Ci risiamo, il binomio Ramsey morte di vip continua, e questa volta, ahimè la coincidenza (si, è meglio parlare in questi casi di coincidenze che non di maledizioni) si è avverata nel giro di pochi giorni. Facciamo ordine e richiamiamo alla mente l’articolo di qualche giorno fa. Dopo pochi giorni dalla rete siglata al Sunderland in FA Cup, i media hanno dato notizia della tragica ed inaspettata morte del cantante britannico David Bowie. La notizia ovviamente ha riaperto la questione sulla “maledizione” che avrebbe colpito il giocatore dell’Arsenal, ovvero ad ogni gol di Ramsey segue dopo qualche giorno la morte di un vip.
Ormai, più che maledizione, sta diventando davvero un’ossessione, tanto che già ieri, 13 gennaio, durante il match contro il Liverpool in cui Ramsey è andato a segno, i più burloni sui social si scatenavano e scommettevano già sulla dipartita di un altro vip.
Notizia di qualche ora fa: Alan Rickman, il professor Piton di Harry Potter, è morto all’età di 69 anni per un cancro. No, non è una maledizione, è più corretto chiamarla coincidenza, forse strana, forse no. Bisognerebbe fare la prova con un altro attaccante e verificare se il destino si prende gioco anche di lui.
La storia della maledizione di Ramsey va avanti dal 2011, i casi in cui si è avverata la morte di un vip sono 10: Bin Laden, Steve Jobs, Gheddafi, Paul Walker, Jorge Videla, Whitney Houston, Robin Williams, David Bowie e per ultimo Alan Rickman. Dieci casi di gol-morte in 5 anni. Ramsey ha segnato circa 40 goal nell’ultimo bienno. No, non è una maledizione.