Tag: adriano

  • Adriano ritorna in campo con l’ Atletico Paranaense

    Adriano ritorna in campo con l’ Atletico Paranaense

    Adriano torna in campo, l’ Imperatore ha firmato un contratto con l’Atletico Paranaense fino alla fine del 2014 e sarà a  disposizione del tecnico Miguel Angel Portugal già per la partita contro i boliviani del The Strongest, in programma giovedì a Curitiba, prima gara del gruppo 1 della Libertadores.
    Adriano si allenava con la società già da inizio dicembre in modo da poter recuperare la forma fisica, è dimagrito, anche se non sembra ancora aver recuperato il peso forma, ma pronto a tornare in campo:

    È l’unico titolo che non ho e voglio aiutare l’Atletico a vincerlo. Voglio recuperare ritmo – ha detto Adriano – e attendere la mia occasione per combattere per un posto in squadra e magari anche per giocare dall’inizio“.

     

    Screenshot
    Adriano con la maglia dell’ Atletico Paranaense

    Si è quindi conclusa la trattativa che andava avanti da ormai tre mesi, tra il club e il calciatore, a causa delle condizioni fisiche dell’attaccante, fermo dal 4 marzo del 2012, nonostante la sua ricaduta di circa venti giorni fa quando non era rientrato da Rio dopo un permesso, ed era addirittura stato coinvolto  in una sfiorata rissa con una ragazza, Mario Celso Petraglia, ha deciso di dargli una possibilità:

    Adriano ha avuto una ricaduta, ma può capitare a chi cerca di superare un momento particolarmente difficile. Noi siamo sempre disposti a dargli una mano“.

    Adriano ha iniziato la sua carriera con il Flamengo e ha giocato in Italia indossando le maglie di Inter, Roma, Parma e Fiorentina, con l’ Inter ha vinto quattro scudetti, con il Brasile ha vinto la Coppa America nel 2004 e la Confederations Cup nel 2005, e ha preso parte ai Mondiali del 2006 in Germania.
    Il Club brasiliano non non ha rivelato i dettagli dell’accordo, ma secondo i media brsiliani dovrebbe guadagnare una cifra come 100 mila rais, equivalenti a circa 30 mila euro mensili, a cui vanno aggiunti bonus derivanti per il numero di presenze, di gol, e di merchandising.

     

  • Corona si è arreso, condanna da quasi 8 anni

    Corona si è arreso, condanna da quasi 8 anni

    Game over. The end. Fine della fuga per Fabrizio Corona, condannato a quasi 8 anni di carcere per estorsione ai danni di noti personaggi televisivi e sportivi, in particolar modo, la condanna è stata confermata nel processo ai danni dell’ex attaccante bianconero Trezeguet, reo di aver pagato sotto minaccia, circa 25 mila euro al Re dei Paparazzi per comprare delle foto compromettenti che ritraevano il giocatore in atteggiamenti intimi con una donna (mettendo a rischio così il suo matrimonio). Dopo anni di processi, scandali e amori finiti (vedi quello con Belen), Corona dovrà passare quasi un decennio di vita dietro le sbarre. Eppure ha tentato la fuga, arrivando fino alle porte di Lisbona con l’obiettivo di prendere il volo verso il Brasile o Santo Domingo… Tentativo fallito! Fabrizio Corona si arrende.

    I quattro giorni di latitanza gli costeranno la pena maggiore. Nessuno sconto ai 7 anni e 10 mesi di condanna. Secondo la polizia italiana, sentendosi braccato, ha deciso di costituirsi.

    Estorsione ai danni di Trezeguet. Corona condannato a 7 anni e 10 mesi di carcere © DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images
    Estorsione ai danni di Trezeguet. Corona condannato a 7 anni e 10 mesi di carcere © DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images

    La fuga – Un viaggio a bordo di una 500, durato ben 96 ore! A bordo un navigatore satellitare (decisivo per rintracciarlo) e un amico fidato. Un fuga frenata in parte dal mal tempo che ha colpito l’Europa, tanto da doversi fermare qualche ora al Colle di Tenda a causa della neve. Poi la lunga corsa verso il Portogallo, dove ad attenderlo c’erano dei vecchi amici portoghesi, pronti ad aiutarlo. Ma anche in questo caso, gli investigatori, grazie alla collaborazione dell’amico che ha aiutato Corona ad allontanarsi da Milano, sono riusciti a risalire a queste nobili famiglie disposte ad aiutare il Re dei Paparazzi. A questo punto, l’ex marito di Nina Moric vedendosi braccato, ha deciso di costituirsi, presentandosi volontariamente alla polizia portoghese.

