Il Pallonaro

La Rari Nantes Florentia sogna, il “fiorentino doc” Mugelli anche

Mai in A2 la Florentia, l’unico club sempre stato nel massimo campionato, con nove scudetti all’attivo dal 1929, l’anno dell’esordio della formazione gigliata. In realtà sarebbe retrocessa, ma la fortuna è girata dalla parte di una società pulita, fino a qualche anno fa una delle più prestigiose della massima serie. L’allargamento a 14 squadre ha permesso un ripescaggio fanstastico per la città e i ragazzi che con quella calottina ci sono nati e cresciuti. Un’annata deludente, difficile sotto diversi punti di vista, quella passata, e soprattutto se sei la Florentia è difficile vivere nelle zone più basse.

Stemma Florentia
Stemma Florentia

E’ andata così, le situazioni non possono sempre sorriderti e, dopo un ridimensionamento, unito allo sforzo da parte di tutti di rimettersi in gioco e ripartire, c’è la voglia, come non mai, di dimostrare in questa stagione di non essere ” finiti “.

Firenze merita che la sua squadra di pallanuoto lotti ancora in A1 e lo faccia ancora per tanto, nonostante tutte le difficoltà del caso. Una società improntata su valori seri, quelli che spesso vengono a mancare invece in altre realtà, fior fior di giocatori passati da lì hanno indossato con orgoglio questa calottina, chi ha lasciato un ricordo migliore chi meno, ma la passione, quella non è mai mancata a nessuno. Si sono rituffati in acqua, ancora in A1, e quando ti svegli e ricevi una notiza del genere è sempre positivo, ma ora ci sarà da lottare per mantenerla, con le unghie e con i denti, da Rari Nantes Florentia insomma.

L’entusiasmo, il carattere, la grinta, che cercherà di trasmettere Riccardo Vannini, uno che non ha mai mollato in acqua e che non vorrà farlo mai nemmeno sul bordo vasca. Tanti giovani, molti ” fatti in casa ” e tutti comunque toscani, come Mugelli, i fratelli Panerai, Cicali, Generini, Brancatello, Dani e Bosazzi, chi è fiorentino d’adozione come Gigi Gobbi, in pianta stabile in questa formazione ormai da diversi anni. Il romano Matteo Gitto, con l’arrivo dei liguri Matteo Astarita e Colombo, con Lorenzo Bruni, centroboa arrivato via Recco e originario di Prato, forma il trio degli ” oriundi “. Eccezion fatta per Dusan Vasic, l’ex Vojvodina, colui da cui ci si aspettano i gol, giovane con un ottimo tiro, in attesa di avere a disposizione anche il brasiliano, classe ’96, Guilherme Gomes, fratello di Bernardo, che invece gioca nel Vis Nova.

Rari Nantes Florentia 2015 / 2016

 Chi ha la Florentia nel cuore, ogni giorno vive per questi colori, è Luca Mugelli, neo capitano di questa formazione, quella che fin da bambino ha sempre guardato con grande rispetto e ammirazione. Ha seguito tutti i consigli degli allenatori, compagni e giocatori che sono stati lì, facendone tesoro. Il bambino che era è cresciuto, è in rosa da anni, come titolare e poter scendere tutti i sabati in acqua con la squadra che più ami non è da tutti, ripensando ai sacrifici fatti, alla voglia di salire gradino dopo gradino la scala verso il risultato più alto, che quest’anno si chiama salvezza, ma chissà, potrà riservare anche piacevoli sorprese. Lo abbiamo intervistato e la sua storia è la sintesi del suo percorso, fino ad oggi fatto, con la sua Florentia, a braccetto verso qualcosa di impensabile alla fine dello scorso campionato. Un periodo buio quello portato dalla parola ” retrocessione “, poi la decisione del ripescaggio e la voglia di reiniziare a sognare.

Luca Mugelli portiere della Florentia

Luca, Firenze come cittá e per la sua storia pallanuotistica rischiava per la prima volta di non essere nella massima serie ma la Florentia, grazie alla scelta di allargare la A1, è rimasta dove merita. Come è stato ricevere la notizia e cosa dovrete fare per ottenere la salvezza?

