Troppo spesso abbiamo dovuto raccontare, specie negli ultimi tempi, di episodi vergognosi accaduti ai margini dei campi di calcio, in serie A come nelle categorie inferiori, dai cori razzisti alle violenze antisemite alla solidarietà ad un condannato per omicidio. Questa volta, invece, nella gara di serie B disputata ieri tra Vicenza e Livorno l’episodio accaduto avrebbe dovuto essere classificato, ed enfatizzato, come un bel gesto dedicato a Piermario Morosini, il calciatore del Livorno scomparso lo scorso 14 Aprile a soli 26 anni, per un malore che lo colpì in campo durante una gara del campionato cadetto. L’autore della lodevole iniziativa è stato Paulinho, calciatore brasiliano del Livorno, che dopo aver realizzato il gol del pareggio ha sollevato la propria maglia da gioco e, al di sotto di questa, ha mostrato una T-shirt dedicata proprio a ricordare Piermario Morosini che raffigurava la scritta “Ciao Moro”.
Un bel gesto, appunto, che anche i tifosi avversari del Vicenza hanno sottolineato con un applauso all’indirizzo di Paulinho, considerando che Morosini aveva vestito anche la maglia del Vicenza, ma che il direttore di gara Gennaro Palazzino ha deciso di “punire” con il cartellino giallo applicando in maniera molto fiscale il regolamento Aia che prevede l’ammonizione per chi si toglie la maglia o si copre la testa con la maglia da gioco.
Una decisione senz’altro discutibile considerando che, anche se in osservanza del regolamento, in tal caso avrebbe dovuto prevalere il buon senso dell’arbitro considerando il nobile gesto di Paulinho che aveva fatto seguito al ricordo dello stesso Morosini avvenuto prima dell’inizio della gara, con un mazzo di fiori depositato in suo ricordo da alcuni bambini.
Inoltre, la punizione decisa dall’arbitro Palazzino appare addirittura eccessiva rispetto a quanto previsto dal regolamento sopracitato, proprio perchè Paulinho “non si è tolto la maglia nè si è coperto la testa”, ma ha semplicemente sollevato la divisa da gioco per mostrare la T-shirt sottostante e, pertanto, la decisione del direttore di gara oltre che contraria al buonsenso appare completamente errata.
Una buona occasione persa, dunque, per sottolineare una lodevole iniziativa.