Roby Baggio lascia la Figc. Colpa dell’immobilismo all’italiana

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Baggio lascia l'incarico di Presidente del Settore Tecnico della Figc © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images

Come un fulmine a ciel sereno, Roberto Baggio annuncia il suo addio alla Federazione Italiana. Si è affidato ai microfoni del Tg1 per spiegare le ragioni di questo addio improvviso. Nessuna ragione personale ma qualcosa di più grave. L’immobilismo della Figc. “Non amo le poltrone, a me piace fare le cose. Il mio progetto è rimasto lettera morta”, questa è stata la frase clou della sua dichiarazione di addio alla Federazione, anche se l’ex trequartista del Brescia ci tiene a sottolineare che non si tratta di una chiusura totale nei confronti della Figc, aggiungendo che sarebbe disponibile a qualsiasi ruolo o iniziativa per il bene dello sport. Siamo alle solite, il calcio italiano fa una vittima illustre che poteva dare nuovo slancio al calcio italiano, ancorato invece alle vecchie facce, quelle che da anni lo stanno portando verso il baratro.

Adesso il 45enne ex Divin Codina è libero. Coerente con le proprie idee, mal digerite dalla vecchia e logora Figc. Lascia così l’incarico di Presidente del Settore Tecnico della Figc.

Baggio lascia l'incarico di Presidente del Settore Tecnico della Figc © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images
Baggio lascia l’incarico di Presidente del Settore Tecnico della Figc © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images

Il progetto – Immobilismo e poca voglia di cambiare. Roberto Baggio, uno dei calciatori più amati dal pubblico italiano nel recente passato (nonostante abbia vestito le maglie di tutte le big del nord), incolpa la Figc di non voler mandare avanti il suo progetto. O meglio, il Roby Nazionale sarebbe ancora in attesa di qualcuno che si prenda l’incarico di leggere le sue idee, tutte scritte in un fascicolo di 900 pagine presentato nel dicembre 2011, nella quale hanno lavorato circa 50 persone. Un lavoro enorme, per niente apprezzato dalla Figc, come più volte “denunciato” da Baggio in questi mesi.

Eppure c’è chi gli va già contro avendo lui partecipato poco alle riunioni di Consiglio Federale. Baggio replica a queste accuse con la solita classe, spiegando che da Presidente del Settore Tecnico non aveva alcun diritto al voto e gli argomenti trattati, poco si accostavano al suo ruolo all’interno della Figc.

Una persona dagli enormi valori morali (come ha dimostrato liberandosi dall’incarico) lascia una delle poltrone più importanti all’interno della Figc. Una figura che avrebbe potuto rilanciare il calcio italiano ma che viene sottomesso dalla solita vecchia gente all’interno della stessa Federazione. L’Italia si dimostra vecchia in tutti i campi, dal calcio alla politica, la sostanza non cambia!

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