E’ finita 17-12 l’atteso l’incontro di rugby tra Italia e Inghilterra. La storia è sempre la stessa, gli azzurri escono a testa alta dal confronto con i maestri inglesi, ma l’illusione dipoter portare a casa la vittoria dura solo tre quarti d’ora.
Un primo tempo tatticamente perfetto per gli azzurri che deve alla straordinaria forma di Garcia, al combattivo Castrogiovanni e al perfetto gioco al piede di Gower e McLean, la possibilità di aver sperato nell’impresa. Costretti a ripartire da dietro, gli inglesi prima cercavano di attaccare palla alla mano non trovando però spazio.
Anche Jonny Wilkinson ci aveva dato una mano sbagliando un facile calcio in mezzo ai pali, contrariamente a Mirco Bergamasco che al 35′ ci permetteva di passare in vantaggio.
La ripresa svanisce i sogni di gloria azzurri che partono dall’errore della piazzola di Gower seguito da quello di Masi e Tait. Al 18′ Castrogiovanni veniva espulso per dieci minuti per dieci minuti (mani in mischia) e questa volta Wilkinson realizzava tre punti al piede. Avanti di un break (+8) e con un uomo in più, per gli inglesi la strada è ormai spianata, anche se gli azzurri non hanno mai mollato la presa e a soli otto minuti dal termine si trovavano a soli 2 punti di distacco. E’ con MArtin Johnson che gli inglesi si aggrappavano ad un drop della solita apertura. L’Italia esce battuta ma sommersa di applausi dai 33 mila accorsi al Flaminio per sostenere la squadra.