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L’Atalanta continua la sua corsa, l’Inter saluta l’Europa

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Una serata davvero dal doppio gusto: dolcissimo per l’Atalanta che ha battuto 1-0 l’Ajax ad Amsterdam ed ha ottenuto la qualificazione agli ottavi di Champions, amarissimo per l’Inter che con lo 0-0 con lo Shakhtar ha salutato l’Europa già a dicembre.

Partiamo dalle belle note, l’Atalanta di Gasperini ha ripetuto quello che l’anno scorso era un exploit, ovvero passare i gironi di Champions.

I nerazzurri bergamaschi hanno giocato una partita solida, hanno sofferto poco e poi hanno colpito al momento giusto con la zampata di Muriel, passando da favola a solida realtà.

Malissimo invece i nerazzurri di Milano che già a dicembre sono fuori da tutte le competizioni europee.

Si temeva il biscotto ed invece il Real Madrid ha fatto il suo dovere battendo 2-0 il Borussia Moenchengladbach.

Lo Shakhtar non ha fatto praticamente nulla, l’Inter con poca qualità ha sbattuto costantemente contro il muro ucraino e quando non ci hanno pensato i difensori c’è stato un grande Trubin a dire no.

Adesso l’Inter si butterà a testa bassa sul campionato ma certamente ci saranno sicuramente delle riflessioni da fare.

Veniamo al racconto della partita dell’Arena Johan Cruijff tra Ajax ed Atalanta.

Pronti via e la sfida si presenta subito frizzante con i ritmi alti e le due squadre aggressive ma con gli olandesi che si fanno preferire. Al a9° clamorosa palla gol per l’Atalanta, sponda di Zapata per De Roon che colpisce senza trovare la porta.

I minuti scorrono senza grosse emozioni, le squadre vanno a fiammate senza però arrivare a costruire palle gol.

Un primo tempo non certo indimenticabile si chiude giustamente sullo 0-0.

La ripresa comincia con l’ingresso di Promes al posto di Brobbey nell’Ajax.

Le emozioni continuano a latitare, i minuti passano e all’Atalanta va comunque bene così. Al 61° Martinez con una perfetta scivolata anticipa Zapata su bell’assist di Pessina. Brivido al 69° quando dopo un pasticcio difensivo Freuler interviene con una spallata su Huntelaar ritenuta regolare.

Gollini super al 75°, l’Ajax mette Klaassen in porta ma il portiere è freddo e chiude con i piedi. Al 81° l’Ajax rimane in 10 per il secondo giallo a Gravenberch. L’Atalanta trova il gol con Muriel che parte sul filo del fuorigioco, salta il portiere e mette in rete.

Finisce così, l’Atalanta per il secondo anno consecutivo passa i gironi di Champions League.

AJAX – ATALANTA 0-1 (86° Muriel)

Ajax (4-3-3): Onana; Mazraoui, Schuurs, Martinez (92° Timber (95° Alvarez)), Tagliafico (64° Huntelaar); Klaassen, Labyad (64° Ekkelenkamp), Gravenberch; Anthony, Brobbey (46° Promes), Tadic.

Allenatore: Ten Hag.

Atalanta (34-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens (79° Palomino); Pessina; Gomez, Zapata (79° Muriel).

Allenatore: Gasperini.

Arbitro: Del Cerro.

Ammoniti: Tagliafico (Aj), Hateboer (At), Freuler (At).

Espulso: Gravenberch (Aj).

Passiamo alla sfida di San Siro tra Inter e Shakhtar Donetsk.

Partenza con un’Inter che studia l’avversario ma non disdegna qualche imbucata. Al 7° assist di Barella, Lautaro colpisce al volo e centra in pieno la traversa.

I nerazzurri continuano a far la partita e rischiano di segnare con De Vrij in mischia su azione di corner. La partita è a senso unico, il gol però non arriva, intanto arrivano buone notizie da Madrid, il Real poco dopo la mezz’ora si porta sul 2-0.

Al 40° primo tiro dello Shakhtar, Handanovic blocca sicuro. Si va al riposo sullo 0-0.

La ripresa riparte senza cambi nelle due formazioni. Il copione non cambia, Inter a far la partita, Shakhtar ad attendere. Al 52° Trubin è strepitoso nel salvare su un gran colpo di testa di Lukaku.

I minuti passano, l’Inter attacca ma trova sempre un muro e sulla ripartenza lo Shakhtar arriva al tiro con Tete, Handanovic respinge.

Conte prova a giocarsi anche le carte Perisic e Sanchez, mettendo in campo un undici molto offensivo. Al 88° ci prova proprio Sanchez, colpo di testa, palla alta. Un minuto dopo Sanchez colpisce a botta sicura, sembra fatta ma sulla traiettoria c’è Lukaku che, in fuorigioco, respinge.

Ci prova anche Eriksen al 92°, Trubin che era caduto poco prima, si alza e mette la palla oltre la traversa. L’Inter ci prova con lanci lunghi e mischie, dopo 8 minuti di recupero arriva il fischio finale, finisce 0-0, si conclude amaramente a dicembre la stagione europea dei nerazzurri.

INTER – SHAKHTAR DONETSK 0-0

Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni (85° D’Ambrosio); Hakimi (85° Darmian), Barella, Brozovic, Gagliardini (76° Sanchez), Young (68° Perisic); Lukaku, Lautaro Martinez (85° Eriksen)

Allenatore: Conte.

Shakhtar Donetsk (3-5-2): Trubin; Dodo, Bondar, Vitao (36° Kocholava), Matviienko; Kovalenko, Stepanenko, Maycon; Tete (65° Alan Patrick), Marlos (65° Solomon), Taison (86° Dentinho).

Allenatore: Castro.

Arbitro: Vincic.

Ammoniti: Vitao (S), Gagliardini (I), Hakimi (I), Brozovic (I), Trubin (S).

I risultati della serata di Champions | © UEFA

Nella giornata di oggi si è recuperata la sfida interrotta ieri sera, il Psg ha battuto 5-1 il Basaksehir (super prestazioni di Neymar e Mbappé) ed ha conquistato il primo posto del girone.

Soddisfazione per il Midtjylland che ottiene un punto contro il Liverpool. Il Bayern prosegue nella sua corsa vincendo anche contro la Lokomotiv Mosca, l’Atletico Madrid espugna il campo del Salzburg e ottiene il secondo posto nel girone alle spalle dei tedeschi.

Come già detto il Real Madrid ha battuto il Borussia Moenchengladbach ma anche i tedeschi sorridono perché passano comunque da secondi nel girone.

L’Olympiacos perde contro il Porto ma il contemporaneo k.o. dell’Olympique Marsiglia contro il Manchester City manda i greci in Europa League, inglesi e portoghesi erano già qualificati agli ottavi di Champions.

Impresa Juve al Camp Nou, Lazio sofferenza finale e poi gioia

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Sarà stato il peggior Barcellona degli ultimi anni, sarà stato il Camp Nou vuoto fatto sta che alla Juve stasera serviva un impresa per vincere il girone e alla fine l’impresa è arrivata: 3-0 e primo posto.

Grandissima gioia per la Lazio che ha dovuto soffrire nel finale ma che ha ottenuto quel passaggio del turno tanto sognato ed agognato.

La Juventus era già qualificata e probabilmente con nulla da perdere, è andata al Camp Nou con l’obiettivo di provarci, di dimostrare di non esser la squadra brutta vista all’andata ed in diverse gare di campionato e così è stato.

Il rigore procurato e trasformato da Cristiano Ronaldo al 12°, la sforbiciata di McKennie al 20° hanno messo tutto in discesa per la Juve, Messi ci ha provato da fuori senza troppo infastidire Buffon, nella ripresa ancora CR7 dal dischetto ha sigillato un 3-0 storico e che regala la vetta del gruppo.

Gioia al fischio finale per la Lazio ma che paura.

I biancocelesti, a cui bastava un pari, sono andati in vantaggio, dopo il pari han trovato il 2-1 e l’espulsione di Sobol che ha lasciato il Bruges in 10.

Tutto facile? Assolutamente no perché la Lazio ha sbagliato diversa chance per chiuderla, ha subito il 2-2 ed ha dovuto ringraziare la traversa che al 92° ha respinto la conclusione di de Ketelaere.

Al triplice fischio i ragazzi di Inzaghi festeggiano una qualificazione tanto attesa, tanto sofferta e tanto meritata.

