25 febbraio del 1999. Non un anno come gli altri, dava l’addio al basket Michael Jordan, non certo un ” pivellino ” ma nasceva Gianluigi Donnarumma, non uno qualsiasi, tutti i buoni propositi erano nell’aria. Il giovane campano, di Castellamare di Stabia per la precisione, avrebbe di lì a poco deciso di mettersi i guantoni per cercare di scalare le montagne pur di avere un futuro da ” campione ” tra i pali e raggiungere la vetta. Due fratelli, lui e suo fratello maggiore, Antonio, ora al Genoa, anche lui portiere. Sei anni di differenza tra i due, ma le stesse ambizioni.
Il Milan nel destino di entrambi, perchè da Castellamare Antonio approdò proprio nella Primavera rossonera, vincendo anche il titolo allievi. Prestiti di qua e di là, esordio in serie B con la maglia del Piacenza, prima della Lega Pro con il Gubbio. Tanta gavetta quindi. Il Genoa lo prende a titolo definitivo e, dopo la stagione a Bari è tornato in rossoblù quest’estate, anche se un infortunio brutto alla spalla lo terrà fermo a lungo.
La storia dei Donnarumma ha il sapore dolce, l’altro fratello, Gianluigi, ha avuto un esempio in casa, un modello da seguire. Immaginate che bello arrivare a casa e parlare delle proprie parate, confrontarsi. 197 centimetri e sedici anni, un futuro roseo davanti, la speranza di diventare il portiere della Nazionale, chi non aspirerebbe a quello, è il desiderio di ogni calciatore fin da bambino. Bambino mica tanto, perchè la faccia è sì quella slavata di un ragazzino, ma le doti fisiche e atletiche sembrano proprio distinguerlo da quelli della sua età.
Gli scout del Milan hanno messo gli occhi su questo portiere campano, la Nazionale Under 17, quindi subito l’azzurro, a testimoniare le qualità del ragazzo, da quest’estate nella rosa della prima squadra. Davanti c’è Diego Lopez, non certo un ” novellino ” nel ruolo, ma la forza di Gianluigi Donnarumma è l’umiltà, sacrificarsi e lavorare tutti i giorni cercando di cogliere i trucchi del mestiere. Tempo ne avrà, ma le amichevoli estive hanno dimostrato che Sinisa Mihajlovic potrà fare affidamente su di lui.
” Sono pronto ” – sembra aver detto il portiere – che domani avrà l’occasione con la ” o ” maiuscola, quella che a sedici anni devi cogliere al volo. Soprattutto in un periodo in cui l’estremo difensore spagnolo non sembra essere irresistibile tra i pali. Il gol di Baselli, alcune insicurezze, figlie anche di una squadra che non sta girando, perchè gli stati d’animo del singolo, soprattutto se sei portiere, sono legati a quelli del collettivo. Il migliore della passata stagione, ma adesso Diego Lopez forse sente l’odore dei nemici, o meglio ” amici “, perchè la competizione tra numeri uno nasconde spesso sane rivalità.
Donnarumma, il ” ragazzo terribile “, è rimasto in silenzio, lo farà anche domani, quando Miha gli darà la chance per mettersi in mostra e parlare sul campo nel Trofeo Berlusconi. Nessuno dirà che è giovane, finora non ha certo dimostrato di essere un sedicenne qualsiasi. Sempre pronto, anche se le amichevoli sono un conto, le partite di campionato un altro, ma parare tre rigori alle ” merengues ” e ad un campione del mondo come Tony Kroos non è roba di tutti i giorni. Il serbo non ha paura di rischiare, lo ha sempre fatto, le sue idee sono incontestabili, ” sono pagato per questo ” – ha detto proprio qualche giorno fa – e a metterci la faccia non ha mai fatto fatica, come quando alla prima con la Fiorentina ha lanciato insieme Romagnoli ed Ely, due ragazzini.
Se i giovani, peraltro italiani, valgono, è giusto dare loro spazio, perchè solo in Inghilterra, in Spagna e in qualche realtà lo fanno. Pensiamo al futuro, ai talenti fatti in casa, Donnarumma risponde a questa categoria. Chissà che domani non si guadagni la pagnotta anche per esordire in serie A, lui che scenderà in campo con la maglia numero 99, dell’altro giocatore, anche lui del Sud, che proprio nell’ultimo anno del secolo scorso segnò il suo primo gol. Parliamo di Antonio Cassano, e se a qualcuno piacesse la scaramanzia. Il rossonero, qualora scendesse in campo prima della fine dell’anno in campionato, sarebbe il più giovane di sempre a esordire in Italia, superando anche Gianluigi Buffon, che ai tempi nel Parma aveva 17 anni. Non bastassero i riferimenti, questo non può che essere un buon punto di partenza. In bocca al lupo Gianluigi, che sia l’inizio di una grande scalata.