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Liga: 22 Giornata

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Il programma della 22.a giornata della Liga:
Malaga-Almeria 3-2
25′ Uche  (A), 44′ Negredo (A), 48′ Luque (M), 64′, 75′ Salva (M)
Villarreal-Numancia 2-1
16′, 68′ Rossi (V), 39′ Aranda (N)
Maiorca-Deportivo 1-1
55′ Aduriz (M), 76′ Verdù (D)
Recreativo-Atletico Madrid 0-3
3′ Aguero, 27′, 34′ Forlan
Valladolid-Athletic Bilbao 2-1
38′, 58′ Victor (V), 63′ Orbaiz (A)
Getafe-Espanyol 1-1
8′ Ivan Alonso (E), 26′ Soldado (G)
Barcellona-Gijón 3-1
24′ Eto’o (B), 40′ Eto’o (B), 66′ Dani Alves (B), 68′ Mateo (G)
Osasuna-Valencia 1-0
57′ Flano

Giocate sabato:
Real Madrid-Racing Santander 1-0
48′ Higuain
Siviglia-Betis 1-2
69′ Sergio Garcia (B), 82′ Ricardo Oliveira (B), 91′ Kanoutè (S)

Classifica

Barcellona      59
Real Madrid     47
Siviglia     38
Valencia     37
Villarreal     37
Atletico Madrid 35
Malaga             35
Deportivo     34
Valladolid     30
Athletic Bilbao 29
Santander     28
Gijón             27
Getafe       26
Betis        25
Almeria     24
Recreativo     24
Osasuna     20
Numancia     20
Espanyol     18
Maiorca     18

derby:le statistiche

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Sono 268 i derby fin qui disputati. Il bilancio della sfida vede in vantaggio il Milan con 105 vittorie contro le 91 dell’Inter. Per quanto riguarda le gare giocate con l’Inter padrona di casa, da quando il campionato è a girone unico, si contano 74 precedenti: 25 successi nerazzurri, 22 rossoneri e 27 pareggi, che rappresentano il risultato più ricorrente. Curioso il conteggio dei gol fatti e subiti: 101 per entrambe le squadre.

L’ultima vittoria dell’Inter risale alla passata stagione: 2-1 per i nerazzurri di Mancini il 23/12/07. Con lo stesso risultato si è concluso il derby della stagione 2006-2007 (11 marzo). Gli ultimi risultati hanno premiato la formazione nerazzurra che ha portato a casa i tre punti anche nell’annata 2005-2006 (3-2 il finale).

Il Milan non vince il derby, in casa dei rivali, dal 27 febbraio 2005. Risale all’annata 2004-2005, infatti, l’ultima vittoria dei rossoneri grazie al gol di Ricky Kakà al 29′ del secondo tempo.
Ecco, in sintesi, le ultime sei gare in casa dei nerazzurri:

23 DICEMBRE 2007: INTER-MILAN 2-1 (17′ GIORNATA – STAGIONE 2007-2008)
11 MARZO 2007: INTER-MILAN 2-1 (28′ GIORNATA – STAGIONE 2006/2007)
11 DICEMBRE 2005: INTER-MILAN 3-2 (15′ GIORNATA – STAGIONE 2005/2006)
27 FEBBRAIO 2005: INTER-MILAN 0-1 (26′ GIORNATA – STAGIONE 2004/2005)
5 OTTOBRE 2003: INTER-MILAN 1-3 (5′ GIORNATA – STAGIONE 2003/2004)
12 APRILE 2003: INTER-MILAN 0-1 (28′ GIORNATA – STAGIONE 2002/2003)