    Le lacrime – Al momento della sua arresa, Corona sarebbe stato trovato in uno stato emotivo pessimo. Ha pianto, era avvilito.

    Le condanne – Il processo che ha coinvolto David Trezeguet è stato solo l’ultimo di tanti altri in cui ha ricevuto delle condanne definitive senza entrare in carcere. Infatti, se torniamo indietro di 2-3 anni troviamo le accuse, poi diventate condanne in:
    — detenzione di arma da fuoco
    —  uso e spaccio di banconote false
    — bancarotta fraudolenta
    — aggressione a pubblico ufficiale
    — corruzione

    Senza considerare gli altri provvedimenti giudiziari, dove ne uscì indenne come evasione fiscale e corruzione.

    Vita spericolata – Il 39enne catanese, un matrimonio alle spalle con Nina Moric e un figlio avuto dalla stessa showgirl (Carlos, 10 anni), non potrà certo dire di avere avuto una vita monotona, visti i tanti scandali in cui è stato coinvolto, d’altronde non ha mai nascosto la voglia di apparire e l’amore per i soldi. Disposto a tutto pur di raggiungere questi due obiettivi!

    Calciatori coivolti – Essendo Il Pallonaro, un blog sportivo, è giusto sottolineare tutti i giocatori coinvolti nello scandalo che costringerà Corona a scontare una pena di quasi 8 anni. Detto di Trezeguet, vero artefice “indiretto” di questa condanna, gli altri calciatori coinvolti negli ultimi anni sono stati Adriano, Coco e Vieri tra i più importanti. Mentre tra i “dirigenti” troviamo il celebre Lapo Elkann. L’arresto del Re dei Paparazzi sarà una manna dal cielo per i nostri calciatori? Probabilmente si, ma è anche giusto ricordare che, se non si ha nulla da nascondere, non ci si preoccupa troppo delle fotografie scattate…

  • E chi li ferma? Il Barça asfalta anche l’Atletico Madrid

    E chi li ferma? Il Barça asfalta anche l’Atletico Madrid

    Fuga Barça. Messi e compagni chiudono abbastanza agilmente la pratica Atletico Madrid, staccandosi in classifica con un imbarazzante +9 proprio sui Colchoneros. Eppure ad inizio match, i madrileni sembravano poter creare non pochi problemi ai blaugrana, portandosi anche in vantaggio al 30′ con il solito Radamel Falcao, che alla terza occasione supera Victor Valdes con un bel pallonetto. La reazione del Barcellona però è veemente e rimonta prima della fine del primo tempo con le reti di Adriano (gran tiro a giro di sinistro) e di Busquets (facile tap-in in mischia). La seconda frazione vede i catalani dominare come al solito sul piano del palleggio e l’immenso Leo Messi mette a segno una doppietta, chiudendo l’incontro sul 4-1 e portandosi a 90 reti nell’anno solare 2012. Emozionante Barcellona-Atletico Madrid.

    Provate a prenderli – Stagione straordinaria per il Barcellona che sembra non aver patito più di tanto il cambio di allenatore, con il passaggio in estate da Guardiola a Vilanova. La mentalità non cambia. Tanto possesso palla, squadra compatta e accelerazioni improvvise che mettono in difficoltà tutte le difese spagnole.

    Leo Messi tocca quota 90 reti © Jasper Juinen/Getty Images
    Leo Messi tocca quota 90 reti © Jasper Juinen/Getty Images

    Leo – Cercate voi qualche aggettivo per descrivere questo giocatore. Messi è giunto al 39esimo gol stagionale e al 90esimo nel 2012. Numeri da capogiro, da extraterrestre.

    Bye Real – E intanto Mourinho continua a perdere punti preziosi. Altra prestazione non brillante del Real Madrid che in casa non va oltre il 2-2 contro l’Espanyol. La squadra dell’ex tecnico dell’Inter passa in svantaggio alla mezz’ora con la rete di Sergio Garcia prima di rimontare tra il finale di primo tempo e l’inizio del secondo con i gol di Ronaldo e Coentrao. Quando tutto sembrava portare alla vittoria, arriva la doccia fredda con il pareggio dell’uruguaiano Albin a due minuti dalla fine. Adesso i punti dal Barcellona sono diventati 13 e la Liga sembra ormai andata.

