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  • Il Napoli esce sconfitto dall’Emirates, ora servirà la remuntada

    Il Napoli esce sconfitto dall’Emirates, ora servirà la remuntada

    Il Napoli esce sconfitto per 2-0 nell’andata dei quarti di Europa League ed adesso avrà bisogno di tentare la rimonta tra sette giorni al San Paolo per eliminare l’Arsenal e volare in semifinale.

    Gli azzurri di Carlo Ancelotti hanno avuto il difetto di concedere quasi totalmente il primo tempo ai Gunners che, oltre ai due gol segnati, hanno anche creato diverse altre occasioni sfruttando proprio i tanti errori del Napoli.

    Nella ripresa si è visto un Napoli migliore, più aggressivo, più propositivo che ha concesso qualche occasione ai padroni di casa ma che ha anche il rimpianto di aver sprecato delle ghiotte chances per poter rendere più agevole il match di ritorno.

    Adesso servirà la Remuntada, servirà la partita perfetta, l’Arsenal in trasferta concede molto ma il margine d’errore degli azzurri dovrà essere ridotto al minimo.

     

    Veniamo al racconto del match dell’andata dei quarti di Europa League. 

    Partenza aggressiva dei padroni di casa che provano a lanciarsi subito in attacco. Gli azzurri vanno in difficoltà e per due volte serve Koulibaly a respingere le conclusioni dei Gunners. Al 14° ripartenza dell’Arsenal che con tre passaggi arriva a servire Ramsey che da dentro l’area non sbaglia. La formazione di Emery abbassa i ritmi ma la reazione partenopea non si vede. Al 25° però brutta palla persa da Fabian Ruiz, ne approfitta Torreira che arriva al limite e fa partire il tiro che, complice la deviazione di Koulibaly, finisce alle spalle di Meret. Nemmeno il secondo gol fa svegliare il Napoli che continua a sbagliare agevolando pericolose ripartenze inglesi. Al 39° è bravo Meret a bloccare in due tempi una conclusione insidiosa di Lacazette. Passa un minuto ed ancora Meret è attento sul colpo sotto di Aubameyang. Sul finire di tempo grande occasione per Insigne che gira altissimo, da buona posizione, un bel cross di Callejon. Immediato cambio di fronte ed è Ramsey a provarci con una conclusione acrobatica che però non sorprende Meret. Si va al riposo sul 2-0 per i padroni di casa.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Il copione ad inizio ripresa sembra modificato con un Napoli sempre impreciso ma almeno più volenteroso ed aggressivo. Al 52° Insigne trova anche il gol ma il tutto arriva a gioco fermo per la bandierina alzata. L’Arsenal però si riaccende e al 59° ancora Meret salva deviando in corner un gran tiro di Ramsey. Al 70° strepitoso il portiere del Napoli che prima salva su Kolasinac e poi su Maitland-Niles. Passano 2 minuti e Zielinski spreca clamorosamente da pochi metri un perfetto assist di Insigne. Al 81° è Ramsey a sprecare un calcio di rigore in movimento facendo finire la palla oltre la traversa dall’altezza del dischetto. Nel finale si vede un bel Napoli che prova a trovare il gol del 1-2 ma si espone al contropiede dei Gunners che al 88° vanno vicini al gol con Aubameyang. Finisce così, l’Arsenal batte il Napoli 2-0, tra sette giorni servirà la remuntada per ottenere il passaggio alle semifinali di Europa League. 

     

    ARSENAL – NAPOLI 2-0 (15° Ramsey, 25° aut. Koulibaly)

    Arsenal (3-4-1-2): Cech; Papastathopoulos, Koscielny, Monreal; Maitland-Niles, Torreira (77° Elneny), Ramsey, Kolasinac; Ozil (67° Mkhitaryan); Lacazette (67° Iwobi), Aubameyang.

    Allenatore: Emery.

    Napoli (4-4-2): Meret; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan, Fabian Ruiz (83° Ounas), Zielinski; Mertens (66° Milik), Insigne (83° Younes).

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Mallenco.

    Ammoniti: Hysaj (N).