ALTRE STATISTICHE
L’ULTIMA VITTORIA DEL MILAN
: 27 febbraio 2005, INTER-MILAN 0-1. Marcatori: 74′ Kakà (M)
L’ULTIMO PAREGGIO: 13 marzo 1999, INTER-MILAN 2-2. Marcatori: 7′ aut. N’Gotty (M), 52′ e 77′ Leonardo (M), 77′ Zanetti (I)
L’ULTIMA VITTORIA DELL’INTER: 23 dicembre 2007, INTER-MILAN 2-1. Marcatori: 18′ Pirlo, 36′ Cruz, 64′ Cambiasso
PARTITA CON PIU’ GOL: 6 novembre 1949, INTER-MILAN 6-5. Marcatori: 1′ 7′ Candiani, 14′ Nordahl, 19′ Liedholm, 59′ Annovazzi  (MILAN); 10′  Nyers, 39′  Amadei, 40′  Nyers, 50′  Amadei, 58′  Lorenzi, 64′  Amadei (INTER)

fonte: acmilan.com

E’ derby: Mourinho stuzzica i rossoneri

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Prima in classifica in campionato, agli ottavi di Champions League, in semifinale di Coppa Italia. Una vera e propria corazzata che malgrado tutti i problemi è in corsa per tutti e tre gli obiettivi e uno o due di questi non sono così lontani. Questo vuuole dire Mourinho quando i giornali e le tv si occupano dell’Inter spesso in maniera negativa. Oggi ha stuzzicato anche i cugini, a meno 6 in campionato non per il gusto di polemizzare quanto per rimarcare quanto di buono ha fatto la sua Inter, nonostante il caso Balotelli, il flop di Quaresma, mandato in prestito dopo 4 mesi di anonimato, l’involuzione di Mancini. Dall’altra parte c’è un Milan secondo in classifica, in rimonta, ma con alcuni problemi difensivi dovuti soprattutto all’assenza prolungata di Nesta, fermo ai box da oltre 6 mesi. E’ stato eliminato dalla Coppa Italia, il terzo obiettivo che però quest’anno avrebbe potuto lanciare giocatori come Shevchenko, Emerson, Senderos. Il primo e il terzo, per motivi diversi finora non hanno inciso, il secondo finisce regolarmente fuori dalla lista dei convocati.
In Uefa invece il cammino è stato regolare e ora inizia il dentro o fuori in due partite. Campionato a due facce: prima parte un po’ sottotone, ripresa grazie a Ronaldinho, due brutte sconfitte, a Palermo e a Torino e poi una serie di vittorie griffate Pato-Kakà. Qualcuno maliziosamente sostiene che i rossoneri vengano meno criticati perchè mediaticamente più forti. Non è il punto. Il Milan ha più bonus da spendere perchè a livello di titoli internazionali ha vinto fino a un anno fa qualcosa di molto importante e l’Inter spesso si è andata a cercare i guai da sola. Ora però si sente forte dei due titoli vinti consecutivamente e non vuol sentirsi sempre nel mirino. Mourinho fa da grancassa al pensiero morattiano, sulla scia di quanto diceva anche Roberto Mancini. Il Milan dal canto suo, cerca di valorizzare le proprie risorse, cercando di far passare in secondo piano i problemi che alla fine hanno tutte le squadre, dalla terza categoria alla serie A con l’unica vera differenza: il budget a disposizione.

fonte: tuttomercatoweb

E’ già clima derby:sponda rossonera.

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La settimana che ci porterà al derby è iniziata ieri sera, come peggio non avrebbe potuto, ossia con la conferma dell’assenza di Kakà. Innegabilmente, il 22 visto sabato sera contro la Reggina, così come in tante altre partite di questa prima fetta di stagione, non è quello che eravamo abituati ad ammirare, ma è altrettanto innegabile che il Milan sempre pronto a cambiar pelle negli appuntamenti importanti, con Kakà sarebbe un’altra storia. A presto, Ricky: si guarda avanti, si guarda al derby, una super-sfida a cui l’Inter di Mourinho arriva col vento in poppa, dopo il successo esterno di Lecce, e con la certezza di poter salpare in anticipo, lasciando a terra il resto del campionato.

Il Milan, dal canto suo, di certezze non sembra averne molte, dopo aver provato per l’ennesima volta quanto sia doloroso scivolare contro chi lotta per non retrocedere. Per giunta, la 23^giornata porta con sè il sorpasso della Juve di Ranieri, corsara a Catania tra tante polemiche. Senza nulla togliere ai meriti delle prime della classe, questo turno di campionato ha rafforzato la consapevolezza che nella maggior parte dei casi sono gli episodi a decidere chi va avanti e chi resta indietro e che il confine tra gloria e baratro sia molto più labile di quanto si creda.