Veniamo al racconto della sfida dell’Olimpico tra Lazio e Bruges

Parte meglio la Lazio che prova a fare la partita. Al 12° i biancocelesti passano in vantaggio, Luis Alberto calcia, Mignolet è bravo a respingere ma arriva Correa che segna un facile tap in. Immediata risposta del Bruges, Lang calcia forte, Reina non trattiene e Vormer appoggia in rete.

La rete dà fiducia ai belgi che sfiorano il vantaggio con un bel tiro di De Ketelaere. La Lazio sembra perdere lo smalto iniziale e gli ospiti prendono coraggio. Immobile però con uno spunto riesce a guadagnarsi un calcio di rigore, per fallo di Clinton Mata, dal dischetto lo stesso attaccante trasforma.

Ancora una volta però la Lazio sembra spegnere la concentrazione e serve un gran colpo di testa di Hoedt per evitare un facile gol per Lang. Al 39° Sobol, graziato qualche minuto prima, prende il secondo giallo e lascia i suoi in 10.

Il primo tempo si chiude con la Lazio avanti 2-1.

La ripresa parte con l’ingresso di Radu al posto dell’ammonito Hoedt. La prima occasione capita sul piede di Correa, il suo diagonale esce di pochissimo. In campo c’è solo la Lazio, ci prova Marusic al 55° ma Mignolet copre bene il suo palo.

Il Bruges prova a prender campo, gli uomini di Inzaghi però sono attenti e non concedono niente. Al 74° Immobile spreca un contropiede calciando altissimo e due minuti dopo arriva la beffa, cross di Vormer e colpo di testa vincente di Vanaken. Brividi al 83°, Reina in uscita alta perde la palla, dalla mischia il pallone scivola sul palo ma a gioco fermo, c’era fallo sul portiere.

Incredibile al 92° de Ketelaere calcia a botta sicura ma la palla si stampa contro la parte interna della traversa.

Finisce così, la Lazio soffre ma porta a casa un preziosissimo pareggio che vale il passaggio agli ottavi di Champions League.

LAZIO – BRUGES 2-2 (12° Correa (L), 14° Vormer (B), 27° rig. Immobile (L), 76° Vanaken (B))

Lazio (3-5-2): Reina; Luiz Felipe, Hoedt (46° Radu), Acerbi; Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva (75° Escalante), Luis Alberto (75° Caicedo), Marusic; Immobile (75° Akpa Akpro), Correa (86° Pereira).

Allenatore: Inzaghi.

Bruges (4-3-1-2): Mignolet; Clinton Mata (84° van der Brempt), Kossounou, Ricca, Sobol; Vormer, Vanaken, Balanta (77° Rits); de Ketelaere; Diatta (84° Okereke), Lang (42° Deli).

Allenatore: Clement.

Arbitro: Cakir.

Ammoniti: Hoedt (L), Marusic (L).

Espulso: Sobol (B).

Passiamo alla sfida tra Barcellona e Juventus, la sfida tra Messi e Cristiano Ronaldo.

Partenza interessante con le due squadre che provano a tenere buoni ritmi. Ci prova Cristiano Ronaldo al 8°, tiro troppo debole, un minuto e ci prova Danilo, potente ma non preciso. Al 12° CR7 entra in area e viene abbattuto da Araujo, calcio di rigore con Ronaldo che trasforma.

La Juve non molla e al 20° con una combinazione CuadradoMcKennie trova il raddoppio con tiro al volo dell’americano. Risposta di Messi con un bel rasoterra, Buffon salva in corner.

E’ una buona Juventus, il Barça prova ad aumentare la pressione ma non riesce a creare pericoli se non con un tiro di Messi bloccato in due tempi da Buffon.

I bianconeri si chiudono, reggono il colpo e provano a ripartire, il tiro di Ramsey al 43° finisce alto. Il primo tempo si chiude con la Juve avanti per 2-0 al Camp Nou.

La ripresa inizia con l’ingresso di Braithwaite per Trincao. Si riparte e c’è subito una buona chance per la Juve, Ramsey va al tiro e ter Stegen salva c’è però un probabile tocco di Lenglet che toglie palla a McKennie, dopo consulto al VAR viene assegnato il rigore e Cristiano Ronaldo trasforma nuovamente al minuto 52°.

Prima vera occasione per il Barcellona col colpo di testa di Griezmann che si appoggia sulla traversa. La Juve controlla ma serve un gran Buffon per dire no a Messi al 65°. Passano due minuti ed un liscio di De Ligt libera Griezmann che però calcia malissimo.

Al 74° fallo di De Ligt, è rigore ma Griezmann è in fuorigioco, punizione Juventus. Passa un minuto e sotto porta Bonucci mette in rete ma anche lui è in fuorigioco, il VAR annulla. Al 85° ci prova Messi da fuori, Buffon controlla che la palla esca.

Finisce così, impresa della Juventus che espugna 3-0 il Camp Nou e vince il girone di Champions.

BARCELLONA – JUVENTUS 0-3 (13° rig, 52° rig. Cristiano Ronaldo, 20° McKennie)

Barcellona (4-2-3-1): ter Stegen; Dest, Araujo (82° Mingueza), Lenglet (55° Umtiti), Jordi Alba (55° Firpo); Pjanic, De Jong; Trincao (46° Braithwaite), Messi, Pedri (66° Puig); Griezmann.

Allenatore: Koeman.

Juventus (3-4-1-2): Buffon; Danilo, Bonucci, De Ligt; Cuadrado (86° Bernardeschi), McKennie, Arthur (71° Bentancur), Alex Sandro; Ramsey (71° Rabiot); Cristiano Ronaldo (91° Chiesa), Morata (86° Dybala).

Allenatore: Pirlo.

Arbitro: Stieler.

Ammoniti: Jordi Alba (B), Ramsey (J), Lenglet (B), Morata (J), Umtiti (B), Danilo (J), Junior Firpo (B).

I risultati della serata di Champions | © UEFA

La serata di Champions è stata segnata dalla sospensione della sfida di Parigi tra Psg e Basaksehir al 13° per una frase razzista pronunciata dal quarto uomo (come riportato da video e diversi siti di testate sportive) che ha fatto arrabbiare i turchi che hanno deciso di abbandonare la sfida, dopo che anche il Psg ha deciso di lasciare il campo la sfida è stata rimandata a domani.

Con la Lazio, seconda, nel gruppo F passa primo il Borussia Dortmund vincente a San Pietroburgo 2-1 in rimonta. Nel gruppo E tutto era già deciso, il Siviglia (2°) ha battuto 3-1 il Rennes mentre è finita 1-1 tra Chelsea (1°) e Krasnodar. Detto di Juventus e Barcellona, prima e seconda, è stata la Dynamo Kiev a vincere lo spareggio con il Ferencvaros e ad ottenere l’Europa League.

Rimane da capire chi vincerà il Gruppo H, il Lipsia si è garantito la qualificazione battendo e retrocedendo il Manchester United all’Europa League, il Psg si è qualificato senza giocare e battendo il Basaksehir toglierebbe il primo posto ai tedeschi.

Consigli Fantacalcio 10° Giornata Serie A 2020/21

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La Serie A 2020/21 è pronta a ripartire dopo la parentesi delle Coppe Europee che ha visto la Lazio avvicinarsi alla qualificazione con il pareggio di Dortmund, l’Atalanta e l’Inter pronte a giocarsi tutto nell’ ultimo turno ed il Milan raggiungere la Roma tra le qualificate, con la Serie A in campo torna anche il Fantacalcio e con esso arrivano anche i nostri Consigli Fantacalcio.

La decima giornata della Serie A 2020/21 si disputerà sui consueti tre giorni sabato, domenica e lunedì e vedrà in campo tutti e dieci i match.

Si partirà con un triplo anticipo al sabato, alle 15, alle 18 e alle 20.45. La domenica sarà aperta dal lunch match delle 12.30 e poi vedrà tre partite alle 15, un posticipo alle 18 ed un ulteriore alle 20.45.

Il lunedì ci sarà il posticipo alle 20.45 che andrà a chiudere il turno di campionato.

Veniamo a conoscere il dettaglio delle sfide delle quali poi daremo i nostri Consigli Fantacalcio.

Sarà Spezia-Lazio ad aprire la giornata sabato alle 15, alle 18 si giocherà il Derby della Mole Juventus-Torino mentre il posticipo delle 20.45 sarà Inter-Bologna.

