La sconfitta della Roma contro la Fiorentina di domenica scorsa, con un sonoro e secco 3-0, ha scalfito non poco gli animi dei romanisti, ferendo le rosee aspettative di inizio stagione connesse all’ambizioso progetto italo-americano, all’arrivo di Luis Enrique, portatore del Barcellona-pensiero, all’illusione di poter tornare a segnare in grande.
La partita del Franchi di Firenze, però, ha evidenziato in primis un malessere psicologico ed una non trascurabile confusione interna allo spogliatoio, che si è riflessa sulle azioni in campo portando la squadra a terminare la gara in otto per le espulsioni di Juan, Gago e Bojan, inducendo la battuta del fiorentino (e tifoso Viola) Roberto Benigni, che ha alluso al parallelo fra i tagli del Presidente del Consiglio Mario Monti e la situazione in campo dei giallorossi domenica scorsa.
L’idillio, dunque, sembra essersi definitivamente infranto ed i tifosi hanno intrapreso la strada della contestazione, aspettando la squadra al ritorno da Firenze, alla stazione Termini, e contestando soprattutto il tecnico Luis Enrique invitandolo a dimmettersi: “dimettiti, chi ti credi di essere?“.
L’unico non contestato (e non contestabile) fra i giallorossi, capitan Francesco Totti, rimasto seduto in panchina per l’intera durata del match contro i Viola, per scelta tecnica, immalinconito nel suo piumone con tanto di cappuccio nero.
Una situazione molto delicata anche se il direttore generale della Roma Franco Baldini prova a difendere il tecnico spagnolo, sostenendo che la dirigenza è sempre convinta della scelta fatta ed ha intenzione di andare avanti, nonostante l’amarezza ed il dispiacere.
La parola “fiducia” sembra ancora dominare nell’ambiente dirigenziale, almeno fino alla prossima gara, in programma lunedì sera, nel Monday Night, contro la Juventus di Antonio Conte, un impegno non propriamente agevole per testare lo stato di “salute” del gruppo giallorosso ed i rapporti della squadra con il tecnico. In queste ore, comunque, a Trigoria è in corso un vertice tra Baldini, Baldissoni, Fenucci e Di Benedetto, per discutere ancora della questione Luis Enrique anche se, appunto, l’orientamento prevalente è quello di concedere ancora del tempo al mister, almeno fino a Natale salvo clamorosi imprevisti.
Ciò significa che, oltre all’ostacolo Juventus, il tecnico asturiano dovrà affrontare anche la partita contro il Napoli di Mazzarri e quella contro il Bologna, prima della sosta natalizia. Se arriveranno i risultati sperati nelle prossime tre gare, quindi, Luis Enrique – come si suol dire – arriverà a “mangiare il panettone”, altrimenti dovrà accontentarsi di qualche tortillas.