Da quando è apparsa la nota sul sito della Figc con i risultati del lavoro di ricostruzione condotto dal procuratore federale Palazzi si è assistito ad un incredibile tam tam mediatico con notizie e titolone che attestavano tutto e il contrario di tutto. In casa Inter, per dirla con le parole di Moratti, si evince un cauto ottimismo avallato poi da un comunicato stampa di chi aveva fretta di chiudere la vicenda, dall’altro lato in casa bianconera dopo aver letto tra le righe la requisitoria di Palazzi è partito un monito alla Figc ricordando nel finale come il palmares non abbia prescrizione. Da ieri mi domando e domando a chi mi sta vicino chi ne è uscito vincitore. Poi mi sono risposto, sicuramente Zamparini e Zanzi le cui posizioni sono state archiviate per non aver commesso il fatto, poi? Nessun altro. Chi ha voluto leggere tra le righe di Palazzi ha capito che la posizione di Moratti, dell’Inter e del compianto Facchetti non era cosi diversa da quella tenuta da Milan, Lazio, Fiorentina, Reggina e Juventus e se il materiale attuale fosse stato in possesso all’epoca della prima sentenza non solo Guido Rossi non avrebbe potuto assegnare lo scudetto “dell’onestà” ma i nerazzurri si sarebbero trovati a pagare in termini di punti e magari lo scudetto a questo punto sarebbe nelle mani della Roma. La prescrizione dell’Inter e di Moratti non permette alla Federazione di chiedere il deferimento e quindi i nerazzurri non dovranno scontare nessuna pena se non quella di esser ancora sotto giudizio per quel che può valere lo scudetto del 2006. La sensazione che si ha è quella che il 18 luglio il presidente Abete comunicherà la revoca dello scudetto con buona pace di Moratti e di chi in questi anni si attribuiva meriti di lealtà ed onestà. Voglio però chiudere con una provocazione. Perchè Moratti non rinuncia alla prescrizione?