Ci sarà Verona-Cagliari nel lunch match della domenica alle 12.30. Alle 15 si giocheranno Parma-Benevento, Roma-Sassuolo e Udinese-Atalanta. SI giocherà Crotone-Napoli nel posticipo domenicale delle 18. Alle 20.45, sempre domenica, la Sampdoria ospiterà la capolista Milan.

Lunedì alle 20.45 ci sarà Fiorentina-Genoa che chiuderà il turno.

CONSIGLI FANTACALCIO 10° GIORNATA SERIE A 2020/21

SPEZIA – LAZIO sabato 5/12 ore 15

CONSIGLIATI: NZOLA (S) – IMMOBILE (L)

SCONSIGLIATI: TERZI (S) – FARES (L)

SORPRESE: RICCI (S) – PEREIRA (L)

JUVENTUS – TORINO sabato 5/12 ore 18

CONSIGLIATI: CRISTIANO RONALDO (J) – BELOTTI (T)

SCONSIGLIATI: BENTANCUR (J) – RODRIGUEZ (T)

SORPRESE: MCKENNIE (J) – SINGO (T)

INTER – BOLOGNA sabato 5/12 ore 20.45

CONSIGLIATI: LUKAKU (I) – SORIANO (B)

SCONSIGLIATI: VIDAL (I) – HICKEY (B)

SORPRESE: HAKIMI (I) – SCHOUTEN (B)

VERONA – CAGLIARI domenica 6/12 ore 12.30

CONSIGLIATI: BARAK (V) – PAVOLETTI (C)

SCONSIGLIATI: CECCHERINI (V) – CARBONI (C)

SORPRESE: FAVILLI (V) – ZAPPA (C)

PARMA – BENEVENTO domenica 6/12 ore 15

CONSIGLIATI: GERVINHO (P) – LAPDULA (B)

SCONSIGLIATI: BUSI (P) – TUIA (B)

SORPRESE: KURTIC (P) – IMPROTA (B)

ROMA – SASSUOLO domenica 6/12 ore 15

CONSIGLIATI: MKHITARYAN (R) – BERARDI (S)

SCONSIGLIATI: CRISTANTE (R) – MARLON (S)

SORPRESE: CARLES PEREZ (R) – SCHIAPPACASSE (S)

UDINESE – ATALANTA domenica 6/12 ore 15

CONSIGLIATI: DE PAUL (U) – ILICIC (A)

SCONSIGLIATI: JAJALO (U) – DJIMSITI (A)

SORPRESE: FORESTIERI (U) – DIALLO (A)

CROTONE – NAPOLI domenica 6/12 ore 18

CONSIGLIATI: SIMY (C) – LOZANO (N)

SCONSIGLIATI: MAGALLAN (C) – FABIAN RUIZ (N)

SORPRESE: MESSIAS (C) – DEMME (N)

SAMPDORIA – MILAN domenica 6/12 ore 20.45

CONSIGLIATI: QUAGLIARELLA (S) – CALHANOGLU (M)

SCONSIGLIATI: AUGELLO (S) – KRUNIC (M)

SORPRESE: DAMSGAARD (S) – BRAHIM DIAZ (M)

FIORENTINA – GENOA lunedì 7/12 ore 20.45

CONSIGLIATI: RIBERY (F) – SCAMACCA (G)

SCONSIGLIATI: BORJA VALERO (F) – STURARO (G)

SORPRESE: BIRAGHI (F) – PJACA (G)

Milan e Roma rimonte vincenti, il Napoli pareggia in Olanda

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Serata piuttosto positiva per le tre italiane impegnate in Europa League, il Milan ha battuto il Celtic ottenendo la qualificazione, la Roma già qualificata ha vinto con lo Young Boys garantendosi il 1° posto, il Napoli ha pareggiato con l’Az Alkmaar avvicinandosi moltissimo alla qualificazione.

Sembrava una partita stortissima per il Milan, sotto 2-0 dopo 13 minuti e con Kjaer uscito per infortunio. Invece Calhanoglu prima e Castillejo poi l’hanno raddrizzata in 2 minuti.

Il bel gol ad inizio ripresa di Hauge ha spalancato le porte della qualificazione, le parate di Donnarumma ed il sigillo di Brahim Diaz hanno ufficializzato il passaggio del turno.

La Roma, già certa del passaggio e con un po’ di turnover, ha giocato un buon primo tempo ma ha rischiato di chiuderlo sotto per la rete di Nsame. A sistemare le cose ci ha pensato Borja Mayoral, ormai uomo di coppa, sul finire di frazione.

Nella ripresa uno splendido gol del giovane Calafiori e la girata di Dzeko, che è sembrato in leggera crescita, hanno chiuso la gara garantendo agli uomini di Fonseca il primo posto nel gruppo.

L’unica delle tre che non ha ancora ottenuto il pass è il Napoli. Ad Alkmaar gli uomini di Gattuso hanno subito trovato il pareggio e giocato un buon primo tempo. Nella ripresa gli olandesi hanno accelerato, trovato il pari e sprecato un rigore, splendida parata di Ospina.

Adesso per la squadra di Gattuso ci sarà una vera e propria finale da giocare in casa con la Real Sociedad, dove però basterà anche un pareggio.

I risultati della serata di Europa League | © UEFA

Veniamo al racconto della sfida tra il Milan ed il Celtic.

Il Milan inizia subito provando a far gioco, il Celtic si chiude ed attende. I rossoneri sembrano in controllo ma al 8° un errore di Krunic permette a Rogic di calciare dal limite e segnare. Dopo il gol gli scozzesi vanno vicini al raddoppio prima con lo stesso Rogic, fuori, poi con McGregor, salva Donnarumma. Nel mezzo alle due occasioni Kjaer s’infortuna e deve lasciar spazio a Romagnoli.

Al 14° arriva lo 0-2, Edouard si presenta solo davanti a Donnarumma e lo batte con un morbido colpo sotto. I rossoneri reagiscono e al 24° accorciano le distanze con una gran punizione di Calhanoglu. Passano due minuti e Castillejo è bravo a trovar palla sotto porta e a calciarla in rete. Il Milan ritrova serenità e costruisce, trovando anche una traversa con Calhanoglu.

C’è tempo giusto per un tiro di McGregor parato da Donnarumma prima di andare al riposo sul 2-2.

La ripresa comincia con l’ingresso di Tonali per Krunic. Parte forte il Milan, al 49° strepitosa azione di Hauge che piazza la palla nell’angolo basso. Brivido al 62° Frimpong controlla in area e calcia, la palla esce di pochissimo. Il Celtic cresce, al 73° serve una super parata di Donnarumma su gran punizione di Christie.

La partita rimane in bilico ma al 82° Hauge trova Brahim Diaz che con un tocco dolce deposita in rete. E’ la rete che toglie ogni speranza agli scozzesi, il Milan vince e grazie al contemporaneo successo del Lille, ottiene la qualificazione ai 16esimi di Europa League.

MILAN – CELTIC 4-2 (8° Rogic (C), 14° Edouard (C), 24° Calhanoglu (M), 26° Castillejo (M), 49° Hauge (M), 82° Brahim Diaz))

Milan (4-3-3): Donnarumma; Dalot, Kjaer (11° Romagnoli), Gabbia, Hernandez; Krunic (46° Tonali), Kessie (61° Bennacer), Calhanoglu (61° Brahim Diaz); Castillejo, Rebic (83° Colombo), Hauge.

Allenatore: Pioli.

Celtic (4-2-3-1): Barkas; Elhamed, Bitton, Ajer, Laxalt; McGregor, Brown (79° Soro); Christie (86° Klimala), Rogic (67° Ntcham), Frimpong; Edouard.

Allenatore: Lennon.

Arbitro: Bengoetxea.

Ammoniti: Christie (C), Rogic (C), Brown (C).

Passiamo alla gara di Europa League dell’Olimpico tra Roma e gli svizzeri dello Young Boys.

Partenza senza grossi ritmi, la prima occasione giallorossa arriva al 8° con un bel calcio di punizione di Bruno Peres deviato in corner. In campo c’è solo la Roma e intorno al quarto d’ora prima Carles Perez, fuori, e poi Pedro, respinto, hanno due volte la palla per il vantaggio.

Altra occasione ghiottissima per Pedro al 28°, lo spagnolo però si fa parare la conclusione a tu per tu col portiere. Alla prima vera occasione gli svizzeri passano in vantaggio, Nsame entra in area, supera Cristante e batte Pau Lopez in uscita. Sul finire di tempo arriva il pareggio, Von Ballmoos è super su Pedro ma non può niente sul tap in di Borja Mayoral.

