Purtroppo il nostro grande più grande sospetto nonché preoccupazione, di una sconfitta di Roberto Cammarelle non per mano, o meglio, per il pugno del suo avversario ma per la penna dei giudici, si è avverata con il campione di Cinisello Balsamo costretto ad abdicare dal trono olimpico dei supermassimi dopo un incontro assolutamente dominato.
Che Anthony Joshua, pugile britannico dalla belle speranze, ma nettamente inferiore tecnicamente non solo nei confronti di Cammarelle ma di molti suoi avversari, dovesse arrivare in fondo nel torneo olimpico lo avevamo capito sin dai primi turni con il pugile britannico ad avanzare nei turni con lo stupore e lo sdegno dei suoi avversari e di quasi tutti gli addetti ai lavori, esclusi ovviamente quelli britannici.
Come a Pechino, Roberto Cammarelle deve affrontare nella finale per l’oro il pugile di casa ma, a differenza di quattro anni fa, l’unico “errore” di Cammarelle è quello di non aver messo al tappeto il suo avversario perché è solo con una fine prima del limite, che la medaglia d’oro poteva tingersi d’azzurro.
Ed invece non è stato così, Cammarelle stravince il primo round con Anthony Joshua messo all’angolo con il pugile britannico che non viene inspiegabilmente contato dall’arbitro. Ovviamente i giudici danno solo un punto di vantaggio al pugile italiano che chiude il primo round sopra 6-5. Anche nella seconda ripresa Cammarelle domina, Joshua è in bambola e subisce colpi su colpi con l’italiano che chiude la ripresa sopra di tre punti, 10-5. Ma quando tutto sembrava andare verso la vittoria italiana ecco il tocco magico dei giudici che assegnano la terza ripresa al britannico e addirittura di tre punti pareggiando il match.
È già farsa, ma il massimo viene raggiunto con la c.d. decisione tecnica dei giudici che assegnano l’oro al britannico senza nessuna logica e né tantomeno basandosi sul fatto che Cammarelle avesse vinto i due precedenti round e che in tutto il match aveva messo più colpi del suo avversario. Ovviamente il reclamo italiano viene respinto dato che non si poteva assolutamente rovinare la festa all’interno del palazzetto olimpico gremito di bandiere britanniche.
Comunque un grazie immenso al nostro Cammarelle che ha dimostrato di essere il più forte ma che non ha potuto assolutamente nulla contro delle logiche che noi comuni mortali non potremmo mai assolutamente capire.