    Le altre – Da sottolineare le vittorie esterne di Malaga, Levante e Rayo Vallecano rispettivamente contro Siviglia, Real Zaragoza e Valencia. Anche l’Athletic Bilbao conquista l’intera posta in palio in casa del Mallorca e si allontana dalla zona calda della classifica.

    Tabellino Barcellona-Atletico Madrid 4-1
    Barcellona(4-3-3): Valdes; Adriano (85′ Dani Alves), Pique, Puyol, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Pedro (79′ Villa), Messi, Sanchez (75′ Thiago Alcantara). Allenatore: Vilanova
    Atletico Madrid (4-4-2): Courtois; Juanfran, Miranda, Godin, Filipe (46′ Cata Diaz); Koke, Suarez (56′ Adrian), Gabi, Turan; Falcao, Diego Costa (60 Tiago). Allenatore: Simeone
    Marcatori: 31′ Falcao (A), 36′ Adriano (B), 45′ Busquets (B), 57′ Messi (B), 88′ Messi (B)

    Questi i gol della sfida Barcellona-Atletico Madrid
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  • Adriano spara ad una ragazza ma è giallo

    Adriano spara ad una ragazza ma è giallo

    Adriano si regala a Natale una follia in pieno stile Far West. A farne le spese una giovane ragazza, amica dell’attaccante brasiliano, la quale è rimasta ferita alla mano da un colpo di pistola.

    EL PISTOLERO – E così Adriano scopre di avere un talento innato per il tiro a segno. Verità o leggenda delle favelas? Stando al racconto della 20enne Adriene Pinto il calciatore del Corinthians avrebbe preso in mano la pistola della sua guardia da corpo e per sbaglio avrebbe aperto il fuoco, colpendo la mano sinistra della stessa ragazza. Il fatto sarebbe accaduto all’interno della macchina di Adriano, dopo una serata trascorsa in una discoteca di Rio de Janeiro, nella notte di Natale.

    Adriano | ©ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    ADRIANO SI DIFENDE – L’ex attaccante di Parma e Inter si difende dall’accusa della ragazza, sostenendo come non sia lui il colpevole dell’accaduto. In aiuto di Adriano arriva anche la testimonianza della guardia del corpo, che afferma di non aver mai prestato la propria pistola al giocatore 29enne. Per completezza occorre segnalare che al momento dello sparo erano presenti anche altri due amici della punta del Timao. Le prime perizie sembrano confermare la tesi del brasiliano, non essendo state rilevate tracce di polvere da sparo nella sua mano.

    I PRECEDENTI – Dal suo ritorno in Brasile Adriano si è reso protagonista più volte di episodi che l’hanno immortalato nelle pagine di cronaca più che in quelle sportive. Tutti lo ricorderanno al fianco di un esponente della malavita di Rio con in mano un fucile. Allora l’attaccante si difese sostenendo che fosse un semplice giocattolo.

    FRATELLI – Le disavventure di Adriano ci ricordano da vicino un altro giocatore spesso finito nell’occhio del ciclone mediatico per le sue follie extra calcistiche: Mario Balotelli. L’ultima impresa del giovane italiano è stata quella di aver incendiato la propria casa sparando dei fuochi d’artificio dal balcone. E se fossero in realtà fratelli?

  • Inter, Diego Milito Bidone d’oro 2011, la fine dell’eroe di Madrid

    Inter, Diego Milito Bidone d’oro 2011, la fine dell’eroe di Madrid

    Come recita il famoso detto ‘dalle stelle alle stalle’ il Principe Diego Milito che nemmeno 18 mesi fa veniva premiato a Nyon come il miglior giocatore della Champions League 2010 riceve oggi il meno prestigioso ‘Bidone d’oro’ giunto alla sua nona edizione. Il premio ideato e realizzato dalla trasmissione Catersport, in onda su Radio Due condotta da Sergio Ferrentino, Giorgio Lauro e Marco Ardemagni rappresenta la contrapposizione ironica al blasonato Pallone d’Oro, premiando il peggior calciatore dell’anno solare che abbia giocato nel campionato italiano.

