L’udienza di ieri presso il Tribunale di Napoli era stata annunciata come vibrante per via delle arringhe conclusive degli avvocati Morescanti e Trofino componenti delle difese di Paolo Bergamo e Luciano Moggi. A sfaldare il castello accusatorio dell’accusa e demolire l’esistenza della famosa cupola disegnata da Auricchio e dai pm Narducci, Beatrice e Capuano in queste settimane ci avevano pensato le trascrizioni di nuove intercettazioni tra Bergamo e Rodomonti e lo stesso designatore e la Fazi dimostrando una strategia quantomeno contorta dei “mammasantissimi” del calcio. Le dichiarazioni spontanee di Bergamo. L’udienza di quest’oggi è nata però con delle dichiarazioni spontanee dello stesso Bergamo nel corso delle quali il designatore ha ripercorso i suoi trascorsi agonistici prima e poi da dirigente, tirando in ballo tanti aneddoti del suo mandato dall’incontro nel 2002 con Moratti a Forte dei Marmi “Credetti di averlo convinto della nostra onestà e invece cominciarono le indagini della security della Telecom su di me e i miei familiari su richiesta dell’Inter” fino alle schede svizzere “Ho sempre avuto diversi telefoni e gli stessi investigatori hanno riconosciuto che la diedi dopo pochi giorni a mia moglie che la usò per le sue telefonate”. Morescanti vs Narducci. La parola passa poi a Silvia Morescanti che oltre a Bergamo difende anche la Fazi e Fabiani. L’avvocato senza giri di parole e con fare deciso si scaglia contro il pm Narducci “Noi ci siamo trovati davanti ad un pm che, dando le spalle alla corte, si permette di dire “Piaccia o non piaccia…”. Per Narducci la prova regina degli illeciti compiuti sono le intercettazioni, quindi, come si possono difendere gli imputati se non ci sono tutte le intercettazioni? . L’avvocato critica poi i metodi con cui sono state estorte le dichiarazioni ai protagonisti ad accuse confezionate e mai dimostrate “Non ci è mai stato detto dall’accusa: è stato truccato quel sorteggio e in quel modo”. Le ultime accuse sul modo non legale in cui sono state assegnate le utenze svizzere agli accusati. Le picconate di Trofino. L’avvocato cita alcune passi delle trascrizioni delle intercettazioni bis tra Bergamo e Rodomonti “Se hai un dubbio pensa prima a chi è più dietro e poi a chi è davanti.” e tra Bergamo e Fazi “Non gli farà mica male al Milan per quello che hanno fatto per il figlio”. Il Legale snocciola poi una serie di telefonate di Meani, addetto agli arbitri per il Milan a suo dire più compromettenti di tutte quelle presentate dall’accusa per dimostrare il sistema Moggi. Dalle schede svizzere ai sorteggi Trofino dice che è stato tutto montato ad arte partendo dalla fine e cioè crocefiggere Moggi. Il prossimo 8 novembre l’avvocato concluderà la sua arringa prima che la parola passi ai pm per alcune precisazioni e a meno di nuovi colpi di scena si dovrebbe arrivare ad un giudizio forse nello stesso giorno o al massimo per il prossimo 15 novembre..
sempre più farsopoli 2006……….e la stampa e le tv mute…..”piaccia o non piaccia”… vero preidente abete della figc