     

    I risultati della serata di Europa League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata il Benfica, trascinato dalla tripletta di Joao Felix, ha battuto 4-2 l’Eintracht Francoforte, con i tedeschi in 10 dal 20°. Con un gol nel finale di Marcos Alonso il Chelsea di Sarri ha vinto in casa dello Slavia Praga. Un clamoroso uno-due nei minuti di recupero ha permesso al Valencia di vincere in trasferta per 3-1 contro il Villarreal.

  • Ramsey-morte vip: quando la coincidenza diventa un’ossessione

    Ramsey-morte vip: quando la coincidenza diventa un’ossessione

    Ci risiamo, il binomio Ramsey morte di vip continua, e questa volta, ahimè la coincidenza (si, è meglio parlare in questi casi di coincidenze che non di maledizioni) si è avverata nel giro di pochi giorni. Facciamo ordine e richiamiamo alla mente l’articolo di qualche giorno fa. Dopo pochi giorni dalla rete siglata al Sunderland in FA Cup, i media hanno dato notizia della tragica ed inaspettata morte del cantante britannico David Bowie. La notizia ovviamente ha riaperto la questione sulla “maledizione” che avrebbe colpito il giocatore dell’Arsenal, ovvero ad ogni gol di Ramsey segue dopo qualche giorno la morte di un vip.

    Ormai, più che maledizione, sta diventando davvero un’ossessione, tanto che già ieri, 13 gennaio, durante il match contro il Liverpool in cui Ramsey è andato a segno, i più burloni sui social si scatenavano e scommettevano già sulla dipartita di un altro vip.

    Ramsey morte vip

    Notizia di qualche ora fa: Alan Rickman, il professor Piton di Harry Potter, è morto all’età di 69 anni per un cancro. No, non è una maledizione, è più corretto chiamarla coincidenza, forse strana, forse no. Bisognerebbe fare la prova con un altro attaccante e verificare se il destino si prende gioco anche di lui.
    La storia della maledizione di Ramsey va avanti dal 2011, i casi in cui si è avverata la morte di un vip sono 10: Bin Laden, Steve Jobs, Gheddafi, Paul Walker, Jorge Videla, Whitney Houston, Robin Williams, David Bowie e per ultimo Alan Rickman. Dieci casi di gol-morte in 5 anni. Ramsey ha segnato circa 40 goal nell’ultimo bienno. No, non è una maledizione.

  • La maledizione di Aaron Ramsey colpisce ancora: morto David Bowie

    La maledizione di Aaron Ramsey colpisce ancora: morto David Bowie

    La maledizione di Aaron Ramsey continua, per il centrocampista gallese ormai non c’è più pace: ogni volta che un vip muore si va a scavare nel tabellino dell’ultima partita giocata dall’Arsenal e, ahimè la conferma di quello che ormai sta diventando davvero una grande rogna per il calciatore: anche stavolta al gol di Ramsey segue la notizia del decesso di un vip. Questa volta la coincidenza ha voluto che al goal di Ramsey due giorni fa al Sunderland in FA Cup sia seguita la tragica morte di David Bowie.

    La maledizione di Aaron Ramsey

    La cosidetta “maledizione di Aaron Ramsey” fonda le sue radici a partire dal 2011, anno in cui, dopo aver segnato contro il Manchester United, fu data notizia della morte del pluriricercato Osama Bin Laden.

    Qualche mese più tardi, il giocatore dei Gunners mise a segno una rete nel derby londinese contro il Tottenham e, tre giorni dopo, vi fu la notizia della morte di Steve Jobs. Ancora qualche giorno dopo, alla rete in Champions League contro L’Olympique Marsiglia, fu annunciata la morte di Gheddafi.

    ramsey
    La maledizione di Aaron Ramsey colpisce ancora

    Nel febbraio 2012 dopo la rete contro il Sunderland i media annunciano la tragica notizia della morte di Whitney Houston.
    Non c’è pace per il calciatore, infatti dopo aver messo a segno la rete nel novembre 2013 contro il Cardiff, il giovane attore Paul Walker, perde la vita in un tragico incidente stradale. Nell’agosto 2014 dopo una rete messa a segno al Manchester City, viene trovato morto l’attore Robin Williams.

