Sylvain Guintoli e Jonathan Rea conquistano rispettivamente la prima e la seconda manche del Gran Premio d’Olanda, corso sullo storico tracciato di Assen, l’Università del Motomondiale. Il francese si impone in gara 1 sulle altre due Ducati di Davide Giugliano e Carlos Checa, mentre in gara 2 deve arrendersi al britannico della Honda autore di una grande corsa. Biaggi e Checa faticano più del previsto con condizioni di meteo a dir poco pazze, e il terzo appuntamento della stagione va dunque ai due outsider, ma alla fine chi sorride è il romano che ritorna in vetta alla classifica Mondiale proprio a discapito dello spagnolo campione del mondo in carica.
GARA 1 – Partiti con pista asciutta la gara vede subito fuori uno dei principali protagonisti di giornata, il poleman Tom Sykes che è costretto al ritiro a causa di problemi al motore della sua Kawasaki ZX10R mentre è al comando della corsa. In testa al gruppo resta cosi Marco Melandri che conduce la gara fino a nove giri dal termine, quando l’arrivo della pioggia comincia a rimescolare le carte.
La gara viene interrotta e ripresa successivamente sotto il diluvio che questa volta vede primeggiare l’altra BMW di Leon Haslam che accumula un grande vantaggio sul diretto inseguitore Ayrton Badovini. Ma le insidie del circuito olandese, bagnato come un lago, non risparmiano nessuno e colpisce prima il leader della corsa Haslam e successivamente Badovini, autore di una gara fino a quel momento a dir poco perfetta con la BMW clienti. Cosi chi ne beneficia è Sylvain Guintoli, da sempre bravissimo sotto la pioggia, che capotalizza al massimo gli errori degli avversari andando a conquistare la sua prima vittoria nelle derivate di serie. Al secondo posto un’altro italiano, Davide Giugliano, che riesce a conquistare il suo primo podio in Superbike grazie ad una gara tutta d’attacco.
Il tris Ducati viene completato da Carlos Checa, che chiude davanti alle Aprilia del principale rivale in classifica Max Biaggi, autore di una fantastica rimonta dalla 17esima posizione fino alla quarta, e di Eugene Laverty. Melandri con pista bagnata non è più riuscito a trovare il feeling con la sua BMW e non è andato oltre la nona posizione. Meglio di lui Michel Fabrizio, sesto alle spalle del duo Aprilia.
GARA 2 – Colpi di scena sin da subito nella seconda manche. La gara viene dichiarata bagnata anche se la maggior parte della pista è completamente asciutta. Per questo motivo quasi tutti i piloti optano per entrambe le coperture slick ad eccezione di Carlos Checa, che decide di montare due gomme da bagnato sperando nel ritorno della pioggia. Scelta sbagliata quella del campione del mondo che dopo due giri è costretto a rientrare ai box per cambiare le gomme, rimanendo impatanato nel gruppone.
Davanti Smrz allunga su Guintoli e Rea ma il calo delle sue coperture Pirelli è dietro l’angolo. Pochi giri più tardi infatti sia Guintoli che Rea superano il ceco che poco dopo viene costretto all’errore da Aitchinson, doppiato, che non si accorge del suo arrivo e lo spinge fuori dal cordolo dove l’erbetta sintetica bagnata lo scaraventa a terra facendogli dire addio ai sogni di gloria.
Alla fine Rea, grazie anche ad una migliore scelta di gomme rispetto a Guintoli (due gomme morbide per il francese, dura al posteriore per il britannico) riesce a spuntarla andando a conquistare la sua nona vittoria in carriera. Guintoli conclude un week-end da favola portando a casa una vittoria e un secondo posto che neanche lui forse si aspettava.
Alle loro spalle la lotta tra Laverty, Melandri e Haslam ha raggiunto l’apice nelle fasi finali di gara, con sorpassi e controsorpassi spettacolari che alla fine hanno visto uscirne vincitore il pilota della Aprilia sulle due BMW di Melandri e Haslam, che non riesce a sopravanzare il compagno di squadra sul traguardo per soli due millesimi.
Il poleman Tom Sykes è stato il primo invece ad accusare il calo degli pneumatici e non è andato oltre la sesta posizione davanti al bravissimo Ayrton Badovini. Ottavo Max Biaggi che comunque torna dal week-end olandese con il primo posto nella classifica mondiale davanti a Carlos Checa, che paga a caro prezzo la scelta di gomme sbagliata chiudendo ultimo in 17esima posizione.