Ancora Borini, Palermo – Roma 0-1

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Totti e Borini © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

Nell’anticipo del sabato della 27esima giornata di Serie A la Roma torna a sorridere espugnando Palermo con il minimo scarto grazie alla rete dopo appena 130 secondi del sempre prezioso Borini che condanna i rosanero alla terza sconfitta consecutiva. La gara del Barbera, giocata su ritmi elevatissimi in particolar modo nella ripresa, era importante per capire quanto profonda fosse la ferita negli uomini di Luis Enrique lasciata dalla sconfitta nel derby, che trovano così il pronto riscatto dopo i due ko di fila con Atalanta e Lazio che permette loro di riscavalcare in classifica l’Inter e di rimanere in corsa per un piazzamento europeo sebbene, con una partita in più, l’ultimo posto disponibile per l’Europa League sia distante ancora 5 punti.

Luis Enrique deve fare i conti con le molteplici assenze, tra infortuni di lungo corso e squalificati di turno, il tecnico asturiano affida i pali a Lobont in luogo di Stekelenburg mentre in difesa, con Juan che si è aggiunto a Burdisso e che rivedremo in campo soltanto nel prossimo campionato, è costretto a rispolverare il danese Kjaer schierandolo al fianco di Heinze; attacco confermato con Totti dietro a Lamela e Borini mentre la novità è a centrocampo dove Greco vince il ballottaggio con l’ex del match Simplicio; sul fronte opposto Mutti preferisce Zahavi ad Ilicic a supporto della coppia offensiva Miccoli e Budan con 3 centrocampisti di interdizione in mezzo al campo Acquah, Barreto e Donati e Mantovani a prendere il posto dell’infortunato Silvestre al centro della difesa.

Pronti via e dopo appena due minuti dal fischio d’inizio la Roma passa in vantaggio con il solito Borini che sorprende Munoz scattando sul filo del fuorigioco dopo l’errore in disimpegno dello stesso difensore rosanero mettendo alle spalle di Viviano per il suo nono centro in campionato; il Palermo, colpito a freddo, ci mette un pò di tempo per riorganizzarsi e concede campo agli avversari, Lamela va a nozze con gli ampi varchi lasciati dai padroni di casa sfiorando il raddoppio dopo aver ubriacato e aggirato il frastornato Munoz. Viviano però risponde presente e sventa il pericolo. Il collega Lobont non vuole essere da meno e si fa trovare pronto sui traversoni velenosi di Balzaretti e Miccoli e sulla bordata di Mantovani dalla distanza. Troppo poco però per un Palermo che chiude il primo tempo meritatamente sotto di una rete e controllato da una Roma attenta e che mostra la propria supremazia con l’ormai consueta alta percentuale di possesso palla.

Fabio Borini © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

Mutti, insoddisfatto della prova dei suoi, striglia la squadra all’intervallo e cerca di porre rimedio togliendo dal campo i non pervenuti Zahavi e Budan inserendo Ilicic ed Hernandez  per dare una maggiore velocità e imprevedibilità all’attacco rosanero. Ed effettivamente la squadra pare girare meglio con i due nuovi entrati, il Palermo guadagna metri e progressivamente costringe la Roma nella propria metà campo che si affaccia dalle parti di Viviano soltanto con rapidi contropiedi come quando Lamela in un coast to coast di 60 metri palla al piede fa fuori 3 avversari prima di calciare sull’esterno della rete e Borini che da l’illusione del gol dopo aver lasciato sul posto Balzaretti e Barreto.

Ilicic e Donati ci provano con conclusioni da fuori area che non impensieriscono più di tanto Lobont, ma la difesa giallorossa, che recentemente ha fatto acqua da tutte le parti e che fino a questo punto della gara ha retto in maniera efficace, comincia ad andare in difficoltà sotto la pressione crescente dei rosanero che credono nel pareggio e spingono sull’acceleratore: il portiere rumeno sale in cattedra compiendo un miracolo, da terra, prima su Miccoli e poi esaltandosi sul tiro di Munoz alzando la sfera sopra la traversa. La Roma paga i ritmi sostenuti di gara, Borini, dimostratosi ancora una volta indispensabile per l’economia del gioco di Luis Enrique, termina la benzina e Totti cerca, con la sua grande abilità nel tenere palla, di far salire la squadra e di guadagnare la bandierina del calcio d’angolo con il chiaro intento di far trascorrere i minuti residui. Nel finale l’area di rigore giallorossa sembra un flipper impazzito ma il muro umano tiene fino al triplice fischio consentendo alla Roma di portare a casa i 3 punti dai quali dovrà ripartire la rincorsa all’Europa. Per il Palermo si apre una mini crisi che nelle prossime ore potrà portare ad un cambio in panchina, con Mutti prossima vittima designata del mangia-allenatori Zamparini che ha lasciato lo stadio scuro in volto.

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