Un istituzione al centroboa per far crescere le giovani atleta provenienti dal sempre florido vivaio, questo è il progetto sportivo della Rapallo Nuoto per la stagione prossima a cominciare. Si perché la società del presidente Antonucci è riuscito nel grande colpo di ingaggiare Elisa Casanova, la quale ha deciso di posticipare ancora un po’ il suo ritiro dalle piscine per la gioia di tutti gli appassionati del settore.
Casanova andrà ad inserirsi in un gruppo giovane a disposizione di Mister Luca Antonucci, il quale dopo la Coppa Italia al suo esordio sulla panchina ruentina continua il suo progetto di crescita dei gioiellini del vivaio rapallino sempre più protagoniste del campionato di Serie A1. La grande campionessa, arrivata dalla smobilitante Imperia, formerà una coppia devastante sui due metri offensivi della formazione gialloblu insieme a Tankeeva che metterà insieme una dose di potenza e tecnica difficilmente eguagliabile nel campionato italiano. Oltre a loro la dose d’esperienza e senso tattico verrà portato ancora da Alexsandra Cotti, la quale dovrà riprendersi dal brutto infortunio al ginocchio che le ha impedito di partecipare alla rassegna iridata di Kazan con il Setterosa, e Sonia Criscuolo capitano della squadra e attaccante oramai di riconosciuta qualità in posizione 4 e 5.
Tra i pali gialloblù confermatissima Federica Lavi che sarà aiutata dal secondo colpo di mercato rapallino Maria Mariorino classe ’96, cresciuta pallanuotisticamente nella SIS Roma tra le cui fila ha disputato lo scorso campionato di A1 femminile. Mariorino andrà a sostituire Matilde Risso approdata in prestito al Como Nuoto in serie A2.Ultimo acquisto stagione è invece quello Eugenia Carlotta Arbus, 21 anni, interessante giocatrice capace di giocare sia in posizione 2 che in posizione 4. Nelle ultime due stagioni Eugenia Carlotta ha militato nelle file della Promogest, in serie A2.
Per introdurre questa nuova stagione abbiamo scambiato qualche parola con il team manager della formazione ruentina, Claudio Patrone uomo simbolo della società gialloblù dove ha ricoperto molti ruoli dall’istruttore all’allenatore delle giovanili e dove oramai da qualche anno accompagna come factotum le ragazze in giro per Italia e Europa:
Quali sono le tue sensazioni e i tuoi pensieri prima di questa stagione per la Rapallo Pallanuoto?
“Sensazioni positive. L’anno scorso è stato un anno di transizione, e di crescita, dove la squadra ha fatto un ottimo campionato, con l’innesto di molte giovani, è la conferma di giocatrici che hanno portato la loro esperienza a servizio appunto delle più giovani. Quest’anno mi aspetto che le cose positive viste l’anno scorso continuino nella stessa direzione. Vogliamo continuare il percorso di innesto anche quest’anno, e sperare di essere a fine campionato nella parte più alta della classifica. Sarà sicuramente un campionato atipico, viste le tante pause, ma purtroppo l’anno olimpico è così”.
Pensi che un acquisto come Casanova possa dare un contributo importante alla formazione delle giovani atlete rapalline?
“Penso che sia sicuramente un ottimo acquisto. Atlete come lei, sono da esempio per le giovani. Avere 16-17 anni e poter palleggiare con atlete del suo calibro, puó solo che farti crescere. E poi tatticamente è un arma in più. Avere due centri come Tankeeva e Casanova, farà divertire la difesa di qualsiasi squadra che andremo ad incontrare”.
Oramai sei esperto nel ruolo di team manager quale è il più bel ricordo vissuto dalla panchina? E quale gol ricordi con più piacere?
“Ricordi importanti ne ho tanti, e mi ritengo molto fortunato per questo. Anche perché sulla mia strada ho incrociato tanti allenatori. In primis Mario Sinatra, con cui sono cresciuto, Riccardo Tempestini, con cui mi sono evoluto nel modo di vedere la pallanuoto, e adesso con Luca Antonucci, con cui collaboro in questo momento è che crede molto in questo nuovo percorso che la società sta realizzando. Sicuramente almeno tre momenti. Il primo, la finale di coppa len, vinta a Camogli. Perché e stata la prima volta che ci si affacciava in un contesto europeo, e perché è stata la finale perfetta. A inizio partita nessuno ci credeva, visto come era andata in Olanda. E invece si è vinto. E come si è vinto…..
Il secondo, devo dire tutto l’anno passato con il Recco. È stato un anno fantastico, dove penso di aver vissuto la pallanuoto nel modo migliore che uno possa fare. Come mi piace dire, in quell’anno, ho visto la pallanuoto. Non solo nelle partite, ma negli allenamenti, nello studio delle partite. Diciamo che ogni squadra dovrebbe avere la possibilità di poter lavorare come si è fatto in quell’anno. Partendo dalla prima squadra, a tutte le giovanili.
Il terzo, sicuramente lo scudetto con il Rapallo. E stata la rivincita di un gruppo, che per non si sa quale motivo è stato lasciato in mezzo alla strada da un giorno all’altro, e che con l’orgoglio e forza d’animo ha fatto il colpaccio. E poi tutti gli scudetti e non, con le giovanili, che alla fine ripagano di tutti i sacrifici che uno fa, per questo bellissimo sport”.
Quale è la giocatrice che riporteresti a Rapallo o quello su cui investiresti per il futuro della società?
“A Rapallo vorrei sicuramente riportare le tre Sisters. Bianconi-De Benigno-Cordaro. Perché con loro ho vissuto i momenti più belli, quelli degli inizi, quando eravamo una squadra di fenomeni d’acqua dolce, per non dire altro. E poi la giocatrice più Umile che esiste. Il pendolino da mano sbagliata. Dora Kisteleki.
Sul futuro vedo molto bene Ioannou e Avegno, spero che possano crescere ancora di più quest’anno è che possano ambire presto ad un posto in nazionale maggiore. È poi la mia punta di diamante, Claudia Criscuolo. Per lei vorrei il massimo, ma dipende solo da lei”.
Cosa ne pensi della situazione della pallanuoto in Italia, dammi un consiglio per promuovere al meglio il nostro sport
“C’è bisogno sicuramente di più visibilità, di trovare il modo di farsi vedere di più. La Rai, può andare bene, ma penso che fare un esperimento con qualche altra emittente televisiva sia da provare. Mantenendo, se si può certi commentatori. Dario di Gennaro in primis. Per esempio come ha fatto Sky, che si è portato Guido Meda a commentare il Moto Gp. Per i giornali, è inutile, perché sono troppo legati agli sponsor, e quindi al calcio. Anche quando qualche altro sport fa risultato, vedo che sui giornali mettono sempre è solo in evidenza il Calcio. Anche l’anno del Recco, il giorno dopo aver vinto la Coppa Campioni, eravamo a pagina 27, della Gazzetta dello Sport, in un piccolo trafiletto. L’unica nostra colpa aver vinto la stessa sera di qualche derby calcistico. Quindi l’alternativa è buttarsi ancora di più sul web. E poi i social network.
Con la mia società stiamo cercando di farci vedere il più possibile, ma purtroppo siamo sempre poco accattivanti come sport. Io lo dico sempre alle ragazze, su 13 una deve fare il provino per uomini e donne, oppure fidanzarsi con qualche calciatore. Solo così abbiamo la speranza di farci vedere e conoscere. Purtroppo è così”.