Senza scendere nei dettagli, tanto non ce n’è bisogno, guardiamo avanti, anzi, guardiamoci in faccia per capire da dove ripartire. Si riparte, innanzitutto, dalla voglia di essere forti, più forti della sfortuna, degli episodi e delle assenze. Si riparte dalla fiducia, in un Milan che contro le grandi non ha mai avuto timore di imporre la legge del proprio gioco e dei propri ritmi. Si riparte dalla consapevolezza di non poter fallire, perchè sebbene il campionato sia ancora lungo, e malgrado l’Inter sia composta di fallibili esseri umani, undici punti sono un’infinità. Infine, si riparte dal cuore, quello rossonero, che domenica sera per 90 minuti pulserà all’unisono nella speranza di poter gioire. E in questa lunga, accidentata vigilia di derby, abbiamo una sola certezza: il Milan può vincere e chi ci crede fa due passi avanti verso la gloria: la storia di chi crede e combatte insieme sarà comunque vittoria, poichè in ogni istante di gloria c’è la passione del singolo e la forza di tutti. Avanti Milan!

fonte: Milannews.it

La flop ten dei ds italiani

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Sarebbe stato più opportuno fare la “Top Ten” dei Direttori Sportivi italiani: meglio avere dieci amici in più che 10 “nemici”. Avrebbe, però, poco senso tessere le lodi di Marotta della Samp, Corvino della Fiorentina, Osti dell’Atalanta, Perinetti del Bari o dei collaboratori del Presidente Preziosi a Genova: troppo facile. Proviamo a capire, tra i Direttori Sportivi di Serie A e Serie B, chi e dove ha sbagliato, in quest’ultima sessione di mercato. Come ogni Top Ten che si rispetti si parte dal numero 10, ovvero il più bravo dei “cattivi”. Parta il count down!

10) PIETRO LEONARDI (Udinese)
Probabilmente ci ha abituati troppo bene in passato e adesso ci aspettiamo sempre di più. Come in estate, anche in inverno, l’Udinese avrebbe dovuto dare forza e sostanza al suo progetto. D’accordo la linea verde, ecco Villar Rodriguez, ma la cessione di Marco Motta alla Roma avrebbe fatto presupporre altre entrate. Fallito lo scambio Tissone-Mesto l’ultimo giorno, sono state per i friulani due sessioni in apnea. Attenzione al rinnovo (inganno) di D’Agostino. Solito metodo: adeguamento-prolungamento = cessione a fine anno.

9) ORESTE CINQUINI (Pisa)
Non è un problema di acquisti (Greco, D’Anna, Bonucci…) o cessioni. E’ un problema di stile. Cinquini ha sbagliato ad accettare di continuare a lavorare per il Pisa, quando cinque giorni prima il Presidente Pomponi gli aveva dato il benservito. Anche sul mercato perde di credibilità la sua figura.

8) GALLIANI E BRAIDA (Milan)
Non sono ufficialmente due Direttori Sportivi, ma quel che conta è la sostanza. Il mercato rossonero risente di alcune scelte sbagliate dei suoi big, il campo è lo specchio del mercato. La difesa era da rinnovare subito, invece Thiago Silva sarà inutilizzabile fino a giugno e Mattioni ha ovviamente bisogno di tempo per inserirsi. Nel frattempo dietro si balla e il Di Gennaro di turno complica i progetti futuri. Troppa confusione, non solo mediatica, su Beckham: se realmente il 9 marzo andrà via, sarà un fallimento soprattutto del Milan. E poi una veloce analisi sul settore giovanile: escluso Albertazzi, c’è il vuoto. La Primavera di Evani è quintultima in classifica con 17 punti, uno in meno della Triestina. Pasini? Furlan? Scapuzzi? Mah…

7)RINO FOSCHI (Torino)
Ha avuto, oggettivamente, poco tempo per lavorare. Da un volpone come lui ci si aspettano sempre i fuochi d’artificio. Questa volta chiude il mercato granata con le stelline in mano. Gasbarroni non gioca da due mesi e Novellino ha bisogno di gente nell’immediato. Amoruso non è stato rimpiazzato ed è stata rinforzata contemporaneamente una diretta concorrente (Siena). Restano da sciogliere i nodi Stellone e Ventola.