    COME FUNZIONA?- Prima di tutto la rosa dei papabili al non ambito trofeo, viene scelta da una giuria di esperti del mondo del calcio e non, con la compartecipazione dei conduttori della trasmissione radiofonica. In seguito partono le votazioni che durano un solo giorno, (precisamente dalle ore 17 di sabato 10 dicembre alle 17 di domenica 11 dicembre) realizzabili dai radioascoltatori di Catersport che possono esprimere la propria preferenza via internet, o come accade dall’edizione del 2008 in appositi ‘Seggi Bidone’ disposti sull’intero territorio nazionale.

    PODIO E CLASSIFICA- Dopo le ultime cattive prove sul campo, l’attaccante argentino viene incoronato (mentre è ancora Campione del mondo per club) il nuove Bidone d’oro 2011, con uno scarto risicato di voti. I votanti hanno scelto il loro preferito da una lista di dieci bidoni dove Diego Milito ha battuto la concorrenza accaparrandosi con i suoi 3.099 voti popolari il 15,17% delle preferenze, staccando di pochi punti il Bidone d’Argento (già eletto Bidone d’argento 2010) lo juventino Amauri con 2.991 voti (14,64%). Gradino più basso del podio per un altro bianconero: Milos Krasic con 2.180 voti (10,67%) ormai a scaldare la panchina della capolista guidata da Conte. Segue a ruota al quarto posto Felipe Melo che dopo aver vinto l’edizione del 2009 e avendo giocato parte della vecchia stagione in Italia si aggiudica buoni 2.088 voti (10.22%). Non manca un altro bianconero dal nome importante come Luca Toni, unico italiano tra i nominabili che con 2.073 voti (10,15%) si aggiudica il quinto posto. Più staccati troviamo altri due giocatori nerazzurri, con Diego Forlan realizzatore di una sola rete da quando è arrivato in serie A, escluso dalla Champions per l’errore della dirigenza nerazzurra si prende ben 2.006 voti (9,82%) accomodandosi al sesto posto, seguito dal compagno Mauro Zarate che continua a non convincere tecnico e tifosi, per lui 1.980 voti (9,69%).

    Diego Milito Bidone d'Oro 2011 | ©Marcello Paternostro/Getty Images
    Classifica monopolizzata dunque dalle eterne rivali Inter e Juventus, dove solo all’ottavo posto troviamo un giocatore che non militi tra le file delle squadre in questione: Eduardo l’ex-portiere del Genoa, ora al Benfica, nono posto per l’attaccante del Cesena ex Fiorentina Adrian Mutu (1.190 pari al 5,83%)  e ultimo l’argentino El Tanke Santiago Silva con 1.118 voti (5,47%)

    ALBO D’ORO-  Nella lista dei vincitori dalla prima all’ultima edizione figurano nomi importani, di campioni caduti in disgrazia dopo stagioni da primi della classe. Quasi una legge matematica finanziaria per i vincitori che spieghi come il costo del loro cartellino sia indirettamente proporzionale alle loro prestazioni sul campo. L’albo d’oro del premio de evitare per qualsiasi calciatore recita: Rivaldo vincitore nel 2003, LeGrottaglie (2004), Vieri (2005), Adriano (2006 e 2007), Quaresma (2008), Felipe Melo (2009), Adriano (2010), Milito (2011). Spicca all’occhio il ‘Triplete’ conquistato da Adriano quando riuscì a fare il bis nell’annata 2006 e 2007 con la maglia nerazzura, per poi confermarsi a distanza di anni ancora al vertice di questa speciale classifica con il ritorno in Italia e i buoni propositi mai attuati con la maglia giallorossa. Curiosità per l’ultimo vincitore con Diego Milito che risulta essere con questo vittoria il primo campione del mondo in carica e il primo argentino a trionfare in questa particolare competizione.

  • Adriano torna al gol, rinascita o ennesima illusione?

    Adriano torna al gol, rinascita o ennesima illusione?

    Il ritorno dell’Imperatore: Adriano torna al gol con la maglia del Corinthians, nell’importante vittoria contro l’Atletico Mineiro, fornendo un contributo essenziale alla sua squadra in vista della lotta per il titolo 2011, con il Corinthias che – grazie alla vittoria di ieri – riesce a mantenere la vetta della classifica con 67 punti, due in più del Vasco da Gama, prima inseguitrice.

