I due anticipi della sesta giornata di campionato di Serie A dicono molto, non danno giudizi definitivi ma sono molto significativi e probabilmente, soprattutto per la Juventus pongono riflessioni che sanno di resa per i sogni scudetto.
La Roma alle 18:00 affrontava la vittima predestinata Carpi, ma c’erano diverse motivazioni che rendevano il match accattivante, come per esempio le capacità di gestione della pressione dopo una settimana complicata da parte della squadra di Rudi Garcia. Tutto come da programma i giallorossi affossano in sette minuti con tre reti ogni velleità toscana e poi chiudono al 90° con il risultato di 5-1. In prima serata il big-match Napoli-Juventus, o meglio, uno spareggio per chi poteva ancora lecitamente pensare a vincere la Serie A. Il Napoli offre un’ottima prova, matura e gagliarda al punto giusto, la Juventus è rimasta come quella vista il 30 agosto a Roma, confusa e incapace di reggere l’urto alla pari con i partenopei e soprattutto di creare trame sensate e pericolose di gioco per offendere una rivale al titolo. Vince il Napoli 2-1 e se l’Inter facesse bottino pieno con la Fiorentina domani il distacco con la testa della classifica per la Juventus sarebbe di 13 punti, una voragine quasi pari al distacco che i bianconeri diedero alla Roma alla fine della scorsa stagione.
ROMA-CARPI 5-1 (3-1) – 24°Manolas (R), 28° Pjanic (R), 31° Gervinho (R), 34° Borriello (C), 51° Salah (R), 68° Digne (R).
Una Roma chiamata a lavare la sconfitta di Genova contro la Sampdoria con una prova convincente e i giallorossi rispondono affermativamente alla chiamata delle aspettative. Fino al 24° succede poco ed è più merito del Carpi che anche se presenta solo Borriello davanti non si barrica e prova a giocare a viso aperto, poi un tiro da fuori area, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, serve Manolas solissimo al centro dell’area di rigore e il greco non sbaglia infilando la porta per l’1-0. Passano tre minuti e Pjanic su calcio di punizione diretto beffa il portiere per il raddoppio. Poco dopo la mezz’ora del primo tempo Gervinho cala tris e sipario sul match, tiro da posizione angolata di Maicon e respinta maldestra di Brkic che serve l’attaccante giallorosso pronto a ribadire in rete. Prima della fine della frazione Borriello sfrutta una delle poche occasioni pulite che gli capitano e sul primo palo di testa supera De Sanctis accorciando le distanze.
Nella ripresa Dzeko acciaccato esce al posto di Totti. Proprio Totti al 51° scende in area di rigore dalla sinistra e con un tiro morbido prova a scavalcare Brkic il quale smorza la forza del tiro ma il pallone arriva a Salah il quale deve solo appoggiare in rete a porta vuota per il 4-1, nell’azione si fa male Totti che sarà costretto ad uscire. Il definitivo 5-1 lo firma Digne con un bel colpo di testa servito da Maicon . Prima della fine della partita Matos sbaglia un calcio di rigore a favore del Carpi, De Sanctis è strepitoso sia sul penalty che sulla ribattuta chiudendo la partita sul 5-1 definitivo.
Una bella Roma che mostra i muscoli placando ogni discussione, unica pecca della serata gli infortuni di Dzeko, Totti e Keita sostituito degnamente da Vainqueur all’esordio.
NAPOLI-JUVENTUS 2-1 (1-0) – 26° Insigne (N), 62° Higuain (N), 63° Lemina (J)
Il Napoli si costruisce e si amministra una bella vittoria, dove sia sul gioco che sulle occasioni è stata superiore alla Juventus. I partenopei partono con un ritmo alto, la Juve invece cerca di addormentare il gioco e sembra riuscirci fino al 26° quando i limiti della squadra di Allegri si cedono tutti in una discesa di Insigne sulla sinistra, scambio rapido con Higuain che fa sponda al minuto attaccante non marcato da Hernanes, anche oggi schierato davanti alla difesa, e con un rasoterra batte Buffon.
La reazione bianconera c’è ma è molto debole, solo Zaza avrebbe un’occasione per pareggiare su un disimpegno errato della difesa azzurra ma Reina è bravissimo a chiuderlo in uscita. Nella ripresa Allegri prova le carte Cuadrado e Morata cambiando modulo in corsa ma il Napoli raddoppia con Higuain, che perentorio sulla sinistra supera Bonucci e poi in diagonale di sinistro infila Buffon.
Nemmeno il tempo di festeggiare che la Juventus in modo rocambolesco accorcia le distanze, cross dalla sinistra di Dybala bucato da Zaza e Cuadrado che trova pronto Lemina per la deviazione vincente. Gli ultimi assalti bianconeri sono sterili e anzi il Napoli potrebbe allungare ma preferisce amministrare sulla nobile decaduta.
In un colpo solo Sarri ottiene l’approvazione definitiva dei 50000 del San Paolo e lascia nell’oblio una diretta concorrente per lo scudetto ed una posizione in Champions League, Allegri invece dovrà ragionare ancora per trovare la dimensione di una squadra che pare svogliata e incapace di crearsi un’identità.