josep Lago/Getty Images -
Corvino gela il Milan “Montolivo non sarà Mister X”
Si continua a sfogliare la margherita e il tormentone estivo di Galliani intorno al nome di Mister X inizia sempre più a prender i contorni di una boutade. Dopo i bruschi stop a Hamsik, Fabregas, Schweinsteiger il Milan dovrà rinunciare anche all’aquisto di Riccardo Montolivo che seppur con meno appeal degli altri nomi era ritenuto il rinforzo ideale per Allegri.
L’ex capitano della Fiorentina è infatti stato tolto dal mercato italiano, in crisi e alla perenne ricerca di colpi low cost, da Pantaleo Corvino svelando che l’unica offerta italiana è stata fatta dal Milan ma senza esborso di denaro mettendo sulla bilancia la comproprietà di Strasser e Paloschi. Per Montolivo si fa sempre più insistente a questo punto l’ipotesi di cessione al Bayer Monaco alla ricerca di un rinforzo di qualità per la mediana e disposto a pagare i 10 milioni richiesti dalla Fiorentina. In casa Milan aumenta invece il mistero con tutti i giornalisti alla ricerca di nuove indiscrezioni e spostamenti di Galliani e del suo fido Raiola alla ricerca di un nome nuovo. Perso Montolivo si fa comunque più calda la pista che porta ad Alberto Aquilani in rotta con il Liverpool e addirittura pronta a svenderlo.©Claudio Villa/Getty Images -
È scontro Aic – Lega sul superprelievo. Calderoli: “Giocatori viziati”
Non si placano le polemiche sul contributo di solidarietà indetto dal Governo italiano per far fronte alla crisi globale e che colpisce anche il dorato mondo del calcio. Il ministro leghista Calderoli, come al solito, non perde occasione di far parlare di sé definendo i calciatori una casta di viziati ed individuando propri nei calciatori, i soggetti idonei a versare il famoso contributo. L’esponente leghista l’anno scorso propose una riduzione degli stipendi dei giocatori con l’introduzione di un salary cap e la rinuncia ai premi in caso di vittoria del Mondiale. Le dichiarazioni di Calderoli determinarono una dura reazione da parte del portiere azzurro Gigi Buffon e di altri azzurri. Anche l’Aic ha preso la parola per bocca del suo vicepresidente, Leo Grosso . queste le sue parole: “E’ una stupidaggine dire che i giocatori sono viziati. I calciatori sono contribuenti che pagano le tasse e sono in regola. Ma se per contratto il compenso concordato è al netto, allora il contributo di solidarietà andrà pagato dalle società. Sulla vicenda è intervenuto anche Adriano Galliani il quale ha dichiarato che: “I calciatori sono lavoratori dipendenti a tempo determinato. Non hanno uno status differente dagli altri. Parliamo di un contributo, non di una tassazione Irpef. Quindi non so proprio di cosa stiamo parlando? E la regola vale anche per i lavoratori stranieri che percepiscono un reddito in Italia, che fiscalmente rispondono al fisco italiano”. Come al solito quindi, si andrà prospettando una vicenda tipicamente italiana dove ogni volta che viene toccata una casta si alza il polverone e, come al solito, a pagare risultano essere sempre e solo i più deboli.Il Ministro Roberto Calderoli | ©VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images -
Kaka, da Pechino un regalo per il Milan
Se Inter e Manchester City pare abbiano definito il futuro di Sneijder nella tre giorni di Dublino, la sortita in Asia del Milan potrebbe aver dato una scossa al mercato rossonero e sopratutto alla scelta di Mister X. Galliani al seguito dei rossoneri che questo pomeriggio hanno alzato al cielo il primo trofeo della nuova stagione ieri è stato beccato a pranzo con Florentino Perez, il presidente del Real Madrid è insieme alla squadra in tournee in Cina e la sua presenza è importante sia per stringere nuovo accordi di marketing che per il mercato in senso stretto.
Perez e Galliani sono amici di vecchia data e il pranzo insieme può esser stato l’occasione per ritrovarsi ma secondo i quotidiani iberici in generale e sopratutto il Mundo Deportivo il presidente dei Galaticos ha proposto in regalo Kaka al Milan proprio per disfarsi dell’ingaggio faraonico del brasiliano e di una presenza ingombrante nello spogliatoio. “Adriano riprenditi Kaka” la proposta di Florentino Perez disposto a cederlo in prestito con diritto di riscatto a soli 11 milioni di euro, un eresia per un giocatore che soli due anni fa veniva visto come un dei migliori giocatori al mondo. Il Milan al momento tentenna sia per l’ingaggio elevatissimo del brasiliano sia per non stravolgere tatticamente la macchina perfetta construita da Allegri. Certo è che se le indiscrezioni del Mundo Deportivo corrispondessero a verità sarebbe l’ennesima occasione ghiotta di mercato per i rossoneri che dopo Ibra potrebbero trovare dalla Liga il rinforzo per la Champions League.©Victor Fraile/Getty Images -
Antonio Cassano e la mentalità tutta italiana
L’approdo al Milan di Antonio Cassano lo scorso gennaio, dopo la tempesta scoppiata alla Sampdoria, rappresentava per il talento di Bari vecchia, il raggiungimento di un sogno e cioè di poter giocare con il club più titolato al mondo e da protagonista. “Sono nel club più importante al mondo, e se fallisco qui allora ho fallito tutto nella mia carriera”, queste le parole di Cassano nella sua prima presentazione in rossonero.
Ma neanche sei mesi dopo e siamo di nuovo qui a parlare della nuova destinazione di fantantonio, eh si perché Cassano necessita di un posto di assoluto titolare la prossima stagione se non vuole perdere la possibilità di giocare i prossimi Europei con la maglia azzurra. Prandelli è stato chiaro, “verranno in nazionale chi giocherà con continuità la prossima stagione”, continuità che il buon Adriano Galliani nel Milan, non può certo assicurare a Cassano. Ed ecco quindi che in Cassano, riaffiora quella mentalità del posto fisso e del suo raggiungimento che rappresenta il sogno per qualsiasi italiano medio. Una questione tipicamente italiana dove si sa, la cultura del sacrificio e del lavoro ma soprattutto della meritocrazia, non è prerogativa e segno distintivo del nostro bel paese. Ed allora cosa succede? Succede che uno dei talenti più puri degli ultimi 20 anni del calcio italiano invece che cercare di guadagnarsi il posto in una squadra piena zeppa di campioni, lo pretenda di diritto con la naturale conseguenza di mettere fine con ogni probabilità, alla carriera nei grandi club per proseguire in una realtà più ridimensionata (Genoa? Fiorentina?) e forse, considerate tutte le sue bravate e la sua carriera, una realtà più adatta al suo reale valore.©GIUSEPPE CACACEGetty Images