Il Milan torna dopo sette anni sul tetto d’Italia conquistando uno scudetto al termine di una lunga ed entusiasmante cavalcata nata in estate dal patto di ferro con Mino Raiola e gli acquisti di Ibrahimovic, Robinho e Boateng. Il 18° titolo rossonero coincide con l’ottavo della gestione Berlusconi, il ruolo del presidente dal suo ingresso in politica è stato sempre più orientato agli aspetti tecnici e ovviamente di conferma ma il vero lavoro manageriale è stato di Adriano Galliani.
All’ad rossonero dopo lo scudetto del 99′ con Zaccheroni ha quasi tutti i meriti in questa stagione, la scelta del tecnico, il capolavoro gestionale nell’acquisto di Ibra gratis e dilazionato negli anni, all’acquisto dello scontento Robinho ma il colpo decisivo è Van Bommel in inverno. Galliani ha dimsotrato ancora una volta di esser uno dei migliori manager del nostro calcio e grosso del merito per questo scudetto è attribuibile a lui.
Meriti, grossi meriti, anche per Allegri alla sua prima stagione rossonera e al primo scudetto in carriera, come Sacchi, Capello e Ancelotti. Il tecnico livornese ha la fortuna di arrivare nell’anno giusto al Milan ma è tutto merito suo la gestione del gruppo, inventandosi un centrocampo diverso capitalizzando al massimo l’infortunio di Pirlo, inventandosi Boateng trequartista e gestendo le emegenze alla grandissima.