Si sa, che ad ogni cambio in panchina, all’interno di una squadra c’è sempre un periodo di assestamento necessario ai giocatori per capire cosa richiede loro il nuovo tecnico e per assimilare gli schemi di gioco, perchè il calcio è uno sport complesso e specie quando si vuole puntare all’eccellenza tramite il bel gioco, il tempo non è mai amico. Questo è l’intento del canterano Luis Enrique, che ha portato una grossa ventata di entusiasmo da Barcellona, ma che pare ancora non riuscire a dare quel imprinting necessario per far fare il salto di qualità alla propria Roma, siamo al calcio d’Agosto s’intende e le gambe sono ancora imballate, ma la sconfitta, recuperabile, di ieri sera contro il modesto Slovan Bratislava, suona come un campanello d’allarme che i dirigenti romanisti e il tecnico devono ascoltare. Certo le scelte di lasciare fuori dal primo minuto Borriello e Totti per Okaka e Caprari, sembrano alquanto discutibili, e i due giocatori che in qualsiasi altra squadra sarebbero stati titolari indiscussi, potrebbero rivelarsi una bella gatta da pelare per il neotecnico. Certo la società per bocca di Walter Sabatini ha minimizzato la sconfitta e alla domanda sull’impressione del presidente De Benedetti per l’esclusione di capitan Totti, ha risposto: “Il presidente era contento per la firma. Ora non so come stia: sarà sorpreso, ma dovrà abituarsi alle difficoltà del mondo del calcio”. Sul mercato, almeno altri due uomini arriveranno: “Osvaldo è un’ipotesi, per Kjaer vedremo. Thiago Alcantara non è sul mercato, gode della stima dell’ambiente catalano”. Di certo i tifosi romanisti contano molto sugli investimenti futuri per rafforzare la squadra e sperano di vedere una Roma al vertice, di certo per l’immediato futuro, si spera che gli uomini di Luis Enrique ribaltino il risultato dell’andata, impresa che anche con l’organico odierno non pare impossibile e titanica.