Sciopero tifosi Juventus. Chi ha visto la partita in televisione, si sarà accorto che lo Juventus Stadium non registrava il tutto esaurito, cosa insolita per il nuovo impianto bianconero, soprattutto visto che si trattava dell’esordio in Champions League in questo stadio. La colpa va attribuita soprattutto al caro biglietti imposto dalla società di corso Galileo Ferraris. Un tagliando per la curva costava 40 euro, cifra ritenuta alta dal pubblico bianconero. Per questo motivo, per tutto il match Juventus-Shakthar c’è stato un clima abbastanza particolare, nessun coro e poco incitamento per la squadra che abituata al calore della curva juventina ha risentito di questa situazione, giocando una partita ampiamente al di sotto delle proprie capacità, il merito va dato anche agli ucraini, unica formazione in grado di proporre il proprio gioco a Torino.
Un vero e proprio passo indietro per lo Juventus Stadium, che non ha raggiunto le 30mila persone presenti all’interno dell’impianto. La dirigenza bianconera, soprattutto Agnelli e Marotta, minimizzano la situazione, dando la colpa al fatto che il tifoso medio juventino abita fuori Torino e che per la partita del martedì o del mercoledì è più complicato spostarsi per motivi lavorativi, inoltre il presidente del club non accetta la lamentela contro il caro biglietti, visto che la cifra non rappresentava un ostacolo insormontabile.
Una soluzione poteva essere un mini abbonamento (come fatto dal Milan) per le tre partite casalinghe della Champions League, in modo tale da abbassare il prezzo unitario del biglietto, come avviene normalmente per il campionato, ma Juventus per quest’anno ha preferito non usare questo metodo, sperando comunque di riempire lo stadio, cosa che non è avvenuta.
Che ci fossero difficoltà nella vendita dei biglietti era stato constatato nel primo pomeriggio di ieri, quando un preoccupato Chiellini, tramite Twitter, invitava il popolo bianconero ad acquistare il tagliando, ammettendo quasi con stupore che c’erano a disposizione ancora parecchi posti liberi come poi si è potuto osservare durante la partita.
Lo stesso difensore bianconero, insieme al collega di reparto e autore del pareggio, Leonardo Bonucci, nel dopo partita hanno ammesso di aver giocato in un clima surreale, con lo stadio che si presentava diversamente rispetto alle partite di campionato e con lo sciopero dei tifosi che ha aumentato le difficoltà della squadra nel caricarsi durante il pre partita e durante la stessa.
Secondo i bene informati, lo sciopero continuerà anche nelle prossime partite, ma a rimetterci saranno solo i giocatori, che non sentiranno più il sostegno del pubblico durante le partite casalinghe, annullando così il famoso “dodicesimo uomo in campo” tanto esaltato dai calciatori della Juventus.