Daniel Pedrosa si aggiudica il Gran Premio d’Aragon, teatro del 14esimo appuntamento della stagione. Il pilota spagnolo domina praticamente dall’inizio alla fine vincendo a mani basse sul circuito di casa mettendo a segno la sua quarta vittoria stagionale, riscattando la brutta battuta d’arresto nel Gran Premio di San Marino, dove era stato tamponato e buttato fuori da Hector Barbera. L’alfiere della Honda si riprende quello che aveva perso a Misano Adriatico anche se quello zero in classifica pesa ancora molto in ottica Mondiale. I punti di distacco ora dal leader Jorge Lorenzo sono ora 33 a quattro GP al termine della stagione.
Il pilota della Honda conferma il suo grande scatto alla partenza ma deve fare i conti per buona parte di gara con il rivale numero uno Jorge Lorenzo, del tutto intenzionato a portare a casa la vittoria sul circuito di casa. La resistenza del maiorchino dura però soltanto pochi giri perchè dopo un timido tentativo di allungo, Pedrosa decide di rompere gli indugi superandolo con una facilità imbarazzante e allungando il suo vantaggio giro dopo giro con una lunga serie di giri veloci. Da li in poi la gara per la prima posizione non dice più nulla tanto che sono ben 6 i secondi che al traguardo dividono i due spagnoli con Lorenzo che dopo il sorpasso subìto amministra la gara nel migliore dei modi pensando alla classifica iridata che al momento è tutta dalla sua parte.
Pedrosa vince il duello tutto spagnolo con Lorenzo per la vittoria, al terzo posto invece la lotta in famiglia per il terzo gradino del podio viene vinta ancora una volta da Andrea Dovizioso che per l’ennesima volta tiene dietro le sue spalle il compagno di squadra Cal Crutchlow. Il pilota forlivese mette in serie un altra bella prestazione che gli permette di conquistare il suo settimo podio stagionale, podio che mancava dalla gara di Indianapolis del 19 agosto scorso.
Anche perchè alle spalle del duo firmato Tech3 troviamo la Yamaha ufficiale di Ben Spies, molto efficace nella prima parte di gara quanto in difficoltà nel finale a causa del calo delle gomme Bridgestone. Lo statunitense è l’ultimo della colonia Yamaha che occupa i posti dalla seconda alla quinta posizione e anche oggi dimostra di essere il “peggiore”.
Sesta posizione per la Honda Gresini di Alvaro Bautista, autore di una bella rimonta dopo le disastrose qualifiche del sabato chiuse addirittura alle spalle della Crt di Aleix Espargaro. In gara lo spagnolo si è saputo risollevare grazie anche all’uscita di scena del povero Stefan Bradl, caduto nelle prime fasi di gara mentre lottava per la terza posizione insieme a Spies, togliendosi la soddisfazione di mettersi dietro la Honda ufficiale di Johantan Rea, settimo, che dalla prossima gara lascerà il testimone al rientrante Casey Stoner, che inevitabilmente diventerà arbitro del mondiale.
Conferma la posizione delle qualifiche invece Valentino Rossi, che chiude in ottava posizione. La sua gara sarebbe potuta andare diversamente se il pesarese non avesse commesso un errore al primo giro nel tentativo di superare Rea. Il Dottore, arrivato lungo e costretto ad andare diritto per non colpire l’avversario, rientra in ultima posizione ma si esibisce in un’ottima rimonta superando ben dodici avversari. Comunque negativa la giornata della casa di Borgo Panigale, completata dal brutto incidente di Nicky Hayden scaraventato oltre le recinzioni della pista dopo uno schianto contro le barriere. Per fortuna nessuna conseguenza per lo statunitense che comunque ha letteralmente distrutto la sua moto.
Nono posto per l’altra Ducati di Karel Abraham davanti alla prima Crt dell’ottimo Aleix Espargaro che chiude la top-ten. Indietro tutti gli altri italiani con Michele Pirro, Mattia Pasini e Danilo Petrucci tutti in fila rispettivamente in 15esima, 16esima e 17esima posizione davanti al solo Colin Edwards, che chiude la classifica in ultima posizione.