  • Premier League, Chelsea e Swansea a punteggio pieno, pari Arsenal

    Premier League, Chelsea e Swansea a punteggio pieno, pari Arsenal

    Le gare di questo sabato, valevoli per la seconda giornata di Premier League, hanno visto il Chelsea e lo Swansea ottenere la seconda vittoria consecutiva e, in attesa delle gare di Hull e Tottenham di domani e di Liverpool e Manchester City che si sfideranno nel Monday Night, conquistano la vetta della classifica a punteggio pieno.

    Pareggio sofferto ed in rimonta per l’Arsenal in casa dell’Everton.

    Veniamo al racconto delle gare odierne.

    L’anticipo delle 13.45 ha visto Aston Villa e Newcastle non riuscire a superarsi chiudendo la gara a reti bianche.

    Diego Costa
    Diego Costa

     

    A Stamford Bridge il Leicester resiste un’ora agli attacchi del Chelsea anche grazie alla bravura del portiere figlio d’arte Schmeichel. Al 62° però gli ospiti devono cedere a Diego Costa che porta in vantaggio i suoi. La partita la chiude poi Hazard al 77°.

     

     

    Molto bene il West Ham che anche grazie al gol dell’ex Lazio ed Inter Mauro Zarate, espugna per 3-1 il campo del Crystal Palace.

    Southampton e Wba danno vita ad un pareggio per 0-0 che permette d entrambe di fare un passettino in avanti in classifica.

    Lo Swansea continua a procedere a punteggio pieno e grazie al gol segnato da Dyer al 23° battono il Burnley volando a 6 punti e lasciando la matricola a 0.

    Nel posticipo delle 18.30 spettacolo a Goodison Park con l’Everton che può mangiarsi le mani per una vittoria persa negli ultimissimi minuti. I toffies partono bene e nei primi 45 minuti ottengono il doppio vantaggio con Coleman al 19° e Naismith al 45°. Nella ripresa i minuti passano e il 2-0 si mantiene sino al 83° quando Ramsey accorcia le distanze. I Gunners completano la rimonta al 90° con il gol di Giroud.

     

    RISULTATI

    Aston Villa – Newcastle 0-0

    Chelsea – Leicester 2-0 (62° Diego Costa, 77° Hazard)

    Crystal Palace – West Ham 1-3 (34° Zarate (W), 37° Downing (W), 48° Chamakh (C), 62° Cole (W))

    Southampton – Wba 0-0

    Swansea – Burnley 1-0 (23° Dyer)

    Everton – Arsenal 2-2 (19° Coleman (E), 45° Naismith (E), 83° Ramsey (A), 90° Giroud (A))

     

    CLASSIFICA

    Chelsea e Swansea 6, Arsenal e Aston Villa 4, West Ham, Manchester City*, Liverpool*, Tottenham*, Hull City* 3, Everton e Wba 2, Sunderland*, Newcastle, Southampton e Leicester 1, Manchester United*, Qpr*, Stoke City*, Crystal Palace e Burnley 0.

    * una partita in meno

  • Premier League si parte, caduta casalinga per lo United, successo Arsenal

    Premier League si parte, caduta casalinga per lo United, successo Arsenal

    La Premier League 2014/15 è iniziata e pronti via c’è stata subito una sorpresa. Nella gara d’esordio il Manchester United di Van Gaal è stato sconfitto ad Old Trafford dallo Swansea.

    Buona la partenza dell’Arsenal e del Tottenham mentre le altre grandi, Liverpool e Manchester City, scenderanno in campo nella giornata di domani. Il Chelsea di Mourinho invece esordirà nel Monday Night.

    Veniamo al racconto di questa prima giornata del campionato inglese.

    Il gol del momentaneo 0-1 in Manchester Utd-Swansea
    Il gol del momentaneo 0-1 in Manchester Utd-Swansea

    Come già anticipato il primo fischio d’inizio della stagione si è avuto ad Old Trafford ed è stato un inizio shock per i Red Devils. Lo Swansea è riuscito nell’impresa di portare a casa i 3 punti nel giorno dell’esordio ufficiale di Van Gaal. Il vantaggio ospite è siglato da Ki Sung-Yong al 26°.Nella ripresa pareggio in acrobazia di Rooney al 53° e pochi minuti dopo è ancora il capitano United a sfiorare il vantaggio con una punizione che colpisce l’esterno dell’incrocio dei pali.  Quando si pensa che i rossi possano trovare la rete del successo ecco che a segnare è lo Swansea con Sigurdsson che con un tiro da centro sigla il definitivo 1-2.