Si va al riposo sul risultato di 1-1.

La ripresa comincia con un doppio cambio nella Roma, dentro Spinazzola e Mkhitaryan, fuori Ibanez e Pedro. Il copione non cambia, anche Mkhitaryan deve vedersela con il super portiere che però non può niente sul gran tiro da fuori di Calafiori.

Trovato il vantaggio la Roma prova a gestire, lo Young Boys non riesce a creare alcun pericolo. Al 81° arriva il sigillo di Dzeko che con un bel tiro al volo infila la palla in rete. Un minuto dopo gli svizzeri restano in 10 per un rosso diretto a Camara per fallo di reazione.

Finisce così, la Roma vince e conquista matematicamente il primo posto del girone.

ROMA – YOUNG BOYS 3-1 (34° Nsame (Y), 44° Borja Mayoral (R), 59° Calafiori (R), 81° Dzeko (R))

Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Ibanez (46° Spinazzola), Cristante (65° Fazio), Juan Jesus; Bruno Peres, Villar (60° Pellegrini), Diawara, Calafiori; Carles Perez, Pedro (Mkhitaryan); Mayoral (60° Dzeko).

Allenatore: Fonseca.

Young Boys (4-3-3): Von Ballmoos; Hefti, Camara, Zesiger, Lefort; Rieder (58° Sierro), Aebischer (67° Gaudino), Garcia (67° Elia); Fassnacht, Nsame, Ngamaleu.

Allenatore: Seoane.

Arbitro: Jovic.

Ammoniti: Calafiori (R).

Espulso: Camara (Y).

Concludiamo la giornata di Europa League con la partita del Napoli in casa dell’Az Alkmaar.

Partenza super dei padroni di casa, serve un bel riflesso di Ospina per salvare su Gudmundsson. Al 6° il Napoli passa, bel cross in mezzo, sbuca Mertens che tocca in rete. I padroni di casa ci mettono un po’ a reagire ma al 20° serve una bella parata di Ospina per negare il pareggio a Aboukhlal.

L’AZ prova a crescere concretamente non impegna Ospina ma quanto meno tiene il pallino del gioco. Si va però al riposo con il Napoli in vantaggio per 1-0.

La ripresa parte con gli stessi protagonisti del primo tempo. Gli olandesi si mostrano decisi e prima sfiorano il gol con Stengs che calcia alto da buona posizione e poi trovano il pari con il tocco sotto porta di Martins Indi su azione di corner.

Passano 5 minuti e Bakayoko commette fallo in area su Aboukhlal, è rigore, dal dischetto Koopmeiners calcia ma Ospina para. La partita corre sul filo dell’equilibrio con gli olandesi che però si fanno preferire.

Al 83° grandissima uscita fuori area del portiere Bizot che ferma Lozano lanciatissimo. La palla buona capita a Petagna al 86° ma il suo diagonale sfiora il palo ed esce.

Finisce così, il Napoli pareggia ad Alkmaar ed ora potrà giocare con due risultati nell’ultima sfida, in casa, contro la Real Sociedad.

AZ ALKMAAR – NAPOLI 1-1 (6° Mertens (N), 54° Martins Indi (A))

Az Alkmaar (4-3-3): Bizot; Sugawara, Chatzidiakos, Martins Indi, Wijndal; Midtsjo, De Wit, Koopmeiners; Stengs, Gudmundsson (70° Boadu), Aboukhlal (82° Karlsson).

Allenatore: Slot.

Napoli (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam (66° Mario Rui); Fabian Ruiz (57° Elmas), Bakayoko, Zielinski (61° Petagna); Politano (61° Lozano), Mertens (66° Demme), Insigne.

Allenatore: Gattuso.

Arbitro: Buquet.

Ammoniti: Martins Indi (A), Wijndal (A), Demme (N).

La Juve cala il tris, Immobile regala un punto d’oro alla Lazio

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Serata di Champions positiva per le italiane, la Juve vince tre a zero contro la Dynamo Kiev, gol numero 750 per CR7 in carriera, e mantiene vive le speranze di primo posto, la Lazio va sotto a Dortmund ma con Immobile dagli undici metri trova il pareggio che vale una grossa fetta di qualificazione.

Ci si attendeva una risposta dalla squadra di Pirlo dopo la brutta prova di Benevento, la prima mezz’ora ha anche fatto ben sperare con un Chiesa ispirato che ha trovato il vantaggio.

Poi sono arrivati i soliti momenti in cui la squadra stacca spina e perde la concentrazione, è servito un grande Szczesny per mantenere il vantaggio.

I due gol nella ripresa, Ronaldo al 58° e Morata al 66°, hanno sostanzialmente chiuso la partita, non inganni il risultato, la Juve non è ancora guarita ma certamente si sono viste alcune cose molto buone.

La Lazio aveva il difficilissimo compito di fare punti al Signal Iduna Park contro un Borussia Dortmund privo però del suo fenomeno Håland.

I biancocelesti non hanno giocato un primo tempo indimenticabile, chiuso sotto per uno a zero, poi però sono cresciuti ed hanno trovato con il rigore trasformato da Immobile quel punto che permette loro di guardare con più serenità verso la sfida casalinga contro il Bruges, basterà un pareggio ma vincendo gli uomini di Inzaghi potranno anche pensare alla vetta del girone.

Veniamo al racconto della sfida dell’Allianz Stadium tra Juventus e Dynamo Kiev.

Partenza su ritmi bassi, la prima occasione capita a Chiesa, il suo tiro deviato finisce sul fondo. Ci prova McKennie al 17° col colpo di testa su corner, bel riflesso di Bushchan. Al 21° cross perfetto di Alex Sandro, Chiesa impatta di testa, il portiere pasticcia, palla in rete.

Grande inserimento di Alex Sandro al 30°, il brasiliano appoggia per Ronaldo, CR7 calcia ma colpisce la traversa. Al 41° prima grande occasione per la Dynamo, serve un super Szczesny in uscita per bloccare Tsygankov.

Il primo tempo si chiude sul 1-0 per i bianconeri.

La ripresa parte con gli stessi 22 interpreti. Impatto migliore degli ucraini che provano a far gioco come avevano fatto a fine primo tempo. Al 52° Szczesny è attento su un pericoloso tiro cross, poco dopo ripartenza bianconera, conclusione di Ronaldo, alza in corner Bushchan.

58° bel cross di Chiesa, Morata si lancia in area, il portiere tocca, palla che arriva a CR7 che appoggia in rete, il VAR conferma. Al 66° arriva anche il tris, strappo di McKennie, palla a Chiesa che serve un perfetto assist a Morata che non sbaglia.

Bernardeschi ha per due volte la palla del 4-0 ma prima mette alto di testa e poi si fa respingere la conclusione sotto porta da Bushchan. Al 90° si rivede Szczesny bravo a deviare in corner una conclusione insidiosa.

Finisce così, un tre a zero che non cancella totalmente la brutta prestazione di Benevento ma che tiene la Juve ancora in corsa per il primo posto nel girone.

JUVENTUS – DYNAMO KIEV 3-0 (21° Chiesa, 58° Cristiano Ronaldo, 66° Morata)

Juventus (4-4-2): Szczesny; Demiral (69° Dragusin), De Ligt, Bonucci (62° Danilo), Alex Sandro; Chiesa (76° Kulusevski), Bentancur (76° Arthur), McKennie, Ramsey (62° Bernardeschi); Morata, Cristiano Ronaldo.

Allenatore: Pirlo.

Dynamo Kiev (4-3-3): Bushchan; Keidziora, Zabarnyi, Popov, Mykolenko (84° Karavaiev); Shepelev (73° Garmash), Sydorchuk, Shaparenko; Tsygankov, Verbic (73° Supriaga), Gerson Rodrigues (73° De Pena).

Allenatore: Lucescu.

Arbitro: Frappart.

Ammoniti: Bentancur (J), Zabarnyi (D), Shaparenko (D).

Passiamo alla trasferta di Dortmund della Lazio in casa del Borussia.

Partenza migliore del Borussia che dopo due minuti, dopo un errore di Patric, ha una buona chance con Bellingham, Acerbi devia in corner. La Lazio pian piano cresce e al 20° Correa si presenta davanti a Burki, il portiere dei tedeschi riesce a salvare.

