L’anticipo pomeridiano Parma-Milan della sesta giornata di Serie A termina 1-1. Alla rete di El Shaarawy ad inizio ripresa risponde la punizione velenosa di Galloppa al 66′. Per il Milan un punto che serve a poco, con la Juve che ritorna a nove lunghezze di distanza dopo il trionfo allo Juventus Stadium contro la Roma del nemico Zeman. Massimiliano Allegri a fine partita si dice soddisfatto della prestazione, sopratutto quella di inizio secondo tempo, ma arrabbiato per il risultato finale, consapevole di come la sua squadra avrebbe dovuto chiudere subito la partita. Resiste l’imbattibilità interna dei ducali, che al Tardini non perdono da 8 incontri ufficiali. I rossoneri invece completano il lotto della classifica esterna: 1 vittoria (Bologna), 1 sconfitta (Udine) e il pareggio di ieri.
ANCORA TU– Allegri sorprende all’inizio schierando l’inedito 4-2-3-1, con Nocerino in posizione più avanzata rispetto al passato, lasciando De Jong e Ambrosini in mediana. Il tridente reale è composto da El Shaarawy, Boateng e Bojan. Lo spagnolo vince in volata il ballottaggio col 17 enne Niang. Il primo tempo scivola via tra la noia generale. Soltanto nel finale prima una discesa impressionante di El Shaarawy sulla sinistra e poi un tiro a giro di Bojan da fuori area suonano la sveglia ai 15 mila del Tardini, fin lì rimasti svegli soltanto per la pioggia. Nella ripresa il Milan cambia marcia ed è ancora El Shaarawy l’uomo della provvidenza. Contropiede micidiale dei rossoneri, propiziato da Bojan che serve in velocità il Faraone. Progressione strepitosa per l’ex Padova che si allunga quanto basta per infilare Mirante. Quarto gol in campionato per El, che segna ininterrottamente dalla trasferta di Udine. Come allora però il suo gol non porterà i frutti sperati.
PERCHE’ TU FAI COSI’ – Il Milan vive sulle ali di uno scatenato El Shaarawy. Sulla fascia di sinistra due 20 enni (De Sciglio li compierà fra poco) sono ad oggi gli uomini in più per Allegri. Fin quando il Faraone ne ha, la squadra rossonera continua a rendersi pericolosa. Prima con Boateng, che di testa tutto solo manca clamorosamente lo specchio della porta. Ancora il ghanese ci prova da fuori area, stavolta però è Mirante a dirgli di no. In una delle rare discese di Abate sulla destra il Milan ha di nuovo l’opportunità per portarsi sul 2-0 ma la difesa gialloblu si salva in qualche modo. E se nel calcio non concretizzi, gli altri solitamente ne approfittano.
E’ LA DURA LEGGE DEL GOL – Montolivo appena entrato in campo al posto del capitano Ambrosini non trova di meglio che commettere fallo dal limite, concedendo così a Galloppa un’invitante punizione. L’ex Siena trova un sinistro micidiale che trova impreparato Abbiati sul primo palo, complice anche una deviazione della barriera. Il Parma così agguanta il pareggio dopo essersi trovata in svantaggio un quarto d’ora prima. Il Milan avrebbe anche il tempo per recuperare la situazione e riportarsi avanti, ma gli ingressi di Robinho e Pazzini nel finale si rivelano del tutto inutili. L’unica palla gol che i rossoneri producono è una punizione da 30 metri di Montolivo che per poco non beffa Mirante. E martedì c’è lo Zenit.
Parma-Milan 1-1
De Sciglio 7: insieme a Yepes è il migliore dei suoi in difesa. Il ragazzo ha personalità, corsa, voglia di arrivare in fondo e crossare, anche se il sinistro non è il suo piede. E’ lui l’erede di Maldini?
De Jong 5,5: non riusciamo a dargli l’insufficienza anche oggi, nonostante abbia giocato per lunghi tratti insieme ad un solo centrocampista come era abituato al City. Diamo tempo al tempo.
Boateng 6: segnali di ripresa dal Boa. Pesa però il gol fallito due minuti dopo il vantaggio di El Shaarawy. Il posto comunque non dovrebbe essere in discussione se il 4-2 fantasia continuerà a regnare.
Bojan 6,5: dopo un avvio piuttosto monotono, lo spagnolo si accende a cavallo tra fine primo tempo ed inizio ripresa. Suo l’assist per El Shaarawy, suo il traversone che ha messo in porta da solo Boateng, sua una delle conclusioni più pericolose di giornata.
El Shaarawy 7,5: segna ancora il piccolo Faraone. Dimostra anche al Tardini di essere l’uomo che può fare la differenza in questo piccolo Milan. Allegri quando ritroverà Pato e Robinho potrebbe davvero dare una svolta alla stagione.