La colpa non si può darla più al caldo, visti anche gli ultimi sviluppi climatici che danno in arrivo “Cleopatra”. Poi considerata anche l’ora in cui è avvenuto l’Evento è difficile ipotizzare un colpo di sole da parte degli ultras del Milan. Il tifoso rossonero è talmente scioccato per l’avvio disastroso in campionato da essere costretto a scrivere “Ridateci il nostro Ibrahimovic”. Da sottolineare il nostro, come se si fosse dimenticata la natura intrinseca dell’uomo-calciatore (per informazioni vi rimandiamo alla pagina di Wikipedia sotto la voce squadre di club). Ibrahimovic è tornato ad essere quindi l’uomo del desiderio, stavolta da parte del tifo organizzato rossonero. Fatto più unico che raro, quanto potrebbe essere un 30 febbraio. Quali le origini di tutto ciò?
E’ chiaro che le parole di Ibra abbiano smosso le coscienze e conoscenze dell’ultrà milanista. Sentire un calciatore così determinante offrire i propri servizi al suo vecchio club in difficoltà rappresenta quella molla che fa scattare le voglie più incontrollabili, fra le quali ad esempio scrivere uno striscione pro Ibrahimovic. Non importa poi se il procuratore factotum Mino Raiola chiarisca come il suo assistito non si sposterà da Parigi per i prossimi 3 anni, e che qualora ritornasse lo farebbe soltanto per un ruolo dirigenziale. Ve lo immaginate Ibra dietro una scrivania? Noi sinceramente no, però come si dice in questi casi le vie del Signore sono infinite.
D’accordo, vedere la propria squadra del cuore perdere il terzo derby consecutivo nell’ultimo anno e mezzo non è il massimo della vita. Capisco anche come lo spettro della zona retrocessione possa giocare brutti scherzi. Va bene tutto, non capisco però il perché si debba fare finta di un dettaglio fondamentale. I messaggi d’amore di Ibrahimovic quale tempistica hanno avuto? Sì, subito dopo la legge sui redditi voluta da Hollande. A buon intenditor poche parole.