    Adriano | © Nelson Almeida/Getty Images
    Condizioni ancora non ottimali per l’ex bomber interista, ma la rete segnata all’88’, dopo circa venti minuti dal su ingresso in campo – che fissa il risultato sul 2 a 1 definitivo – vale una grande iniezione di fiducia ed uno stimolo per continuare sulla strada del recupero, fisico e mentale, per ritrovare la forza necessaria. Non a caso, l’esultanza del brasiliano, dopo la rete segnata, è una lunga corsa liberatoria, mostrando i muscoli, togliendosi la maglia numero dieci, come a voler dire: “ci sono ancora”.

    Un gol che arriva dopo 17 mesi di digiuno, e ripaga Adriano dei sacrifici finora fatti per rimettersi in gioco, dopo gli anni precedenti trascorsi a disfare quanto di buono aveva costruito, fra serate all’insegna dell’eccesso, e scarsa attenzione alle responsabilità connesse al suo essere giocatore, prima che “Imperatore”, ossia personaggio.

    Questa nuova esperienza brasiliana, dunque, sembra esser nata sotto una stella migliore delle precendenti: già nel 2007, infatti, Adriano aveva deciso di tornare in patria, al San Paolo, per trovare una maggiore continuità di gioco, per poter acquisire uno stato di forma idoneo lontano dalle distrazioni milanesi. In quell’occasione, Adriano segnò ben 17 gol, ma il seguente ritorno all’Inter – nel 2008 – disattese le aspettative positive di chi gli aveva concesso fiducia, su tutti il presidente Massimo Moratti.

    Infatti, Adriano, dopo il ritorno all’Inter dal prestito alla formazione Paolista, comunicò di “non aver più la gioia di giocare a calcio”, preferendo prendersi una pausa dai campi, e risolvendo consensualmente il contratto con la squadra nerazzurra.

    La seconda esperienza brasiliana, nel 2009 al Flamengo, portò Adriano alla vittoria della classifica marcatori con ben 19 reti segante, ma la sua successiva esperienza italiana, alla Roma nel 2010, deluse le aspettative che la società giallorossa aveva riposto nella sua voglia di riscatto in Italia; troppi infortuni impedirono ad Adriano di trovare la giusta continuità e, a seguito delle difficoltà riscontrate, tornò alle cattive abitudini, vedendosi ritirare la patente dalla polizia brasiliana dopo essere stato sottoposto al test alcolemico.

    Per Adriano, ora, all’età di 29 anni, è tempo di non sprecare altre occasioni: per ora, sembra aver intrapreso la strada giusta.

    Il gol di Adriano
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  • Adriano, rotto il tendine d’Achille. Stop di 5 mesi per l’imperatore

    Adriano, rotto il tendine d’Achille. Stop di 5 mesi per l’imperatore

    Come si sa, la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo e con Adriano la vista sembra essere quella di un falco. L’ imperatore che tentava l’ ennesima operazione rilancio al Corinthians dovrà stare fermo per 5 mesi a causa della rottura del tendine d’ Achille.

    Non lo sapremo mai, ma forse è il suo eccessivo peso abbinato ad una stazza imponente che forse ha fatto fare crack al tendine in una normale seduta di allenamento con semplici esercizi fisici. Il Corinthians stava provando a far rientrare in forma l’ ex Roma e Inter, imponendogli una strana dieta, composta da sei giorni di digiuno ed uno senza limiti, anche se, con uno come Adriano la parola senza limiti è alquanto pericolosa.

    Con l’ infortunio di Adriano saltano anche tutti i festeggiamenti preparati dalla società per la sua presentazione, una vera sfortuna per il Corinthians che aveva preparato l’ operazione Adriano, forse a solo scopo di marketing, anche perché, per quello sportivo si dovrà attendere ancora a lungo.

  • Adriano nuovo Imperatore del Corinthians

    Adriano nuovo Imperatore del Corinthians

    “I tifosi possono stare tranquilli. Posso garantire che darò il massimo, farò il possibile per non arrivare in ritardo agli allenamenti… Ho preso un impegno con me stesso. Sono – le parole dell’Imperatore a ‘Globo Tv’ – una persona adulta e firmerò un contratto. Non ci saranno ritardi né assenze ingiustificate, so di aver fatto la scelta più giusta, e di poter tornare ad essere un giocatore importante. Non mi importa delle malignità che raccontano sul mio conto, vuol dire che la mia rivincita avrà un sapore ancora più dolce”.

    La nuova avventura di Adriano Leite Ribeiro al Corinthians è ufficiale, l’attaccante brasiliano ex di Inter e Roma, per l’ennesima volta ricomincia e prova a rimettersi in gioco nel suo paese natale.