    Doppia rimonta per il Leicester che in casa contro l’Everton va sotto al 20° per la rete di McGeady e pareggia con Ulloa dopo soli due minuti. L’Everton trova un nuovo vantaggio con Naismith al 45° e a riportare le cose in parità ci pensa Wood a 4 minuti dal termine.

    Successo per l’Hull City che espugna il campo del Qpr grazie al gol di Chester al 52°. I padroni di casa avrebbero la chance di pareggiare ma Austin al 85° fallisce il rigore del pareggio.

    E’ pareggio 2-2 anche tra Wba e Sunderland, apre le marcature la squadra ospite con Cattermole al 5°, il Wba ribalta la situazione con la doppietta di Berahino, il primo su rigore al 42° ed il secondo al 74°. Il Suderland trova la definitiva parità al 85° con Larsson.

    Vittoria importante per il Tottenham che, in uno dei tanti derby di Londra, con il West Ham vede complicarsi la situazione quando Naughton al 29° viene espulso per fallo di mano in area, dal dischetto però Noble fallisce. Nella ripresa anche il West Ham rimane in 10 per l’espulsione di Collins e al 93° gli Spurs trovano il gol vittoria con il giovane difensore Dier che supera il portiere e segna.

    Successo anche per i Gunners che con il Crystal Palace vanno sotto al 35° per la rete di Hangeland ma ritrovano la parità nel recupero del primo tempo con Koscielny. Gli ospiti rimangono in 10 al 89° per l’espulsione di Puncheon e al 93° arriva il gol vittoria dell’Arsenal con Ramsey abile a ribattere in rete una respinta del portiere Speroni.
    RISULTATI 1° GIORNATA

    Manchester United – Swansea 1-2 (26° Ki Sung-Yong (S), 53° Rooney (M), 72° Sigurdsson (S))

    Leicester – Everton 2-2 (20° McGeady (E), 22° Ulloa (L), 45° Naismith (E), 86° Wood (L))

    Qpr – Hull City 0-1 (52° Chester)

    Stoke City – Aston Villa 0-1 (50° Weimann)

    Wba – Sunderland 2-2 (5° Cattermole (S), 42° rig. 74° Berahino (W), 85° Larsson (S))

    West Ham – Tottenham 0-1 (93° Dier)

    Arsenal – Crystal Palace 2-1 (35° Hangeland (C), 45°+1 Koscielny (A), 91° Ramsey (A))

    Liverpool – Southampton Dom 17/8

    Newcastle – Manchester City Dom 17/8

    Burnley – Chelsea Lun 18/8
    CLASSIFICA

    Swansea, Tottenham, Aston Villa, Hull City e Arsenal 3, Everton, Sunderland, Leicester e Wba 1, Crystal Palace, Qpr, Stoke City, West Ham, Manchester United, Chelsea*, Burnley*, Liverpool*, Southampton*, Manchester City* e Newcastle* 0

    * una partita in meno

  • Rimonta Arsenal, Hull City battuto ed FA Cup conquistata

    Rimonta Arsenal, Hull City battuto ed FA Cup conquistata

    Una partita pazza, un Arsenal che va sull’orlo del baratro, doppio svantaggio dopo soli 8 minuti, vede dinanzi l’ennesima delusione ma ha la forza di reagire, riagguantare l’Hull City e poi imporsi con il gol vittoria del gallese Aaron Ramsey nel secondo tempo supplementare.

    I Gunners sollevano al cielo la coppa
    I Gunners sollevano al cielo la coppa

    Dopo quasi nove anni i Gunners tornano a conquistare un trofeo, mettendo in bacheca l’undicesima FA Cup della propria storia, la quarta per il tecnico Arsene Wenger.

    L’Hull City ha poco di cui rammaricarsi, ha fatto la propria partita, fino al 71° ha cullato il sogno di realizzare l’impresa e conquistare la coppa e negli ultimissimi minuti ha  avuto pure l’occasione di mandare la gara ai calci di rigore.

    Per quanto riguarda gli schieramenti Wenger ha mandato in campo i suoi con un 4-2-3-1 con Fabianski tra i pali, Gibbs, Koscielny, Mertesacker, Sagna, in mediana Arteta e Ramsey, di punta Giroud con Podolski, Ozil e Cazorla sulla trequarti.

