Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ronaldinho, attualmente in forza al Flamengo, continua a far parlare di sè anche in Brasile. L’ex giocatore di Milan, Barcellona e Paris Saint-Germain, si è reso protagonista di un’altra bravata. Mercoledì scorso a pochi giorni dall’inizio del campionato brasiliano, il 32enne fantasista brasiliano si è presentato ubriaco all’allenamento, previsto intorno alle 9:30 del mattino, facendosi scortare verso il campo dalle sue guardie del corpo. Il giocatore ha provato poi a nascondere il suo stato, non consono ad un allenamento, lamentando dei dolori muscolari ma la dirigenza ha comunque deciso di mandarlo in campo. Ronaldinho ha acconsentito e si è allenato da solo sotto la pioggia mentre i suoi compagni effettuavano la consueta partitella di allenamento.
I compagni di squadra e la società non hanno gradito affatto il comportamento dell’ex pallone d’oro in quanto il capitano di una squadra dovrebbe comportarsi in modo esemplare sia in campo che fuori. Così non è e non lo scopriamo adesso visto che la precoce dipartita di Ronaldinho dal calcio europeo è scaturita anche per i suoi comportamenti non eccelsi al di fuori del campo.
L’allenatore del Flamengo Joel Santana ha parlato nell’ultima conferenza stampa e a chi gli chiedeva un parere sulla questione Ronaldinho ha risposto abbastanza seccato: “Sono qui da appena tre mesi e già mi sono stufato di dover rispondere su Ronaldinho. Come posso rispondere io su un giocatore che è stato campione del mondo, premiato con il Pallone d’Oro ed è diventato ricco? È lui che deve spiegare a voi giornalisti perché non sta andando bene in campo”. Parole che non lasciano spazio a giustificazioni e che fanno capire ancor di più la fase sempre più calante della carriera di Dinho. Non a caso il ct della nazionale brasiliana Mano Menezes non lo convoca da parecchi mesi e sicuramente non lo prenderà in considerazione nel prossimo futuro.