Le premesse con cui l’Inter si era avvicinata alla trasferta con la Fiorentina non erano state certamente positive ed, anzi, avevano avuto come preludio il grave infortunio di Diego Milito che aveva turbato l’intero ambiente. Tuttavia, il viaggio in treno in direzione Firenze con il presidente Moratti e consorte che avevano deciso di star vicino alla squadra, con tanto di foto di gruppo da dedicare al Principe, sembrava un modo per cementare lo spirito di gruppo nel momento della difficoltà, e per mostrare la stima e la fiducia del presidente nei confronti di Andrea Stramaccioni. Tutto ciò prima della debacle di ieri sera contro la Fiorentina, con un sonoro punteggio di 4-1 che non ha lasciato scampo ad alibi e scusanti, e che ha mostrato un’Inter a tratti imbarazzante nel gioco, completamente in balia della Viola di Montella al punto che la curva Fiesole ha intonato un coro ironico in cui, rivolgendosi ai calciatori nerazzurri, sottolineava che “il pallone è quello giallo”.
Una serata nera, dunque, una sconfitta umiliante per le modalità in cui è arrivata oltre che per il punteggio e, segnale ancor più preoccupante, tutto ciò è accaduto proprio nel turno di campionato precedente al Derby milanese: in mezzo, c’è la trasferta in Romania con il Cluj e c’è tanto lavoro da fare per compattare il gruppo e restituire serenità e stimoli, quello che ieri è mancato, insieme ad un’accettabile condizione fisica. L’Inter è parsa stanca e svogliata, e su questo avrà inciso anche l’Europa League di giovedì scorso, ma considerando l’importanza della posta in gioco di domenica prossima non sarà un alibi accettabile, considerando che anche i rossoneri saranno impegnati in questa settimana in Coppa, ed il loro impegno è certamente più ostico contro gli “alieni” del Barcellona.
Finora, il trend post-Europa League non è assolutamente rassicurante in tal senso considerando che nei turni di campionato successivi agli impegni europei l’Inter ha ottenuto ben cinque sconfitte. L’Europa League assorbe energie, dunque, ma dev’essere il tecnico a capire quando è necessario far rifiatare qualche calciatore, operando l’opportuno turnover e, in tal senso, mister Stramaccioni si assume le proprie responsabilità riconoscendo di aver commesso qualche errore di valutazione nella gestione delle energie dei suoi calciatori, puntando per le tre gare ravvicinate di questa settimana trascorsa sempre sullo stesso blocco che, di fatto, non ha retto a dovere.
Un errore che “ci può stare” e che ha accomunato – in questo turno post-europeo – il tecnico interista ad Antonio Conte, ma ovviamente le pressioni e le circostanze appaiono ben differenti.
Per questo motivo, è lecito ipotizzare che proprio il prossimo turno di campionato con il Derby milanese possa essere decisivo per il futuro di Stramaccioni sulla panchina nerazzurra, considerando anche quanto affermato dallo stesso tecnico questa mattina, a margine della sua presenza a Coverciano per la panchina d’oro: “essere allenatore dell’Inter significa stare sempre sotto esame”.
Andrea Stramaccioni rivela, poi, quale sia lo stato d’animo del presidente Massimo Moratti dopo la figuraccia di ieri sera. Il presidente, secondo quanto affermato dal tecnico interista, è “arrabbiato e rammaricato, come lo siamo tutti”.
Per provare a rimediare c’è un’unica strada: vincere il Derby.