A Bologna è scoppiato un caso che di calcistico ha ben poco, a parte il fatto che coinvolge alcuni calciatori della formazione rossublu, e che ha ben poco di edificante per i soggetti coinvolti.
Molte delle targhe della auto di giocatori della formazione felsinea, infatti, sono state associate a soggetti portatori di handicap e, pertanto, hanno beneficiato di trattamenti riservati alle persone diversamente abili senza averne alcin titolo, come, ad esempio, l’accesso alle zone a traffico limitato, la circolazione nei giorni di divieto, la sosta gratis nelle zone di parcheggio a pagamento e sulle strisce blu.
L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto Valter Giovannini, che ha inviato nella giornata di ieri, martedì, gli uomini della polizia municipale nel centro sportivo di Casteldebole per sentire le persone coinvolte, mentre Viviano e Di Vaio sono stati ascoltati in procura come persone informate sui fatti, ma non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione in proposito nei confronti della stampa.
Il permesso disabile sarebbe appartenuto a Marilena Molinari, una donna disabile che si occupa di aiutare i giocatori appena arrivati nella città bolognese a svolgere alcuni servizi, una sorta di “guida” in città, per pagare bollette, trovare casa, muoversi in città. La donna, dunque, avrebbe associato il suo permesso alle targhe delle vetture: da qui il coinvolgimento dei calciatori del Bologna, anche se Marilena Molinari non è dipendente della società Bologna ma opera mediante un’agenzia.
Il centrocampista congolese Gaby Mudingayi nelle sue dichiarazioni rese alla Polizia Municipale ha voluto spendere parole di difesa nei suoi confronti e nei confronti della donna coinvolta, confermando quanto dichiarato agli agenti anche in conferenza stampa: “Non vedo tutto questo casino, e comunque c’è un’indagine in corso. Io non ho sbagliato e neanche Marilena. Io vorrei ringraziare Marilena. Quando sono arrivato è stata la prima ad aiutarmi, a trovare a casa e per tante altre cose. Tutte le volte lei ci aiuta: Tante volte io ho portato Marilena in città per fare delle commissioni per me, e lei mi ha inserito”.
L’obiettivo delle indagini sarà, ora, quello di verificare se, dopo aver svolto le commissioni in cui Marilena Molinari li ha coadiuvati, i calciatori coinvolti abbiano continuato ad usufruire dei benefit handicap, oppure abbiano correttamente provveduto a far rimuovere la loro targa dalla lista dei disabili autorizzati.