La gara si accende e dopo una potenziale chance per la Lazio ne arriva una enorme per Reus al 30°, il tedesco però non riesce a girare in porta una respinta di Reina. Il Borussia passa in vantaggio al minuto 44 con Guerreiro che s’inerisce, ben servito da Hazard, e batte Reina.

Il primo tempo vede i gialloneri andare al riposo avanti 1-0 sui biancocelesti.

La ripresa ricomincia senza cambi nelle due compagini. Subito grande occasione per Reyna che va al tiro ma vede la palla respinta dal quasi omonimo Reina. La squadra di Inzaghi fatica a creare occasioni. La chance arriverebbe al 61° con Immobile che prova il tiro, Burki si distende e salva.

Il pareggio però è nell’aria, al 66° la Lazio si conquista un calcio di rigore con Milinkovic-Savic, Immobile è freddissimo e trasforma. Passa un minuto e Schulz ha la palla del nuovo vantaggio tedesco ma mette di poco fuori.

Insistono i tedeschi, ci prova anche Delaney che però non inquadra lo specchio della porta. Risposta della Lazio con il tiro di Immobile deviato in corner da Burki. Al 94° straordinaria parata di Burki su punizione di Pereira, è l’ultima emozione, finisce 1-1, un pareggio prezioso per la Lazio che nell’ultima giornata con un punto sarà qualificata, ma potrebbe ancora ottenere pure il primo posto nel girone.

BORUSSIA DORTMUND – LAZIO 1-1 (44° Guerreiro (B), 67° rig. Immobile (L))

Borussia Dortmund (3-4-3): Burki; Piszczek, Akanji, Hummels; Morey Bauza, Bellingham (88° Witsel), Delaney, Guerreiro (62° Schulz); Reyna, Reus (76° Brandt), Hazard (76° Sancho).

Allenatore: Favre.

Lazio (3-5-2): Reina; Patric, Hoedt, Acerbi; Fares (70° Lazzari), Milinkovic-Savic (80° Caicedo), Lucas Leiva (70° Akpa Akpro), Luis Alberto (80° Escalante), Marusic; Immobile, Correa (70° Pereira).

Allenatore: Inzaghi.

Arbitro: Lahoz.

Ammoniti: /

I risultati della serata di Champions | © UEFA

Nelle altre gare di serata poker di Giroud grazie al qual il Chelsea espugna 4-0 Siviglia e conquista il primo posto nel girone, battendo 1-0 il Rennes il Krasnodar si garantisce l’Europa League. Il Bruges batte lo Zenit, si garantisce come minimo l’Europa League ed andrà a Roma a giocarsi il passaggio del turno agli ottavi di Champions contro la Lazio. Il Ferencvaros crolla contro il Barcellona e si giocherà tutto nello scontro diretto con la Dynamo Kiev. Ingarbugliatissimo il girone H, il Lipsia vince nel recupero 4-3 in casa del Basaksehir e visto il successo del Psg a Manchester, rimane a pari punti con United e francesi.

Lukaku show e l’Inter va, Romero salva l’Atalanta

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Una serata di Champions League piuttosto intensa, l’Inter ha avuto bisogno di un Super Lukaku per batter il Borussia Mönchengladbach e mantenere viva la speranza, un’opaca Atalanta è stata salvata da Romero che ha trovato il gol nel finale rimettendo la sfida con Midtjylland in parità.

Montagne russe di emozioni per gli uomini di Conte, partiti già sapendo del K.o. del Real Madrid, hanno giocato un buon primo tempo, trovato il vantaggio e subito il pareggio beffa nel recupero.

Nella ripresa è iniziato il Lukaku Show, il belga ha sfruttato tutta la sua potenza e la sua qualità per trovare la doppietta che sembrava aver chiuso la sfida.

Il gol di Plea ha riaperto tutto, è servito il VAR per annullare il 3-3, ancora di Plea, che avrebbe messo in ginocchio l’Inter, fortunatamente è finita con il successo dei nerazzurri che ora si giocheranno tutto mercoledì prossimo.

L’Atalanta invece è parsa una squadra totalmente diversa da quella di Anfield, ha subito la voglia e l’entusiasmo del Midtjylland che ha trovato il vantaggio e gestito agevolmente per oltre un’ora.

Il gol di Romero a dieci dalla fine ha risistemato le cose, il contemporaneo k.o. dell’Ajax a Liverpool regala così ai bergamaschi una doppia chance nello scontro diretto di Amsterdam della prossima settimana.

Veniamo al racconto della partita giocata a Mönchengladbach tra Borussia e Inter.

Partenza aggressiva dell’Inter che grazie alla spinta di Darmian si rende pericolosa al 5°, palla dell’esterno in mezzo, ci prova Lautaro, la difesa si salva respingendo. Al 16° grande progressione di Lukaku che mette i mezzo, Young ci prova al volo, palla deviata in corner. Passa un minuto e Darmian, servito da Gagliardini, calcia sorprendendo Sommer, Inter in vantaggio.

Il pallino del gioco è sempre in mano all’Inter, al 34° enorme doppia occasione sprecata da Lautaro che prima si fa respingere il tiro da Lainer e poi subito dopo da Sommer. Al 36° prima ghiotta occasione per il Borussia, sul tiro di Lainer respinge Handanovic, sul successivo cross Thuram colpisce troppo debolmente. I tedeschi crescono e serve un’altra gran parata di Handanovic sul diagonale di Thuram. Nell’unico minuto di recupero arriva la beffa, cross di Lazaro, Skriniar si perde totalmente Plea che di testa schiaccia in rete.

Si va al riposo sul 1-1.

La ripresa comincia con un cambio nel Borussia, fuori Jantschke, dentro Zakaria. Subito ghiotta occasione per Thuram che da corner colpisce di testa tutto solo, palla sul fondo. La sfortuna nega il gol a Lautaro al 62°, il suo tiro centra il palo con Sommer immobile.

Passano due minuti, pala recuperata e servita a Lukaku che sposta l’avversario e lascia partire il tiro vincente. Ripartenza di Hakimi che mette in mezzo e Lukaku da due passi cala il tris al 73°. I tedeschi non mollano e dopo solo due minuti Plea sfrutta un errore di Sanchez e s’invola per segnare il 2-3.

Al 77° clamoroso errore di Young, il terzino si trova la palla a pochi centimetri dalla porta ma non riesce a girare in rete. L’Inter sembra accusare il colpo e al 83° arriva il pareggio, tiro debole di Plea, Handanovic impallato non la vede, il VAR chiama l’arbitro a controllare ed annulla il gol. I nerazzurri sembrano prendere fiducia e si presentano avanti all’inizio del recupero.

Finisce così, l’Inter vince e si tiene aperta la porta della qualificazione, nel prossimo turno i nerazzurri dovranno vincere e sperare che non arrivi il pari da Madrid.

BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH – INTER 2-3 (17° Darmian (I), 45°+1, 75° Plea (B), 64°, 73° Lukaku (I))

Borussia Mönchengladbach (4-3-3): Sommer; Lainer (78° Wolf), Jantschke (46° Zakaria), Ginter, Wendt; Lazaro, Kramer, Neuhaus; Plea, Stindl (70° Embolo), Thuram.

Allenatore: Rose.

Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Darmian (60° Hakimi), Barella, Brozovic, Gagliardini, Young (87° Perisic); Lukaku, Lautaro Martinez (71° Sanchez).

Allenatore: Conte.

Arbitro: Makkelie.

Ammoniti: Stindl (B), Lautaro Martinez (I), De Vrij (I), Barella (I), Lainer (B), Young (I), Lukaku (I), Gagliardini (I), Bastoni (I), Plea (B).

Passiamo ora allo scontro tra l’Atalanta di Gasperini ed i danesi del Midtjylland.

Partenza migliore dei danesi che provano a rendersi pericolosi nei primi minuti, i bergamaschi rispondono con un paio di conclusioni di Zapata, respinta la prima, troppo debole la seconda. Al 13° Midtjylland in vantaggio, sponda di Kaba e tiro al volo perfetto di Scholz.

La Dea abbozza una reazione, troppo blanda per spaventare gli ospiti. I minuti passano ma la squadra di Gasperini non riesce a costruirsi palle gol. Al 32° la palla buona ce l’avrebbe Pessina su assist di Gomez, il rasoterra esce sul fondo. A pochi minuti dalla fine del tempo ci prova anche Zapata con un tiro troppo debole per impensierire Hansen.

Si va al riposo con il Midtjylland avanti 1-0 al Gewiss Stadium.

