La Roma prova a scaricare De Rossi, Baldini “non è incedibile”

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Daniele De Rossi non è più incedibile | © Giuseppe Bellini/Getty Images

Nella Roma di Zdenek Zeman non ci sono incedibili ed, all’indomani della sua assenza dall’undici titolare nella vittoria con il Palermo, non lo è neppure Daniele De Rossi: clamoroso ma vero, e non si tratta di una semplice indiscrezione ma di una conferma che giunge dallo stesso direttore generale giallorosso Franco Baldini. Parole sibilline, che non possono essere considerate esplicite ma che, se lette fra le righe, denotano la volontà del club di non rimanere sordo alle possibili sirene del mercato di riparazione.

In tal senso, Franco Baldini rivela che, la scorsa estate, il Manchester City di Roberto Mancini aveva avanzato un’offerta per il centrocampista, alla quale la Roma aveva deciso di “soprassedere”, precisando che, se la circostanza dovesse ripresentarsi nel mercato di Gennaio, la Roma “ascolterà le offerte e le valuterà”: in prima linea vi sarà, così, il Real Madrid di Josè Mourinho che da sempre è un grande estimatore di De Rossi ed, a seguire, il Psg e le altre grandi d’Europa, che non vorranno lasciarsi sfuggire un pezzo tanto pregiato.

Gli scenari di mercato, dunque, potrebbero rivelare colpi di scena importanti, facendo culminare nella maniera più dolorosa (soprattutto per i tifosi romanisti, ndr) il “non idillio” – per usare un eufemismo – che contraddistingue il rapporto De Rossi-Zeman, che potrebbe privare la Roma di un pilastro dello spogliatoio e di un giocatore fondamentale che da sempre viene soprannominato “capitan futuro” proprio a significare quello che doveva essere il naturale ruolo di De Rossi nel dopo-Totti.

Daniele De Rossi non è più incedibile | © Giuseppe Bellini/Getty Images

Il rapporto fra il boemo e De Rossi non è dei migliori, ed il tecnico non perde occasione per far allargare la crepa: nonostante la vittoria contro il Palermo avrebbe potuto portare un po’ di serenità nello spogliatoio, Zeman ha voluto mantenere alta la tensione non rinunciando alle sue proverbiali battute al vetriolo. Il destinatario è stato, appunto, lo stesso Daniele De Rossi rimasto in panchina contro i rosanero: “De Rossi è rimasto a riposo perché a Parma ha avuto un problema alla caviglia, anche oggi avvertiva un po’ di dolore e non ha giocato, anche se a un po’ di dolore si può resistere”. Illazioni che, dunque, tendono a sottolineare come le condizioni di De Rossi – secondo Zeman – non erano tanto gravi dal giustificare la sua assenza, rincarando la dose con un’ulteriore frecciatina, affermando che se ieri si fosse giocato il derby De Rossi sarebbe sceso in campo, sottintendendo che è stato lo stesso giocatore a tirarsi indietro nello scendere in campo.

Tuttavia, alla luce del fortissimo attaccamento ai colori giallorossi da parte del centrocampista, le accuse più o meno velate di Zdenek Zeman sono da ritenersi, probabilmente, come un paravento per nascondere la realtà dei fatti: il rapporto fra il boemo ed il giocatore non è nato con i migliori presupposti, con lo stesso De Rossi che in estate aveva dichiarato apertamente di preferire Vincenzo Montella sulla panchina della Roma, ma si è deteriorato ulteriormente in questi mesi ed il tecnico teme che la figura di un uomo carismatico come De Rossi nello spogliatoio possa destabilizzare il suo rapporto con la squadra.

Nel calcio, però, gli allenatori vanno, i giocatori – soprattutto quelli che rappresentano un patrimonio tecnico e di valori – dovrebbero essere maggiormente tutelati, ponderando bene le scelte di mercato e la possibilità di lasciarli partire a cuor leggero.

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