Il Barcellona asfalta il Milan e ribalta il risultato dell’andata. Risultato: i blaugrana sono qualificati ai quarti di finale di Champions League mentre il Diavolo dovrà seguire il resto della competizione da Milanello. Forse dopo il 2-0 del Milan all’andata in molti, forse troppi, pensavano che l’eliminazione del Barcellona fosse cosa scontata. Tutti i cicli finiscono, Barcellona in crisi, Messi non è decisivo con le squadre italiane. Concetti da aggiornare. Il tabellino del Camp Nou, alla fine dei novanta minuti di gioco, è impietoso così come la faccia di Adriano Galliani seduto in tribuna a fianco del presidente del Barcellona Rossell. Un 4-0 pesante come un macigno che demolisce le certezze di un Milan dominato alla perfezione da un collettivo, quello blaugrana, tornato a giocare come ai tempi d’oro di Pep Guardiola. I discorsi di Villanova, attraverso Skype e le varie tecnologie, da New York, hanno evidentemente rivitalizzato una squadra stanca e forse piena di così tante vittorie. Qualcuno deve aver ricordato ai catalani che non ci si deve accontentare e Messi deve aver detto qualcosa tipo “Non vi preoccupate che ci penso io”. Infatti così è stato.
RE MESSI – Si sono spesi fiumi d’inchiostro per elogiare questo splendido giocatore e forse è davvero lui il migliore della storia. Lo dimostrano i due gol segnati al Milan che hanno permesso al Barcellona di qualificarsi ai quarti di Champions League. Il primo, dopo pochi mminuti dal fischio d’inizio, una gemma: pallone che transita dal destro al sinistro con una velocità mostruosa e tiro scagliato dove Abbiati non può far altro che guardare. Non c’è cosa migliore per fare una rimonta di andare in gol prestissimo. Nonostante questo la difesa del Barcellona regala una palla gol clamorosa al Milan che potrebbe pareggiare segnando un gol pesantissimo. Mascherano cicca il colpo di testa e Niang si ritrova a tu per tu con Valdes. Il tiro del francese è indirizzato sul palo opposto a quello del portiere blaugrana ma la conclusione termina sul palo. Occasione grandissima che avrebbe potuto scrivere un altro finale alla gara anche perchè il Milan non creerà più azioni degne di nota. Gol sbagliato, gol subito: prima legge non scritta del calcio. Come da copione, dopo il palo di Niang, ecco Messi che trafigge ancora una volta il povero Abbiati che in precedenza si era dimostrato superlativo nel salvare su Iniesta (anche con l’aiuto della traversa) e Xavi. Il bello è che la Pulce ha segnato entrambi i gol con una facilità pazzesca, con tutta la difesa del Milan schierata e con almeno quattro giocatori a ingabbiarlo. Demeriti del Milan? Solo in piccola parte. Dovessimo fare una percentuale, il 90% è merito del Barcellona e di Messi, il restante sono le colpe del Milan.
RITMI ASFISSIANTI – Dopo il 2-0 maturato nel primo tempo la gara prosegue con il solito copione. Barcellona aggressivo, pressing asfissiante sui portatori di palla rossoneri che il più delle volte sono costretti a buttar via il pallone. In mezzo a questo c’è un Camp Nou gremito che ruggisce e spinge i blaugrana e li fomenta in ogni azione. Su un grande recupero di Mascherano arriva il terzo gol. Constant non riesce a chiudere un lancio filtrante e Villa insacca il terzo gol della serata, quello della qualificazione. Ora il Milan deve far qualcosa perchè adesso è il Diavolo che deve rincorrere l’avversario. Allegri inserisce nella mischia Robinho e Bojan. Qualche lieve miglioramento c’è soprattutto con il brasiliano che si ritrova sul piede la palla del possibile 3-1. Giocata di Bojan che mette in mezzo un bel traversone per Robinho. Il tentativo del carioca viene però murato, a distanza ravvicinata, da un grande recupero di Jordi Alba. Proprio il terzino spagnolo chiude i conti in contropiede in pieno recupero. Assist di Sanchez e gol facile facile di Jordi Alba. C’era poco da fare per il Milan. Questi sono marziani.