Il codice etico di Prandelli è un punto fermo importante per la Nazionale italiana, che nel periodo della gestione del tecnico bresciano è riuscita a divenire una dimensione diversa, in positivo, rispetto al mondo del calcio dei club spesso caratterizzato da eccessi, comportamenti sopra le righe, parole pesanti, polemiche al veleno. L’applicazione del codice etico di Prandelli ha fornito alla Nazionale un allure di credibilità e serietà, per la quale deve essere riconosciuto al cittì ed al suo entourage un grande merito, anche e soprattutto nella gestione di personalità complesse, come ad esempio quella di Mario Balotelli. Con Super Mario il cittì è riuscito a costruire un rapporto fondato sul rispetto reciproco e su regole precise, andando a colmare quelle carenze comportamentali che Balotelli ha, invece, manifestato nelle squadre di club, come nel caso del Manchester City di Roberto Mancini.
Il codice etico di Prandelli, finora, è stato applicato in maniera molto rigida e senza ammettere eccezioni, anche se in concomitanza con ogni “punizione” è solitamente seguita una spiegazione paterna da parte del cittì nei confronti dei giocatori puniti con l’esclusione dalle convocazioni, come accaduto in precedenza nel caso dello stesso Mario Balotelli, di Daniele De Rossi, di Osvaldo ed, oggi, di Leonardo Bonucci, escluso dalle convocazioni di Olanda-Italia, amichevole in programma questa sera all’Amsterdam Arena, per aver subito la nota squalifica di due giornate di campionato (così come il suo tecnico Antonio Conte, ndr) da parte del giudice sportivo Tosel a seguito delle veementi proteste seguite a Juventus-Genoa ed alla mancata concessione da parte dell’arbitro Guida di un calcio di rigore nel finale.
Presto, però, potrebbe essere approntato un “cambiamento” nell’applicazione del codice etico di Prandelli come lo stesso tecnico azzurro ha rivelato in un’intervista rilasciata a Rai Sport: piuttosto che escludere i calciatori dalle convocazioni questi potrebbero essere convocati, partecipare agli allenamenti e poi essere lasciati in tribuna. In merito alla questione il ct ha affermato che “finora abbiamo ritenuto che un giocatore lasciato a casa sia punto nell’orgoglio, ma stiamo valutando una nuova strada”. I cambiamenti, dunque, sembrano all’orizzonte anche se riguarderanno più la “forma” che la “sostanza” del codice etico.