La ripresa riparte con l’ingresso in campo di Ilicic per il Papu Gomez. Servirebbe un deciso cambio di passo che però non si vede, anzi il provare ad attaccare senza convinzione permette l’apertura di ghiotti spazi per il Midtjylland. Brivido al 63° Kaba da pochi passi colpisce di tacco, palla sulla traversa. Al 69° ottima occasione per Ilicic con la punizione dal limite, il tiro finisce sulla barriera.

Servirebbe un episodio, al 76° sembrerebbe esser la volta buona, Traorè calcia, Hansen respinge ma Zapata calcia alto clamorosamente. Il momento però è buono e al 79° arriva il pareggio, cross di Hateboer e colpo di testa vincente di Romero.

I nerazzurri ci provano ma il gol vittoria non arriva, finisce 1-1, un pareggio prezioso in vista dello scontro diretto, nel quale basterà un pareggio, con l’Ajax.

ATALANTA – MIDTJYLLAND 1-1 (13° Scholz (M), 79° Romero (A))

Atalanta (3-4-1-2): Sportiello; Djimsiti, Romero, Palomino (68° Toloi); Hateboer, Pessina, Freuler (68° De Roon), Gosens (86° Ruggeri); Gomez (46° Ilicic); Muriel (68° Traoré), Zapata.

Allenatore: Gasperini.

Midtjylland (4-1-4-1): Hansen; J.Andersson, James, Scholz, Paulinho; Hoegh; Dreyer (82° Isaksen), Anderson, Onyeka, Mabil (67° Vibe); Kaba (82° Madsen).

Allenatore: Priske.

Arbitro: Sidiropoulos.

Ammoniti: Kaba (M), Djimsiti (A), Romero (A), Paulinho (M).

I risultati della serata di Champions | © UEFA

La serata di Champions ha emesso alcuni verdetti, il Liverpool ha battuto l’Ajax ed ha ottenuto passaggio e 1° posto. Il pari tra Atletico e Bayern lascia vive le speranze del Salzburg, vittorioso a Mosca, gli austriaci si giocheranno tutto in casa contro i colchoneros. Lo 0-0 tra Porto e Manchester City regala il 1° posto ai citizens e la qualificazione anche ai portoghesi. L’Olympique Marsiglia batte l’Olympiacos e tiene vive le speranza Europa League.

Consigli Fantacalcio 9° Giornata Serie A 2020/21

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La Serie A 2020/21 è pronta a ripartire dopo la parentesi delle Coppe Europee che ha visto Juventus (in Champions League) e Roma (in Europa League) qualificarsi con due turni d’anticipo alla fase ad eliminazione diretta, con la Serie A in campo torna anche il Fantacalcio e con esso arrivano anche i nostri Consigli Fantacalcio.

La nona giornata della Serie A 2020/21 si disputerà sui consueti tre giorni sabato, domenica e lunedì e vedrà in campo tutti e dieci i match.

Si partirà con un triplo anticipo al sabato, alle 15, alle 18 e alle 20.45. La domenica sarà aperta dal lunch match delle 12.30 e poi vedrà soltanto due partite alle 15, un posticipo alle 18 ed un ulteriore alle 20.45. Il lunedì ci saranno due posticipi, uno alle 18.30 ed uno alle 20.45 che andrà a chiudere il turno di campionato.

Veniamo a conoscere il dettaglio delle sfide delle quali poi daremo i nostri Consigli Fantacalcio.

Sarà Sassuolo-Inter ad aprire la giornata sabato alle 15, alle 18 si giocherà la sfida tra Benevento e Juventus mentre il posticipo delle 20.45 sarà Atalanta-Verona. Ci sarà Lazio-Udinese nel lunch match della domenica alle 12.30. Alle 15 si giocheranno Bologna-Crotone e Milan-Fiorentina. Ci sarà Cagliari-Spezia nel posticipo domenicale delle 18. Alle 20.45, sempre domenica, si giocherà una classica del calcio italiano, Napoli-Roma. Lunedì ci sarà un primo posticipo alle 18.30 Torino-Sampdoria e poi alle 20.45 Genoa-Parma che chiuderà il turno.

CONSIGLI FANTACALCIO 9° GIORNATA SERIE A 2020/21

SASSUOLO – INTER sabato 28/11 ore 15

CONSIGLIATI: BOGA (S) – LUKAKU (I)

SCONSIGLIATI: CHIRICHES (S) – BROZOVIC (I)

SORPRESE: RASPADORI (S) – SANCHEZ (I)

BENEVENTO – JUVENTUS sabato 28/11 ore 18

CONSIGLIATI: LAPADULA (B) – MORATA (J)

SCONSIGLIATI: GLIK (B) – ALEX SANDRO (J)

SORPRESE: IMPROTA (B) – KULUSEVSKI (J)

ATALANTA – VERONA sabato 28/11 ore 20.45

CONSIGLIATI: GOMEZ (A) – ZACCAGNI (V)

SCONSIGLIATI: MOJICA (A) – DAWIDOWICZ (V)

SORPRESE: LAMMERS (A) – COLLEY (V)

LAZIO – UDINESE domenica 29/11 ore 12.30

CONSIGLIATI: IMMOBILE (L) – DE PAUL (U)

SCONSIGLIATI: LUIZ FELIPE (L) – NUYTINCK (U)

SORPRESE: AKPA AKPRO (L) – DEULOFEU (U)

BOLOGNA – CROTONE domenica 29/11 ore 15

CONSIGLIATI: ORSOLINI (B) – SIMY (C)

SCONSIGLIATI: DE SILVESTRI (B) – MOLINA (C)

SORPRESE: HICKEY (B) – VULIC (C)

MILAN – FIORENTINA domenica 29/11 ore 15

CONSIGLIATI: CALHANOGLU (M) – CASTROVILLI (F)

SCONSIGLIATI: ROMAGNOLI (M) – CACERES (F)

SORPRESE: BRAHIM DIAZ (M) – CALLEJON (F)

CAGLIARI – SPEZIA domenica 29/11 ore 18

CONSIGLIATI: JOAO PEDRO (C) – N’ZOLA (S)

SCONSIGLIATI: MARIN (C) – MATTIELLO (S)

SORPRESE: SOTTIL (C) – MAGGIORE (S)

NAPOLI – ROMA domenica 29/11 ore 20.45

CONSIGLIATI: INSIGNE (N) – DZEKO (R)

SCONSIGLIATI: LOBOTKA (N) – IBANEZ (R)

SORPRESE: ELMAS (N) – CARLES PEREZ (R)

TORINO – SAMPDORIA lunedì 30/11 ore 18.30

CONSIGLIATI: BELOTTI (T) – DAMSGAARD (S)

SCONSIGLIATI: N’KOULOU (T) – TONELLI (S)

SORPRESE: BONAZZOLI (T) – VERRE (S)

GENOA – PARMA lunedì 30/11 ore 20.45

CONSIGLIATI: SCAMACCA (G) – GERVINHO (P)

SCONSIGLIATI: ZAJC (G) – OSORIO (P)

SORPRESE: LERAGER (G) – BRUNETTA (P)

Europa League, Roma qualificata, vince il Napoli, pari Milan

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Turno positivo per le tre italiane in Europa League, il Milan ha aperto la serata con un buon pareggio in casa del Lille, nelle gare delle 21 Napoli e Roma hanno entrambe vinto per 2-0 con gli azzurri in testa al gruppo ed i giallorossi matematicamente ai sedicesimi.

Partiamo dal Milan che senza Ibrahimovic e Leao ha comunque giocato una buona gara in Francia, ha trovato il vantaggio con Castillejo ed è stata raggiunta da Bamba, reti entrambe nella ripresa.

Un punto prezioso che permette ai rossoneri di mantenere il secondo posto alle spalle del Lille con però lo Sparta Praga, vittorioso sul Celtic, a solo un punto di distanza.

Tutto fatto per la Roma che in casa del Cluj parte con un gran turnover, anche a casa degli infortuni in difesa, gestisce serenamente il primo tempo e poi dopo l’ingresso di Veretout nella ripresa piazza l’uno-due che vale successo e qualificazione matematica ai sedicesimi di Europa League.

Concludiamo con il Napoli, in una serata particolarmente triste, la prima dopo la scomparsa di Maradona, gli azzurri non riescono ad imprimere un gran ritmo però sfruttano un autorete nel finale di primo tempo per chiudere avanti 1-0 sul Rijeka. Nella ripresa Gattuso inserisce i titolarissimi e Lozano piazza il 2-0 che chiude la gara e manda il Napoli in testa al gruppo, a causa anche dello 0-0 tra Az Alkmaar e Real Sociedad.