    L’Imperatore che è già al terzo rientro nel suo Brasile, era arrivato nella capitale con tutte le intenzioni di tornare ad essere quel giocatore straordinario che i tifosi interisti avevano tanto apprezzato fin dal suo esordio al Bernabeu nell’estate del 2001. Eppure complice una serie d’infortuni ed il suo ritardo di preparazione, non è mai riuscito ad entrare nelle grazie dell’ex tecnico dei giallorossi Ranieri. A gennaio durante il derby con la Lazio è vittima di un infortunio alla spalla che lo terrà lontano dai campi da gioco per un mese, decide di tornare in Brasile per curarsi, ma le cronache fanno registrare ancora una sua bravata, a febbraio, infatti, gli viene ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza. Dopo una serie di smentite sia da parte della Roma che da parte dell’entourage del giocatore, l’8 marzo è arrivata la notizia ufficiale della risoluzione contrattuale con il club giallorosso e che verosimilmente comporterà la fine della sua carriera in terra europea, come tra l’altro ha confermato, lo stesso attaccante.

    La mia carriera in Europa si è conclusa. Non lascerò più il Brasile, ho passato fuori 10 anni, e prima di accordarmi – afferma – con il Corinthians ho ricevuto alcune proposte dall’Inghilterra, ma non ci ho pensato nemmeno un secondo, per l’amor di Dio, basta con l’Europa. Il mio posto è qui, e non me ne voglio più andare. Voglio giocare i Mondiali del 2014. So di poter ancora dare tanto alla Seleçao, e di potermi meritare nuovamente la convocazione”.

    Adesso Adriano ricomincia dall’ex squadra del Fenomeno, Ronaldo. L’annuncio è arrivato proprio tramite il sito ufficiale del club brasiliano, l’ex romanista indosserà la maglia numero 22 e verrà presentato domani nella reggia imperiale del Parque Independencia.

    Alla fine dell’intervista l’Imperatore ha poi voluto tornare a parlare dei suoi problemi con la depressione di cui in passato ha dichiarato apertamente di soffrire: “Credo che il fatto di non essere riuscito a trovare una donna capace di starmi accanto e ascoltarmi sia stata la principale causa dei miei problemi, sono una persona introversa, e ho bisogno di qualcuno che mi ascolti e mi aiuti a sfogarmi. Spero di incontrare presto la donna giusta da sposare”.

    Chissà che questa non sia la volta buona e sotto la protezione di mamma Rosilda, riesca ad incontrare quella tanto desiderata anima gemella e tornare ad essere un giocatore di calcio.

  • Adriano ricomincia dal Corinthians. L’ennesima nuova vita dell’Imperatore

    Adriano ricomincia dal Corinthians. L’ennesima nuova vita dell’Imperatore

    Finito il carnevale Adriano torna a pensare al calcio e la sua prossima maglia potrebbe essere quella del Corinthians, dove prenderebbe il posto di Ronaldo dopo il suo recente addio al calcio giocato. Sarebbe stato proprio il “Fenomeno” a fare da mediatore tra l’ex “Imperatore” e la società brasiliana, che comunque non pare convinta al 100% del giocatore e intende inserire una clausola nel contratto per proteggersi da eventuali ricadute del giocatore, un pò come ha fatto la Roma.

    Nella sua esperienza in giallorosso Adriano ha messo insieme appena 5 presenza senza mai andare a segno, ma in Brasile si ricordano sicuramente meglio delle 19 reti in 32 gare realizzate con la maglia del Flamengo. Quella che sembrava essere una scelta di vita si è rivelata poi l’ennesimo trampolino di lancio per un giocatore alla continua ricerca di se stesso; ma ancora una volta il brasiliano ha perso la partita dentro e fuori dal campo. E se andiamo a scorrerre un pò l’album dei ricordi sembra quasi incredibile vedere il giovane Adriano della Fiorentina, un ragazzo affamato di calcio che non sembrava mai appagato. L’esperienza al Parma l’ha consacrato come uno dei migliori attacanti in circolazione con 23 reti alla fine del campionato, buone per convincere l’Inter a riportarlo a Milano. Forse cominciano proprio qui i problemi dell’Adriano uomo, uscito dalla povertà e sempre più affascinato da una vita che col calcio avevo poco a che fare.

