Il gip di Cremona ha deciso la concessione degli arresti domiciliari per Marco Paoloni, uno dei protagonisti “in negativo” della recente indagine scommessopoli che ha coinvolto il calcio italiano.
Le condizioni della sua detenzione dovranno, però, essere osservate in modo molto rigido e proprio per questo il portiere non potrà raggiungere la sua abitazione di Civitavecchia: la decisione di scarcerarlo, però, viene giustificata esclusivamente dal fatto che Marco Paoloni fosse incensurato e che, dunque, la sua permanenza in carcere sarebbe stata una misura eccezionale.
Paoloni, inoltre, nel periodo dei domiciliari dovrà evitare qualsiasi forma di comunicazione con soggetti diversi dalla moglie, la figlia e gli avvocati difensori; in seguito, si potrà valutare una diversa impostazione del provvedimento.
Ad oggi, però, domiciliari a parte, la posizione dell’ormai ex portiere resta molto delicata anche se il suo legale, l’avvocato Luca Curatti, ha voluto precisare che il calciatore è sereno e tranquillo. Infatti, sembra che il suo colleggio difensivo voglia valutare la possibilità di convocare una conferenza stampa per consentire al loro assisitito di esprimere la propria versione dei fatti, che si preannuncia coerente e credibile, anche se “non sarebbe giusto affrontare tali delicate vicende su un palcoscenico”.
L’avvocato Luca Curatti avrebbe preferito che il suo assistito potesse essere assegnato alla sua residenza naturale, a Civitavecchia, vicino alla famiglia ed agli amici; per ora, però, anche la residenza di Cremona può andare bene, poichè nella città lombarda non c’è un clima ostile nei suoi confronti, tutt’altro.