In molti avevano temuto in un Prandelli poco propenso al cambiamento e legato ai “soliti” nomi ma le prime convocazioni lasciano presagire una autentica rivoluzione verso il necessario ricambio generazionale.
Se i nomi di Balotelli e Cassano erano in qualche modo necessari per riportare l’entusiasmo intorno all’azzurro da parte degli italiani, tutt’altro che scontate erano le scelte per l’oriundo Amauri in attacco, Lazzari a centrocampo e Antonini ed Astori in difesa.
Gli unici reduci dal mondiale ad aver un posto garantito sembrano esser i convocati De Rossi e Chiellini e il convalescente Pirlo. Per il resto tutti dovranno sudare le proverbiali sette camicie a cominciare da Gilardino epurato a sorpresa dall’amico Prandelli.
L’età media della squadra è scesa di circa tre anni rispetto a quella di Lippi, adesso però toccherà ai giocatori dimostrare che quella intrapresa è la strada giusta.