    A 29 anni comincia l’ennesima avventura di un giocatore che ha dimostrato sul campo di poter essere uno dei migliori al mondo e dimostrato fuori che la testa conta più dei piedi.

  • Adriano: “Dio mi ha detto è meglio che torni in Brasile”

    Adriano: “Dio mi ha detto è meglio che torni in Brasile”

    Finalmente si fa chiarezza sul caso Adriano e sul suo addio alla società giallorossa. Dopo le ultime dichiarazioni del suo agente Gilmar Rinaldi: “senza di me non si firma nulla” seguenti alle parole del dirigente della Roma Montali, che aveva messo fine all’avventura romana del giocatore brasiliano, comunicando come la società e l’attaccante avessero raggiunto l’accordo per la rescissione consensuale del contratto. Il tutto è stato possibile perché Montali ha trattato l’uscita di Adriano con il suo agente italiano, Roberto Calenda. Lo stesso giocatore ha voluto spiegare le sue motivazioni ai microfoni di Sky: “Sto bene perché sto facendo una cosa veramente di cuore. Ho deciso, insieme alla società, di andare via, per un problema mio. In questa stagione non è andata così bene, mi sono infortunato tre volte, l’ultima è stata la più grave. Noi abbiamo parlato tantissimo insieme, abbiamo deciso di chiudere qua”.

    Il discorso continua e Adriano spiega le sue scelte professionali e la rinuncia ai soldi che gli spettavano per il contratto, per tornare in Brasile accanto alla famiglia: “Potevo anche rimanere in Brasile quando mi hanno lasciato partire la prima volta,- ha spiegato il giocatore ex giallorosso- però non volevo comportarmi di nuovo come avevo fatto con l’Inter. A Milano avevo fatto lo sbaglio di non presentarmi e di parlare per risolvere la situazione, come ho fatto adesso con la Roma. Sto rinunciando a tantissimi soldi, però, come ho detto prima, per prima cosa voglio essere felice con la mia famiglia, con tutti, poi i soldi arrivano. Sono molto soddisfatto, oggi posso uscire di qui con la testa alta, qui non ho mai trattato male nessuno, ho sempre rispettato tutti”.

    Ancora una volta le parole dell’attaccante brasiliano mostrano la sua fragilità a livello emotivo, soprattutto la saudade, la nostalgia della sua terra che troppo spesso ha condizionato la sua vita a livello calcistico e non:  “Io sono una persona molto sensibile, la tristezza si impossessa spesso di me, quindi ho deciso di tornare in Brasile”.

    Nostalgia non solo del Brasile, ma soprattutto della famiglia, come spiega lui stesso con queste parole: “Ho due figli, non sono accanto alla madre, mi mancano troppo anche loro, sono molto attaccati a me. Quando parlo al telefono mi viene da piangere, io non posso più stare lontano da loro. Ormai ho 29 anni, mi devo curare da solo, le cose pesano tantissimo sulle mie spalle”.

    Sui vari motivi che l’hanno fortemente penalizzato in questa stagione alla Roma, e nel suo ritorno in Italia Adriano pensa che il peso maggiore in negativo l’abbiano avuto i continui infortuni subiti: “Penso di essere stato fortemente penalizzato dagli infortuni, non ho avuto fortuna in questa stagione. Quando ho iniziato a stare meglio e ad allenarmi bene, mi sono infortunato. La prima volta mi sono fatto male a un adduttore e sono stato fermo quasi due mesi. Poi sono tornato, ho giocato una partita,- continua l’attaccante brasiliano–  Ranieri ha visto che stavo facendo progressi, ma mi sono infortunato ancora a una caviglia e sono stato fuori ancora due mesi.”

    Il discorso diventa mistico religioso, in seguito con il giocatore che motiva la sua scelta di tornare in Brasile come un segnale divino:“ È difficile giocare quando succedono cose così. Nella mia vita non mi sono mai fermato tanto come in questa stagione, forse è un segno di Dio che dice: ‘Guarda, è meglio che torni in Brasile’. Dopo la caviglia mi ha ceduto una spalla. Ho giocato due partite abbastanza bene, contro il Milan e contro il Chievo, ma poi ho sentito dolore nuovamente. Sono cose che succedono nella vita, bisogna pensare che magari succedono perché devi fare una scelta, io ho scelto di tornare in Brasile”.

     

    (Fonte: Gazzetta dello Sport)