Cesare Prandelli dopo aver rescisso il contratto con la Fiorentina scrive una lettera aperta a tutti i tifosi viola che con lui in queste stagioni hanno esultato e sofferto insieme a lui. Persona semplice e schietta, Prandelli parla alla sua gente da amico e le sue parole sono sincere e sentite dalla prima all’ultima:
”A chi mi incontra per strada e mi chiama Cesare; a chi ha preso la pioggia, il sole, il vento al Franchi; a chi ha fatto le vacanze a Folgaria, a Castelrotto e a Cortina; a chi ha pianto per un rigore sbagliato o per la gioia di Anfield; a chi ha creduto come me e si e’ emozionato per una solitaria bandiera viola ad una finestra;
a chi ha pensato che, nonostante sbagliassi qualche cambio, ero comunque una persona per bene; a chi ha saputo capire ed apprezzare il significato del silenzio; a chi ha fatto centinaia di chilometri per dire ‘io c’ero’, quelli di Verona, di Torino e che hanno pianto di gioia con noi; a quelli che ci aspettavano all’aeroporto la notte per cantare ‘forza viola’; a chi urlava ‘falli correre’ e a chi ha corso; a chi mi diceva, toccandomi ogni volta l’anima, ‘Grande Mister, uno di noi’ oppure ‘quando parlo con te e’ come se parlassi con un parente’, fratello, zio cugino, padre non fa differenza.
A tutti, a Firenze con la sua eleganza un po’ malinconica, la sua diffidenza e la sua generosita’, devo dire solo due cose: grazie e vi portero’ sempre nel mio cuore. Cesare”