    Bruce manda in campo il suo Hull City con un 3-5-1-1: McGregor in porta, Bruce, Davies e Chester nel trio difensivo; Elmohamady, Livermore, Huddlestone, Meyler e Rosenior a centrocampo con Quinn alle spalle di Fryatt.

    Pronti via e l’Hull City a sorpresa  trova il doppio vantaggio, al 4° è Chester che su azione di corner approfitta di una difesa dell’Arsenal disattenta e sigla il gol del 1-0, al 8° Davies raddoppia con un tap-in dopo una gran parata di Fabianski. L’Arsenal sembra un pugile al tappeto ma riesce comunque a reagire trovando il gol del 1-2 con una grande conclusione di Cazorla su calcio di punizione. Nel primo tempo sostanzialmente non succede altro e si va al riposo con l’Hull City avanti di un gol.

    Nella ripresa la partita pare viaggiare sugli stessi binari la scossa della gara arriva prima con due eventi: prima l’inserimento di Sanogo al 61° per un Podolski versione fantasma, e poi con l’infortunio al 67° dell’ottimo difensore dell’Hull, nonchè figlio dell’allenatore, Alex Bruce. A questo punto l’Arsenal comincia a premere e trova la parità con la rete di Koscielny al 71°. Nel finale di gara Gibbs avrebbe la palla per consegnare la coppa ai Gunners ma sbaglia incredibilmente da pochi passi, si va ai supplementari.

    Nei supplementari la gara la vince Arsene Wenger che inserisce Rosicky e Wilshere per Cazorla ed Ozil e la mossa si rivelerà vincente in quanto al 109° è proprio Wilshere ad iniziare l’azione che dopo il tacco di Giroud verrà  finalizzata da Ramsey per il gol che vale il 3-2 Arsenal. Emozioni finite? Assolutamente no perchè proprio negli ultimissimi minuti per due volte Aluko sfiora due volte il 3-3, prima con un tiro a porta vuota dopo una avventata uscita di Fabianski con il pallone che attraversa l’area e finisce sul fondo poi con una conclusione da fuori bloccata dal portiere dei Gunners.

    Al fischio finale a Wembley è festa per l’Arsenal che torna così a sollevare un trofeo dall’ultimo che aveva conquistato nel maggio 2005.

     

    ARSENAL – HULL CITY 3-2 d.t.s. (2-2 dopo tempi regolamentari) (3° Chester (H), 8° Davies (H), 17° Cazorla (A), 71° Koscielny (A), 109° Ramsey (A))

    Arsenal (4-2-3-1): Fabianski; Gibbs, Koscielny, Mertesacker, Sagna; Arteta, Ramsey; Podolski (61° Sanogo), Ozil (106° Wilshere), Cazorla (106° Rosicky); Giroud.

    Allenatore: Wenger.

    Hull City (3-5-1-1): McGregor; Bruce (67° McShane), Davies, Chester; Elmohamady, Livermore, Huddlestone, Meyler, Rosenior (103° Boyd); Quinn (75° Aluko); Fryatt.

    Allenatore: Bruce.

    Arbitro: Probert

    Ammoniti: Huddlestone (H), Meyler (H), Davies (H), Giroud (A).

  • Arsenal-Napoli sale l’attesa per un nuovo big match

    Arsenal-Napoli sale l’attesa per un nuovo big match

    Il Napoli, reduce da un ottimo rendimento in campionato, dovrà affrontare in Inghilterra, nella seconda giornata di Champions League, l’Arsenal del tecnico Arsene Wenger. (altro…)

  • Aaron Ramsey, segna e muore un vip. Da Steve Jobs a Whitney Houston

    Aaron Ramsey, segna e muore un vip. Da Steve Jobs a Whitney Houston

    Le voci che spesso circolano a proposito del “portar sfortuna” da parte di qualcuno spesso possono rivelarsi pesanti come macigni, logorando l’io dei diretti interessati che, pur provando a non dar credito a quanto vien detto sul proprio conto, prima o poi possono trovarsi a fare i conti con un sentimento difficile da accettare. Questo è quanto accaduto a molti personaggi famosi, tacciati di essere “portasfortuna” e, pertanto, in questo articolo ci limiteremo ad esporre – senza voler lasciare intendere null’altro – una notizia emersa in queste ultime ore inerente una strana coincidenza che riguarderebbe il calciatore dell’Arsenal, Aaron Ramsey e gli “effetti” macabri dei suoi gol, peraltro non troppo frequenti.

