Si poteva fare, sono tanti i rimpianti che la Roma si lascia alle spalle dopo l’eliminazione negli ottavi di Champions League subita contro il Real Madrid.
I giallorossi, al Santiago Bernabeu, hanno avuto tante occasioni per poter riuscire in quella, che alla vigilia, sembrava un’impresa al limite dell’impossibile.
Dzeko, Salah, due volte, e Manolas hanno avuto le chances per poter sbloccare la gara, clamorosi gli errori del bosniaco e dell’egiziano che a tu per tu con Keylor Navas sono riusciti clamorosamente a calciare fuori. Anche quella del difensore greco, nel secondo tempo, è stata una grande opportunità ma in questo caso sono più i meriti del portiere delle merengues che i demeriti del giallorosso.
Il Real Madrid ha dimostrato la sua fragilità difensiva ma, graziato dalla Roma, ha anche mostrato un attacco che può far male a chiunque e una volta sbloccato il risultato con il solito Cristiano Ronaldo, ha subito raddoppiato con James Rodriguez e poco dopo ha avuto anche la possibilità di dilagare sul 3-0 ma Cr7 ha clamorosamente fallito l’occasione.
Un’eliminazione che quindi lascia tanto amaro in bocca perchè la Roma tra andata e ritorno non ha certamente meritato un passivo di 0-4 ma anzi se solo i suoi attaccanti avessero avuto quel pizzico di freddezza in più forse ora staremmo celebrando un gran successo.
Il tecnico della squadra capitolina, Luciano Spalletti, però nell’intervista post gara ai microfoni di Premium, non ha voluto celebrare un’uscita a testa alta ma anzi è parso decisamente arrabbiato con i suoi:
“SE NON FAI GOL E POI GLI ALTRI LO FANNO È INUTILE ANDARE A RECRIMINARE, IL REAL HA MERITATO IL PASSAGGIO DEL TURNO. SE POTEVAMO FARE DI PIÙ? PER QUELLO CHE SI È VISTO PROBABILMENTE SÌ. DOBBIAMO CRESCERE COME MENTALITÀ, CATTIVERIA E CONVINZIONE: SIAMO ANCORA DEBOLI, C’È POCO DA FARE, ALLA PRIMA DIFFICOLTÀ NON RIUSCIAMO AD ESSERE QUELLA SQUADRA DI QUEL LIVELLO CHE DOVREMMO AVERE. MA SE SIAMO CONTENTI O TRANQUILLI DOPO AVER PERSO DUE PARTITE 2-0, ALLORA MI VIENE L’ANGOSCIA: DOBBIAMO CRESCERE VELOCEMENTE, BISOGNA FARE MEGLIO. QUANDO IN SPOGLIATOIO VEDO I VOLTI TRANQUILLI DEI GIOCATORI CHE ASPETTANO DI FARSI FARE I COMPLIMENTI PER LA BUONA PRESTAZIONE, MI VIENE UNA SENSAZIONE DI MALESSERE. LA TESTA È FONDAMENTALE. STASERA CI È ANDATA ANCHE BENE, DOPO IL GOL DEL 2-0 HO TEMUTO L’IMBARCATA. NON SIAMO MIGLIORATI TANTO SU QUELLA FORZA MENTALE E LA DIFFERENZA È TUTTA LÌ: UNO RIENTRA NELLO SPOGLIATOIO ED È ARRABBIATO, NON SI RENDE CONTO DELL’OCCASIONE CHE HA BUTTATO VIA QUESTA SERA. CI SONO PARTITE CHE RIMARRANNO NELLA STORIA DEL CALCIO, PER SEMPRE, E QUESTA È UNA DI QUELLE.”
La serata però sarà anche ricordata per la Standing Ovation che il Santiago Bernabeu ha dedicato a Francesco Totti al momento del suo ingresso in campo. Omaggio che il pubblico madrileno aveva già dato in passato a grandi avversari come Del Piero e Pirlo.
REAL MADRID – ROMA 2-0 (64° Cristiano Ronaldo, 67° James Rodriguez)
Real Madrid (4-3-3): Navas; Danilo, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Modric (75° Jesé), Casemiro (83° Kovacic), Kroos; James Rodriguez, Bale (61° Vazquez), Ronaldo.
Allenatore: Zidane.
Roma (4-2-3-1): Szczesny; Florenzi, Manolas, Zukanovic, Digne; Keita (86° Maicon), Pjanic (46° Vainqueur); Salah, Perotti, El Shaarawy (74° Totti); Dzeko.
Allenatore: Spalletti.
Arbitro: Marciniak.
Ammoniti: Danilo (Re), Zukanovic (Ro)