Strano come il futuro di un pilota possa cambiare radicalmente nel giro di poche settimane. Se fino a poco tempo fa il divorzio, figlio di molte incomprensioni tra il pilota e il team, a fine stagione tra Valentino Rossi e la Ducati era pressocchè scontato, oggi emerge un nuovo scenario per il futuro prossimo del pilota di Tavullia e la casa di Borgo Panigale, impensabile fino a pochi giorni fa: il matrimonio, destinato ad interrompersi con buona pace dei sostenitori del connubbio tutto italiano, continua. O almeno dovrebbe. Il condizionale è d’obbligo per cautelarci da qualche altra sorpresa improvvisa.
A farlo intendere è stato lo stesso Rossi subito dopo il Gran Premio di Germania, corso sul circuito del Sachsenring, nel quale è riuscito a portare a casa un buon sesto posto nonostante le mille difficoltà in cui va incontro sistematicamente ormai in ogni week-end. Il Dottore ha confidato di aver già parlato con la nuova proprietà della casa bolognese, ovvero Audi, ammettendo l’esistenza di un progetto tecnico di cui egli stesso, nelle intenzioni della casa tedesca, fa parte: «Ho parlato con Audi, loro sono molto interessati a continuare per aiutare la Ducati a tornare competitiva, è un progetto ambizioso che a me fa molto piacere. E hanno intenzione di farlo con me». Allo stesso tempo però Rossi rimane cauto circa la riuscita di questo progetto: «Non bisogna pensare che arriva l’Audi e cambia tutto. Audi fa le macchine e non cambia le moto».
A quanto pare la volontà di Audi di riportare la Rossa nelle prime posizioni della griglia c’è tutta, altrimenti risulterebbe incomprensibile l’investimento importante fatto solo pochi mesi fa acquisendo il marchio Ducati per l’enorme cifra di 860 milioni di euro. La rottura insanabile quindi tra Valentino e Ducati derivata da un anno e mezzo di continue e costanti delusioni sembra essersi ricucita grazie all’intervento del colosso tedesco e i nuvoloni neri carichi di tempesta diradati. Ma guai a pensare che tutti i problemi potrebbero essere risolti con delle semplici dichiarazioni: quello di cui hanno bisogno Ducati e Rossi in questo momento sono un pilota e un gruppo di ingegneri e tecnici che la pensino tutti allo stesso modo circa la progettazione della nuova Desmosedici che scenderà in pista nel 2013; se ognuno dovesse continuare a percorrere la propria strada, come accade da diverso tempo nonostante Ducati abbia accontentato Rossi sul telaio perimetrale in alluminio abbandonando quello a motore portante in fibra di carbonio, risulterebbe tutto inutile ed entrambi continuerebbero solo a farsi del male. Altre annate come queste, improbabile infatti che nella seconda parte della stagione si registri un notevole passo in avanti, sarebbero solo deleterie per l’uno e per l’altra.
Stando quindi a quanto dichiarato da Rossi nelle prossime settimane, quando il mercato piloti per il 2013 entrerà nel vivo dando vita ad un valzer di selle mai visto prima, potremmo aspettarci l’annuncio del rinnovo contrattuale. Solo il tempo potrà dirci se questa sia la decisione giusta.