    Infatti, secondo quanto hanno rilevato alcuni attentissimi appassionati di statistiche, pare che ad ogni rete realizzata da Aaron Ramsey vada a conseguire la morte di un personaggio molto famoso. Il “fenomeno” è stato osservato a partire dal mese di maggio scorso, quando il giocatore dell’Arsenal mise a segno un gol contro il Manchester United ed, il giorno seguente, la notizia della morte di Osama Bin Laden raggiunse il mondo intero, dopo anni di ricerche vane, seguite agli attentati terroristici che colpirono New York l’undici Settembre 2001.

    Aaron Ramsey | © GRAHAM STUART/AFP/Getty Images

    Come si suol dire in gergo investigativo, un indizio non costituisce una prova: il secondo indizio, però, rende l’ “accusa” più robusta. Nel mese di Ottobre, il giocatore dei Gunners mise a segno una rete nel derby londinese contro il Tottenham e, tre giorni dopo, vi fu la notizia della morte di Steve Jobs, il geniale fondatore della Apple, gravemente malato da tempo. Ancora nel mese di Ottobre, dopo il gol di Ramsey in Champions League contro l’Olympique Marsiglia, appena il giorno successivo, venne data la notizia della morte del colonnello libico Gheddafi: terzo indizio.

    Il quarto indizio, invece, è attualità: sabato, nella sfida fra Sunderland ed Arsenal valida per la Premier League, Aaron Ramsey mette a segno un gol fondamentale, quello dell’ 1-1 (al primo pallone toccato dopo essere appena entrato in campo ad un quarto d’ora dalla fine, ndr). Cosa accade dopo la rete messa a segno dal gallese Ramsey? Come ormai ampiamente noto, la cantante Whitney Houston viene trovata cadavere a Beverly Hills, presumibilmente a causa di un pericoloso cocktail di alcol e droghe.

    Dopo il quarto indizio, pare che il forum del quotidiano inglese Sun sia stato letteralmente preso d’assalto da improvvisati statistici, che – condizionati e suggestionati da quanto appana appreso – continuavano a supporre relazioni di causa-effetto fra altre reti segnate in carriera dal calciatore gallese dell’Arsenal ed altri lutti che hanno colpito personaggi famosi del mondo dello spettacolo o della politica: in tal senso, secondo quanti riportato da un membro del forum del Tabloid Sun, pare che esista una “relazione di 1-1” fra gli eventi in questione, ossia che ad ogni rete messa a segno da Ramsey corrisponda una morte celebre.

    Naturalmente, tale conclusione non è stata ancora verificata ma, data l’attenzione che fenomeni del genere solitamente suscitano nell’opinione pubblica (come ad esempio le capacità previsionali del Polpo Paul durante i Mondiali Sudafricani, ndr) , non è da escludere che presto tale aspetto verrà maggiormente approfondito.

    UPDATE: La maledizione di Aaron Ramsey colpisce ancora. Domenica 10 agosto infatti Ramsey ha segnato contro il Manchester City nella supercoppa inglese, il giorno dopo, 11 Agosto, la notizia della morte di Robin Williams, noto e amato attore statunitense de “L’attimo Fuggente” e “Mrs. Dubtfire”. Insomma una coincidenza macabra che, ad ogni gol del gallese, fa tremore i vip di tutto il mondo.

  • FA Cup, Arsenal – Leeds 1-0. Decide Henry

    FA Cup, Arsenal – Leeds 1-0. Decide Henry

    Serata dalle emozioni forti all’Emirates Stadium nel terzo turno di FA Cup fra Arsenal e Leeds, nel nord-est di Londra si rivede Thierry Henry, arrivato in prestito per due mesi dai New York Red Bulls. Durante la settimana Henry, dopo essere stato due mesi fermo dalle competizioni, ha dimostrato a Arsene Wenger di essere pronto, almeno per la panchina.

