Viviamo gli anni della grande crisi, dell’emergenza occupazionale, della politica delle non risposte. Le piazze, solitamente, si riempiono per tali ragioni “vitali”. Questa mattina, a Roma, la strada antistante il palazzo della Federazione Italia Giuoco Calcio, è stata scelta come location per una protesta organizzata da un piccolo gruppo di tifosi della Roma: si temeva che il numero dei manifestanti potesse essere considerevole, al punto da allertare tre blindati della Polizia, ma in realtà non sono riusciti a riempire neppure il marciapiede antistante il palazzo della Figc. Le ragioni della protesta, all’insegna dello slogan “Mo’ basta” sono relative ai presunti favori arbitrali nei confronti della Juventus Capolista, a seguito del Derby con il Torino di Domenica scorsa e ripercorrendo una sfilza di “dubbi” che, dal punto di vista dei manifestanti romanisti, non sono altro che la prova di un sistema di favori organizzati per favorire la Juventus di Conte.
L’aspetto singolare, oltre alla tematica della protesta, è poi il fatto che tali tifosi della Roma abbiano scelto di protestare in Via Allegri proprio di Sabato mattina, ossia il giorno in cui gli uffici Figc sono totalmente deserti. Una protesta che risuona nel vuoto, dunque, così come vuote sono le ragioni di chi non fa altro che sollevare polveroni, astio e tensioni per un po’ di audience.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: cori offensivi, insulti e toni beceri. Contro la Juventus, contro il tifo bianconero “Dell’Italia siete i più forti a rubà le partite e insultare i morti” (riferimento allo striscione apparso nel Derby che ironizzava sulla tragedia di Superga, poi condannato aspramente da Andrea Agnelli e da Gigi Buffon, ndr). Contro il Napoli e, immancabile, l’incitamento al Vesuvio. Contro il presidente Abete ed il giudice sportivo Tosel, definito “pupazzo”. Contro tutti, insomma, proprio nel giorno di Roma-Inter, in cui le curve saranno chiuse.
Tutto ciò mentre giunge l’ennesima decisa presa di posizione della Fifa contro l’utilizzo della moviola in campo, specificando che il supporto tecnologico è ammesso solo per i gol fantasma. In tal senso, infatti, il segretario generale Valcke ha sentenziato: “L’Ifab ha autorizzato l’uso della Goal Line Technology. Non ci sarà autorizzazione per altri usi di video nel nostro sport”.
Le polemiche arbitrali, dunque, continueranno a regnare sovrane nel clima di sospetti ed illazioni che contraddistingue il calcio italiano.