Ne ha parlato tutto il mondo, indignandosi di fronte alla barbarie e all’inciviltà delle frange violente del tifo organizzato, suscitando polemiche e critiche per la scarsa sicurezza nella capitale e per l’assenza di vigilanza, in particolare, nella zona più frequentata della movida notturna. Ora, l’increscioso episodio identificato come Raid Campo de’ Fiori inizia ad avere pesanti conseguenze per gli aggressori ed esecutori delle violenze avvenute nella notte fra il 21 ed il 22 Novembre nel pub “Drunken Ship”, teatro della violenta aggressione nei confronti di un gruppo di dieci tifosi del Tottenham giunti nella capitale per seguire la propria squadra nel match di Europa League contro la Lazio.
Dopo ore di paura, soprattutto per le gravi condizioni di uno dei tifosi accoltellato rimediando una lesione all’aorta, le indagini della Polizia e della Digos hanno iniziato a far chiarezza sull’identità di alcuni dei violenti, uniti dall’odio antisemita e dal barbaro istinto di scagliarsi – a volto coperto – e adoperando le proprie armi da guerriglia urbana, dai coltelli alle mazze da baseball passando per i tirapugni e le catene.
Il gruppo dei violenti era molto numeroso ma, tra gli autori ed esecutori del Raid Campo de’ Fiori, due di loro sono stati identificati ed arrestati dalla Questura di Roma che, servendosi delle immagini di alcune telecamere a circuito chiuso e delle testimonianze di alcuni presenti, è riuscita a compierne l’arresto con l’accusa di tentato omicidio. Si tratta di due ultras della Roma, Mauro Pinnelli e Francesco Ianari, ai quali proprio in queste ore è stato notificato da parte del questore della capitale Fulvio Della Rocca – dopo aver valutato le circostanze dei fatti avvenuti – anche il provvedimento di Daspo per i prossimi cinque anni, ossia il divieto ad assistere a qualsiasi manifestazione sportiva: per uno dei due ultras, inoltre, il provvedimento di Daspo non è una novità, avendolo già ricevuto in passato.