L’improvvisa e inaspettata(?) decisione di Spalletti di lasciar la Roma ha catapultato sulla panchina giallorossa Claudio Ranieri per cercare di salvare il salvabile per una stagione che sin dall’inizio si preannunciava nera per Totti e compagni. La delusione di Rossella Sensi nei confronti di Spalletti è stata enfatizzata a tal punto per far ricadere su di lui le colpe dell’insuccesso giallorosso nelle ultime stagione.
Il pragmatico Ranieri con la fortunosa vittoria raccolta a Siena sembrava avesse invertito la tendenza grazie al suo gioco essenziale e mirato al risultato piuttosto che al motto della Roma spallettiana incoronata negli ultimi anni come la squadra dal gioco spettacolare. La mazzata subita in Europa League però hanno riaperto una ferita tutt’altro che rimarginata facendo capire che nel calcio niente è improvvisabile, non basta sostituire un terzino offensivo come Motta con un difensore puro come Burdisso per risolvere il problema gol subiti. La Roma è impoverita nell’organico ma sopratutto è logora nei suoi uomini migliori, Mexes, De Rossi, Totti e Vucinic ma anche Juan, Pizarro sono giocatori che permettono di far il salto di qualità, ma all’interno di un progetto preciso che li veda protagonisti e vogliosi di aiutare la Roma. Ma una società allo sbando, che vende i pezzi migliori per poi far un quinquennale faraonico a Totti e praticamente inoperosa sul mercato può avere un progetto serio? La Sensi e Ranieri faranno pur bene ad alzare la voce ma dovrebbero pur mettersi in discussione