I risultati della serata di Europa League | © UEFA

Veniamo al racconto della sfida del Milan in casa del Lille.

Partenza equilibrata con le due squadre non interessate ad alzar troppo i ritmi. Al 10° ottimo cross dal fondo di Hernandez, Rebic però colpisce male, occasione sprecata. Risposta dei francesi con Yazici che sfrutta un errore di Tonali ma non trova la porta. Al 24° gran ripartenza del Milan con Hauge che perde il tempo per servire Rebic, occasione sprecata.

Si vede il Lille al 36° con un bel tiro di Araujo alzato in corner da Donnarumma. Sfida che si ripete al 42° e che ha lo stesso esito, calcio d’angolo. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

La ripresa comincia con una grande accelerazione di Rebic che entra in area, serve Castillejo che deposita in rete. Il Lille aumenta la pressione ma è ancora il Milan aver la palla buona con Calhanoglu che però trova solo l’esterno della rete.

Il Milan spreca l’occasione del raddoppio, dopo una gran giocata di Brahim Diaz, e al 66° arriva il pareggio di Bamba bravo a girare in rete il tocco di David. Dopo il pareggio si vedono più cami che emozioni, le squadre paiono non voler rischiare. Finisce in parità, il Milan rimane al secondo posto del girone.

LILLE – MILAN 1-1 (47° Castillejo (M), 66° Bamba (L))

Lille (4-4-2): Maignan; Pied (79° Djalo), Fonte, Botman, Mandava; Luis Araujo (75° Lihadji), Xeca (64° Soumare), Andre, Bamba; Yazici (64° Ikonè), David.

Allenatore: Galtier.

Milan (4-2-3-1): Donnarumma; Dalot, Gabbia, Kjaer, Hernandez; Tonali, Bennacer; Castillejo, Calhanoglu (61° Brahim Diaz), Hauge (77° Krunic); Rebic (61° Colombo).

Allenatore: Pioli.

Arbitro: Pawson.

Ammoniti: Pied (L), Xeca (L), Bennacer (M), Soumare (L), Brahim Diaz (M).

Passiamo alla sfida in trasferta della Roma in casa del Cluj.

Partenza senza grande intensità, con la Roma che prova a gestire i ritmi e tentare qualche ripartenza. Con il passare dei minuti i padroni di casa provano a crescere ma senza creare niente.

I minuti passano, la Roma ci prova con il tiro di Mayoral che però non crea grattacapi al portiere.

Si va al riposo sullo 0-0.

La ripresa parte con l’ingresso di Veretout per Pellegrini nella Roma. I giallorossi passano subito in vantaggio, punizione buttata in mezzo da Veretout e toccata nella propria porta da Debeljuh. Il Cluj non riesce a creare niente, la Roma ne approfitta e conquista un calcio di rigore grazie a Mkhitaryan, dal dischetto Veretout è infallibile.

Il raddoppio rasserena i giallorossi che riescono a controllare serenamente la partita. Non succede molto altro, la Roma vince in casa del Cluj e conquista la matematica qualificazione

CLUJ – ROMA 0-2 (49° aut. Debeljuh (C), 67° rig. Veretout)

Cluj (4-2-3-1): Balgradean; Susic, Manea, Burca, Camora; Djokovic, Itu (51° Chipchiu); Rondon, Paun-Alexandru (71° Carnat), Pereira; Debeljuh (71° Vojtus).

Allenatore: .

Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Spinazzola (64° Mkhitaryan), Cristante, Juan Jesus; Bruno Peres, Villar, Diawara (77° Milanese), Calafiori; Pellegrini (46° Veretout), Carles Perez (84° Tripi); Mayoral (64° Dzeko).

Allenatore: Fonseca.

Arbitro: Lechner.

Ammoniti: Itu (C), Paun-Alexandru (C), Djokovic (C), Diawara (R), Camora (C), Dzeko (R).

Concludiamo la giornata di Europa League con la partita del Napoli in casa contro il Rijeka.

Partenza migliore per il Napoli ma la prima occasione è per il Rijeka con Tomecak che calcia alto da buona posizione. Dopo 20 minuti troppo lenti si vede il Napoli con Petagna che sfrutta un errore e calcia, tiro debole e centrale. Ottimo inserimento di Politano al 27°, sul suo tocco è bravo il portiere a chiudere in uscita bassa.

Il Rijeka non sta solo a guardare, sfrutta gli errori del Napoli e riparte rendendosi insidioso con Muric. Al 41° Zielinski entra in area e mette palla rasoterra dal fondo, Anastasio nel tentativo di anticipare Politano la tocca nella propria rete. Reazione immediata del Rijeka che ci prova due volte con Loncar, salva in corner Meret. Si va al riposo con il Napoli avanti 1-0.

La ripresa parte senza cambi nelle due squadre. Subito occasione per Demme, la sua conclusione però non trova la porta per poco. La gara rimane in bilico, i croati provano a non mollare e fanno paura con le ripartenze. Al 72° Petagna s’inserisce e colpisce, palla fuori non di molto, due minuti dopo è Maksimovic a sprecare al volo da due passi.

Il gol è solo rimandato, inserimento di Lozano che controlla, prende la mira e piazza la palla in rete. Al 90° grande azione del Napoli con Insigne che non riesce a superare il portiere che chiude bene lo specchio.

Finisce 2-0, il Napoli nel giorno del ricordo di Diego Armando Maradona porta a casa 3 punti che valgono la vetta del gruppo di Europa League.

NAPOLI – RIJEKA 2-0 (41° aut. Anastasio (R), 75° Lozano)

Napoli (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Demme (69° Lobotka), Bakayoko; Politano (65° Insigne), Zielinski (65° Lozano), Elmas (69° Mertens); Petagna (81° Fabian Ruiz).

Allenatore: Gattuso.

Rijeka (5-4-1): Nemistic; Tomecak, Velkovski, Galovic, Smolcic, Anastasio (80° Braut); Muric (78° Yateke), Gnezda Cerin (87° Hodza), Loncar, Stefulj; Andrijasevic (87° Frigan).

Allenatore: Rozman.

Arbitro: Ozkahya.

Ammoniti: Anastasio (R).

L’Atalanta espugna Anfield, l’Inter crolla a San Siro con il Real Madrid

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Una serata double face per le due nerazzurre: l’Atalanta di Gasperini ha compiuto l’impresa di vincere in casa del Liverpool, l’Inter di Conte è stata sconfitta a domicilio dal Real Madrid.

Sarà stato anche un Liverpool decimato dalle assenze, sarà stato anche un Anfield vuoto e quindi senza la pressione del pubblico di casa, saranno stati tanti fattori che però non sminuiscono il valore della grande prova dell’Atalanta.

I bergamaschi, frastornati all’andata dai cinque gol dei Reds, hanno giocato una sfida tosta, decisa, concentrata, limitando al minimo i rischi ed ha creato diversi grattacapi alla squadra di Klopp prima di piazzare l’uno-due ad inizio ripresa.

Nel girone non è stato ancora fatto il passo decisivo, servirà far risultato ad Amsterdam per continuare a sognare un nuovo passaggio agli ottavi di Champions League.

Tutt’altro discorso per l’Inter che si trovava davanti un Real Madrid con diverse assenze e che non ha saputo sfruttare l’occasione.

Subito sotto per il rigore concesso da Barella e trasformato da Hazard, i nerazzurri hanno pagato carissimo l’espulsione di Vidal poco dopo la mezz’ora, il cileno infuriato per un rigore non concesso, ha protestato troppo veementemente contro l’arbitro che ha estratto due gialli in pochi secondi.

L’autorete di Hakimi ad inizio ripresa ha messo sostanzialmente la parola fine sulle speranze dell’Inter di recuperarla.

Per la squadra di Conte adesso il percorso si fa durissimo, il rischio eliminazione c’è, dopo 4 partite senza successi serviranno due vittorie per sperare.

Veniamo al racconto della partita di San Siro tra Inter e Real Madrid.

Pronti via ed è subito grossa chance per il Real, Barella commette fallo su Nacho, è rigore, dal dischetto va Hazard che trasforma. L’Inter non reagisce e al 12° il palo salva Handanovic sul gran tiro di Vazquez. Passano 5 minuti e Mendy solissimo davanti al portiere non calcia ma cerca l’assist, si salvano i nerazzurri.

