USA-RUSSIA 89-79
Gli Stati Uniti hanno battuto la Russia nel terzo quarto di finale dei Mondiali di basket in Turchia.
Buona la prova degli americani che nel secondo tempo hanno operato l’allungo decisivo non voltandosi più indietro conducendo senza troppi affanni la partita fino al termine. Sugli scudi il solito Kevin Durant autore di 33 punti con 5 rimbalzi, ben assistito da Billups con 15 e dal compagno di squadra ad Oklahoma City Russell Westbrook che ne ha messi a referto 12.
La Russia ha fatto ciò che ha potuto ma si è trovata con troppi problemi di falli che l’anno costretta al cedimento al cospetto dei più quotati avversari e soprattutto di Durant che ha fatto il bello ed il cattivo tempo nella metacampo degli europei.
Il piano russo è molto ovvio in avvio di partita: difesa forte e fisica, utilizzo dei lunghi a centroarea, gestione a ritmo basso e tanta tattica (zona e falli spesi a centrocampo) per impedire agli States di esprimere il loro atletismo in campo aperto. E nel primo tempo la tattica di Blatt porta anche un discreto successo, le triple di Bykov e Vorontsevich tengono i russi avanti (8-9), prima che Durant e Billups rispondano per il controsorpasso americano (15-9): la Russia alterna difesa a zona e ad uomo, ferma sistematicamente le transizioni in maniera fallosa, e nella girandola di cambi dalla panchina (per i tanti falli compiuti), Blatt trova anche rincalzi all’altezza della situazione come il baby-playmaker Khvostov (8 e 5 assist) ed il dominio a centro-area di Mozgov (13 punti). I pick’n’roll tra i 2 sono quasi devastanti, e con un Vorontsevich ancora una volta spettacolare in difesa e a rimbalzo (doppia doppia da 14 punti e 12 rimbalzi), i russi chiudono il primo quarto sul 25 pari. Gli “States”, privati della loro arma principale ovvero il contropiede in campo aperto, si reggono soltanto sull’istinto di Kevin Durant (33 punti, 11/19 al tiro), che al primo intervallo è già a quota 13.
Khvostov e Vorontsevich allungano all’inizio del secondo quarto sul +4 (25-29), prima che i problemi di falli dello stesso Khvostov e Mozgov rompano gli equilibri trovati da Blatt. Bykov tiene a galla i russi per un paio di minuti (30-35) con attacchi sagaci e pazienti, ma quando le mani dei tiratori si raffreddano ed il centro-area perde peso con l’uscita del futuro centro dei New York Knicks, gli Stati Uniti rientrano con Eric Gordon, Durant ed Iguodala (12-0 di parziale contro la zona per il 42-35). La Russia si sblocca soltanto con un piazzato di Vorontsevich dalla media a 30 secondi dalla sirena, e all’intervallo lungo si trova sotto di 5 lunghezze, 44-39. Durant ha già toccato quota 17, e l’importanza della stella dei Thunder nell’economia offensiva della squadra di “coach K” è testimoniata dal fatto che, oltre a lui, soltanto Rose e Iguodala hanno messo a referto più di un canestro su azione.
Nel secondo tempo le brutte notizie arrivano solo per i russi dato che Mozgov compie 2 falli consecutivi e arriva a quota 4: richiamato in panchina, la zona pitturata perde di peso e centimetri e Russell Westbrook ne approfitta per piazzare i primi contropiedi in campo aperto con il divario che si allarga sul +15 (65-50). La Russia, con un Ponkrashov e un Monya ampiamente sotto tono rispetto al solito, costruisce pochissimo in attacco e continua a latitare dall’arco, e il mini parziale di 4-0 firmato da Vorontsevich e Kaun serve soltanto per fissare il 70-56 all’ultimo intervallo.
Quarto periodo che si apre ancora peggio del terzo visto che Gordon e Durant portano gli U.S.A. sul massimo vantaggio (81-63). La Russia prova a rientrarre ma prima una tripla di Billups e poi Durant con un paio di canestri uccidono definitivamente la gara: termina quindi 89-79 e gli americani raggiungono Turchia e Serbia nelle semifinali ed attendono il risultato di stasera tra Lituania ed Argentina per conoscere la loro prossima avversaria.
USA: K. DURANT (33 pts), L. ODOM (12 rbs), C. BILLUPS (5 ast)
Russia: S. BYKOV (17 pts), A. VORONTSEVICH (12 rbs), D. KHVOSTOV (5 ast)