La scorsa stagione è stata senza ombra di dubbio la più dura della mia carriera, abbiamo sofferto molte situazioni come squadra e come società. Eravamo già pronti ad affrontare un campionato di A2, con l’obiettivo di tornare nella massima serie il prima possibile, ma poi è arrivata la notizia, accolta con entusiasmo da parte di tutti noi atleti. Rispetto all’anno scorso abbiamo deciso insieme all’allenatore di stringere i denti e di adottare un regime di allenamenti più rigoroso. Sono arrivati molti giocatori importanti (Bruni, Vasic, Astarita, Panerai, Colombo e Gomez), che si stanno integrando al meglio nel gruppo. La salvezza è il nostro unico obiettivo ma per raggiungerla dovremo continuare ad allenarci con questo spirito e rimanere uniti nei momenti più delicati“.

La squadra è giovane, ma i nuovi arrivati sono comunque esperti, come lo è l’allenatore. Su cosa lavorate e quali caratteristiche / qualitá vi dovranno contraddistinguere x raggiungere l’obiettivo che vi siete prefissati?

Sono sicuro che quest’anno potremo contare anche su qualche individualità, credo molto nei mezzi che abbiamo a disposizione e spero di non rimanere deluso da queste mie aspettative. I nostri punti di forza dovranno senza dubbio essere la grinta e la coesione del gruppo, due elementi dai quali non possiamo prescindere se vogliamo sperare di raggiungere il nostro obiettivo“.

Da portiere e capitano dovrai gestire alcune situazioni, la difesa in primis dovrà essere il primo baluardo, la vostra forza da cui partire per raggiungere i risultati. Cosa significa essere uno dei veterani della squadra dove si è nati?

Per me è sempre un onore poter difendere la porta della mia Rari, così come lo è esserne diventato il capitano. Mi sento parte integrante di una società che, nonostante alcuni eventi dannosi verificatisi negli anni passati, ha voglia di tornare a splendere. Quest’anno siamo ripartiti dalle basi, stiamo di giorno in giorno costruendo il nostro modo di giocare cercando di sfruttare al meglio le qualità di ognuno. Sicuramente la difesa è il primo degli aspetti su cui lavorare anche perché avendo vari volti nuovi in squadra è necessario collaudare al meglio i meccanismi“.

Dovessi scegliere, nel tuo percorso di crescita, visto che da un pò di anni sei il primo portiere in A1, chi ringrazieresti, tra allenatori ed ex compagni di squadra? Una parola speciale andrà a  Minetti sicuramente, visto che lui ti ha come allevato…

Spero di non sfociare nel banale se dico che ognuno degli allenatori avuti, sia nel club che in nazionale, mi ha trasmesso qualcosa di positivo, sia per la parte tecnica che per quella mentale, che io reputo di eguale importanza. Da Jacopo Mazzoni, che mi ha fatto appassionare alla pallanuoto, a Riccardo Vannini, con cui mi sono trovato benissimo fin da subito e che ogni giorno ci trasmette tutta la sua carica. Un pensiero particolare va a Dusan Popovic, venuto a mancare pochi anni fa, che mi ha seguito dai miei 14 anni e mi ha portato in prima squadra; la sua disciplina ferrea mi ha fatto crescere molto. In seguito è stato Leonardo Sottani a schierarmi come titolare affiancandomi all’ex portierone Luca Minetti, da cui ho potuto imparare moltissimo“.

Il momento piu bello, dovessi sceglierne uno e cosa significherebbe la salvezza per te?

Sono molte le emozioni che mi regala questo sport, amo sentire l’adrenalina che sale prima di entrare in acqua per una partita importante, così come sentire il pubblico esultare per una mia parata o per una rete dei miei compagni. Non saprei stilare una classifica di tutti i bei momenti che la pallanuoto mi ha dato ma il primo che mi viene in mente adesso risale a due anni e mezzo fa, quando siamo riusciti a conquistare la qualificazione in Champions League. Quest’anno raggiungere la salvezza è un obiettivo tanto importante quanto impegnativo, non ci sono ” squadre materasso ” e sicuramente siamo una delle squadre che si lotteranno per non retrocedere. Raggiungere questo traguardo sarebbe l’unico modo per riscattare la brutta stagione passata e un primo passo per far tornare la Florentia e Firenze a sognare: io ce la metterò tutta“.

 

Soffrire, quello che la Rari ha sempre fatto, ma tornare in alto, parola di capitan Mugelli.

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