Finalmente dopo il 20° si comincia a vedere l’Inter che inizia ad alzare ritmi e pressione rendendosi pericolosa. E’ però solo un breve momento perché i Blancos tornano a far la partita. Poco dopo la mezz’ora Vidal cade dopo un presunto contatto con Varane, l’arbitro fa proseguire, il cileno s’infuria, protesta e prende due gialli in successione lasciando i suoi in 10.

Non accade molto altro da ambo i lati, si va al riposo con il Real Madrid avanti di un gol e di un uomo.

La ripresa comincia con un doppio cambio nell’Inter, Perisic e D’Ambrosio rilevano Lautaro Martinez e Bastoni. Quella di Conte è comunque una squadra più intensa al 53° buona sponda di Lukaku per De Vrij che non riesce a girarla in rete. Al 60° appena entrato Rodrygo si fa trovare pronto sol cross di Vazquez e segna il raddoppio, c’è una deviazione di Hakimi, è autogol del nerazzurro.

Enorme occasione per Vazquez che pescato da Modric calcia al volo trovando solo l’esterno della rete, passano due minuti e ci prova Hazard, Handanovic immobile ma palla sul fondo. Squillo Inter al 71°, tiro a giro di Perisic fuori di poco.

E’ sempre Perisic a creare pericoli, il suo bel rasoterra al 82° impegna Courtois. Finisce così, il Real Madrid vince 2-0 a San Siro e balza al secondo posto, si fa durissima per l’Inter che rimane ultima con soli 2 punti.

INTER – REAL MADRID 0-2 (7° rig. Hazard, 60° aut. Hakimi (I))

Inter (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni (46° D’Ambrosio); Hakimi (63° Sanchez), Gagliardini (78° Sensi), Vidal, Young; Barella; Lukaku (86° Eriksen), Lautaro Martinez (46° Perisic).

Allenatore: Conte.

Real Madrid (4-3-3): Courtois; Carvajal, Varane, Nacho, Mendy; Modric, Kroos, Odegaard (59° Casemiro); Lucas Vazquez, Mariano Diaz (59° Rodrygo), Hazard (77° Vinicius).

Allenatore: Zidane.

Arbitro: Taylor.

Ammoniti: Gagliardini (I), Sensi (I).

Espulso: Vidal (I).

Passiamo alla sfida di Anfield tra il Liverpool e l’Atalanta.

Partenza soft delle due squadre, la prima a provarci è l’Atalanta con il tiro di Ilicic che però non trova la porta. Al 9° gran conclusione di Gosens, Alisson tocca in corner. Solo i nerazzurri a rendersi pericolosi, ci prova Gomez con la conclusione rasoterra fuori di poco.

Non è un primo tempo pieno di emozioni però l’Atalanta gioca con la giusta personalità sembrando lontana parente della squadra distrutta al Gewiss Stadium.

Non succede molto altro, il primo tempo si chiude sullo 0-0

La ripresa riparte senza cambi nelle due formazioni.

La partita stenta ad accendersi, l’Atalanta però tiene molto bene il campo. Al 60° però la squadra di Gasperini ottiene il meritato premio con Ilicic che sfrutta l’assist di Gomez e batte Alisson. Passano 4 minuti e l’Atalanta raddoppia con Gosens bravo a sfruttare la sponda di Hateboer.

I Reds provano una reazione e si spingono in avanti concedendo però golosi spazi per le ripartenze bergamasche.

Non succede davvero molto altro, l’Atalanta compie l’impresa, espugna Anfield e si porta, con l’Ajax, al secondo posto del girone.

LIVERPOOL – ATALANTA 0-2 (60° Ilicic, 64° Gosens)

Liverpool (4-3-3): Alisson; N.Williams, Williams, Matip (85° Minamino), Tsimikas (61° Robertson); Jones, Wijnaldum (61° Fabinho), Milner; Salah (61° Firmino), Origi (61° Jota), Mane.

Allenatore: Klopp.

Atalanta (3-5-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, de Roon, Pessina (85° Miranchuk), Freuler, Gosens (76° Mojica); Ilicic (71° Zapata), Gomez.

Allenatore: Gasperini.

Arbitro: Del Cerro.

Ammoniti: Tsimikas (L), De Roon (A).

I risultati della serata di Champions | © UEFA

Nelle altre gare di serata netto successo del Borussia Moenchengladbach 4-0 sullo Shakhtar. Il Bayern Monaco vince 3-1 sul Salzburg e conquista qualificazione e primo posto, nello stesso girone pareggiano 0-0 Atletico Madrid e Lokomotiv Mosca che rimangono in lotta per il secondo posto. Si qualifica anche il Manchester City che vince 1-0 in casa dell’Olympiacos, nello stesso girone quasi fatta per il Porto vittorioso 2-0 a Marsiglia. Nel Gruppo dell’Atalanta vittoria preziosa dell’Ajax che batte 3-1 il Midtjylland.

Adios Diego, mondo in lutto per la morte di Maradona

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Una notizia tremenda ha sconvolto questo pomeriggio di fine novembre, intorno alle 17 il giornale argentino “El Clarin” ha twittato la notizia della morte di Diego Armando Maradona.

Si è pensato, oppure forse sperato, fosse una Fake News (anche se la fonte era certamente molto seria ed attendibile) così però non è stato, il 2020 ha deciso di portarsi via la leggenda del calcio.

Eternamente in lotta con Pelé per esser considerato il più forte calciatore della storia, Maradona sarebbe morto per arresto cardiocircolatorio all’età di 60 anni.

Immediato il cordoglio di numerose società e di milioni di tifosi che hanno espresso il proprio dolore tramite i vari social.

Nato a Lanus il 30 ottobre 1960 da una famiglia povera, il giovane Diego si mise subito in luce da giovanissimo tanto da esordire a soli 16 anni con l’Argentinos Jrs, squadra con la quale rimase 5 anni prima di passare un anno al Boca Jrs.

Nel 1982/83 lo sbarco in Europa al Barcellona dove, anche a causa di un gravissimo infortunio, non rese al massimo.

La sua esplosione avvenne al Napoli, dove arrivò nella stagione 1984/85, Diego entro subito nel cuore dei tifosi, per non uscirne mai più, grazie al suo talento e alla sua classe che permisero ai partenopei di conquistare un primo storico Scudetto nel 1986/87 (con anche la Coppa Italia) una Coppa Uefa nel 1988/89 ed anche un altro Scudetto nel 1989/90.

Maradona con la maglia del Napoli | Foto Twitter

La sua storia calcistica con il Napoli si chiuse nel marzo 1991 quando fu trovato positivo all’Antidoping e subì una lunga squalifica.

Le esperienze successive tra Siviglia, Newell’s Old Boy e Boca Jrs non furono certo indimenticabili, la squalifica subita, ancora per positività all’Antidoping, ad Usa94 mise fine alla carriera da calciatore del Pibe de Oro.

Oltre ai club certamente Diego Armando Maradona sarà ricordato per le sue prestazioni in nazionale, a Messico 1986 con la sua classe trascinò l’Argentina alla conquista del titolo.

Indimenticabile la sfida nei quarti di finale contro l’Inghilterra quando Maradona segnò il gol considerato da molti come il più bello di sempre, partendo da metà campo e saltando gli inglesi come birilli ed anche per la famosa “Mano de Dios” ovvero il tocco con il pugno, non visto dalla terna, che permise al “piccolo” Maradona di superare il portiere Shilton in uscita alta.

Diego Armando Maradona bacia la Coppa del Mondo appena vinta | Foto Twitter

Non certo dello stesso livello è stata la sua carriera da allenatore che l’ha visto anche sedersi sulla panchina dell’amata Argentina.

Non vogliamo parlare della sua vita fuori dal campo, uno stile che però l’ha portato diverse volta a far stare in ansia i propri tifosi, è di qualche giorno fa la notizia di un’operazione effettuata e riuscita con successo per la rimozione un edema cerebrale.

Diego quindi ci lascia, o forse va semplicemente a trovare quel Dio che gli aveva dato quell’immenso talento, quell’estro che aveva fatto innamorare milioni di tifosi in tutto il mondo e che lo aveva reso una vera e propria divinità agli occhi dei propri tifosi.

Il destino tra l’altro ha voluto accomunarlo ad un altro fenomeno del calcio dotato di genio e sregolatezza, ovvero George Best, morto anche lui il 25 novembre, di quindici anni fa.

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