    Thierry Henry | © Clive Mason/Getty Images

    La partita è stata a senso unico con un monologo dei Gunners. Nel primo tempo soprattutto gli uomini di Wenger hanno cercato con insistenza la rete senza la dovuta fortuna, provandoci prima con Arshavin, che ben servito da Chamakh da buona posizione spara la palla in curva. Dopo poco è il turno di Vermaelen che sugli sviluppi di una punizione ben calciata dal piede vellutato di Arteta va a colpire di testa andando vicinissimo alla rete. A metà primo tempo è il turno del cervello del centrocampo dei Gunners, Ramsey, che va vicino al gol in due occasioni, prima con una bella percussione solitaria palla al piede partendo da centrocampo e calciando poco alto di sinistro dal limite dell’area, e poco dopo in mischia in area un difensore del Leeds è bravo a immolarsi sulla conclusione del centrocampista gallese. L’ultima occasione del primo tempo per l’Arsenal è una conclusione dal limite dell’area di Arteta, che di sinistro con un tiro secco va a lambire il palo alla sinistra del portiere.

    Nella ripresa le occasioni da rete sono più rare rispetto al primo tempo, con una conclusione di Chamberlain dal limite con il destro ben contenuta dall’estremo difensore del Leeds. Al 67′ succede quello che tutto lo stadio sta aspettando, Wenger chiama fuori Chamakh per inserire nella mischia Thierry Henry. Il campione francese dopo la standing ovation regalata dall’Emirates Stadium, impiega solo undici minuti a segnare su assist di Song e a far esplodere i tifosi che non l’hanno mai dimenticato. Gol numero 227 con la maglia dei Gunners, con un sapore tutto speciale, e con la consapevolezza che ora l’Arsenal ha un’arma in più e che l’amore fra l’attaccante e il club non è mai finito. Il talismano di Wenger è tornato alla base, anche se solo per due mesi.

  • Milan Arsenal: Van Persie, Theo Walcott e Ramsey i gioielli di Wenger

    Milan Arsenal: Van Persie, Theo Walcott e Ramsey i gioielli di Wenger

    Saranno i Gunners gli avversari del Milan agli ottavi di finale di Champions. L’Arsenal dopo un inizio di stagione fallimentate in Premier Leaugue, toccando il fondo contro il Manchester united all’Old Trafford perdendo per 8-2, negli ultimi due mesi e mezzo si è rimesso in carreggiata vincendo sette delle ultime otto partite in campionato, soprattutto grazie alla strepitosa vena realizzativa di Van Persie, capocannoniere del campionato. In Champions League ha avuto un andamento regolare, vincendo il girone con una giornata di anticipo mettendosi alle spalle il Marsglia e il Borussia Dortmund.

    Aaron Ramsey faro dell'Arsenal ©Getty Images
    La squadra di Wenger ora ha ritrovato un’identità, dopo aver sofferto tantissimo le partenze di Fabregas tornato alla casa madre Barcelona e Nasri al Manchester City. Il punto di forza in assoluto dei Gunners è capitan Van Persie, che sta segnando ogni volta che scende in campo, ora che ha raggiunto la sua maturità calcistica è uno dei centravanti più forti in circolazione. In mezzo al campo il Milan dovrà essere bravo a bloccare il cervello della squadra Ramsey, da cui partono tutte le trame di gioco, e sulla destra Theo Walcottè un pericolo costante e Allegri dovrà trovare un modo di fermarlo, in un punto del campo dove il Milan soffre sempre un po’.

    Il punto debole dell’Arsenal è sicuramente la giovane età e l’esuberanza dei giovani, visto che spesso nell’undici iniziale ci sono giocatori appena ventenni. Il Milan potrà sicuramente giocare su questo, avendo in rosa pedine che a livello di personalità non hanno niente da temere, come i vari Ibrahimovich e Seedorf. I rossoneri sono sicuramente favoriti, e dovranno cercare di non prender reti in casa nella partita di andata, cercando di sfruttare anche la vulnerabilità difensiva dell’Arsenal, che il gol lo prende quasi sempre. Sicuramente Allegri vorrà riscattare l’eliminazione agli ottavi dello scorso anno proprio contro un’inglese, il Tottenham che con un gol di Crouch a San Siro conquistò la qualificazione.

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