6)ANDREA BERTA (Parma)
Altro passaggio in Serie B. Delusione del mercato estivo e di quello invernale. En plein! Risultati sotto gli occhi di tutti. Soldi spesi? Tanti e male. Doveva essere risolto immediatamente il caso Lucarelli: le colpe del calciatore sono immense e di gente così è meglio liberarsi subito.

5) ALESSIO SECCO (Juventus)
Ha preferito restarsene alla finestra per tutto il mese di gennaio: qualche operazione, anche solo gettare basi per il futuro, andava fatta. I rinnovi di Rossi e Marchisio sono importanti. Il settore giovanile della Juventus è una miniera di talenti. Un’alternativa sulla fascia sinistra difensiva serviva a Ranieri. Adesso Molinaro, dopo l’infortunio di De Ceglie, si trova a giocare Campionato, Champions e Coppa Italia. Buon lavoro!

4) WALTER SABATINI (Palermo)
Benvenuti a Morganella, Savini, Sabatucci ed Hernandez; se qualcuno, però, dice che non si aspettava in questi sei mesi un colpo(vero)da Sabatini, mente sapendo di mentire. Come fa il d.s. rosanero a parlare di obiettivo Champions tra un anno, se questi sono i presupposti? La tifoseria palermitana merita l’Europa, non i falsi progetti. Un favore: basta parlare di Nilmar a Palermo dopo aver collezionato “No”.

3) GABRIELE MARTINO (Reggina)
Sul podio anche il nuovo/vecchio Direttore Sportivo della Reggina. La colpa: essere rimasto con le mani in mano nel mese in cui tutti hanno almeno provato a rinforzarsi. I calabresi hanno alzato bandiera bianca con troppo anticipo. Tanto valeva risparmiare il biglietto aereo per Milano. L’attenuante: se il Presidente Foti decide di non investire, che colpa ne ha il d.s.?

2) FABRIZIO SALVATORI (Bologna)
Di gente nuova sotto le due Torri ne è arrivata. Pagare Osvaldo 7 milioni di euro è un affare soprattutto per il venditore, difficile ipotizzare che il Bologna in futuro possa cedere l’attaccante argentino a cifre superiori. Non riesce a tagliare i rami vecchi e adesso Sinisa si ritrova con troppi petali per una sola rosa.

1)GIOVANNI SARTORI (Chievo Verona)
The winner is…
Si accontenta degli “avanzi” del Catania Sardo e Colucci, prova a rilanciare Makinwa; Di Carlo, però, visto l’ottimo lavoro che sta facendo sul campo, avrebbe avuto bisogno anche di un aiuto dall’alto. La dirigenza non lo supporta. Sartori prova nello scambio Langella-Di Loreto, ma rimedia un due di picche. Non gli riesce la cessione Bogdani e va a vuoto quando cerca di strappare al Bari Guberti. In passato era stato vicino al trono di “Re del mercato”. Peccato che la serie A, sia molto diversa dalla B.

editoriale di Michele Criscitiello

fonte: TMW

Fed Cup: Italia in semifinale

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L’Italia accede alle semifinali della Fed Cup dove ora affronterà la Russia. Flavia Pennetta ha infatti battuto senza troppi problemi 6-2, 6-2 Alize Cornet nel terzo singolare della sfida tra Francia e Italia valida per i quarti di finale. Spunta però un punto interrogativo: la federtennis francese ha chiesto l’annullamento dell’incontro che la Pennetta ha vinto sabato contro la Mauresmo, durante il quale ha insultato il giudice in sedia.

Prima di aggiudicarsi il match in 3 set, nel tiebreak del secondo parziale l’azzurra ha alzato il dito contro il giudice: il gesto le è già costato una multa di 2000 dollari e un’ammonizione, ma i francesi ora chiedono di più. Dunque, nonostante le  italiane abbiano chiuso la “serie” con il punteggio di 3-0, devono aspettare il verdetto della federazione internazionale.

Nella semifinale, in programma il 25 e 26 aprile, l’Italia affronterebbe la Russia, che ha sconfitto 4-0 la Cina nel suo quarto. L’impresa della stessa Pennetta e di Francesca Schiavone, che hanno superato rispettivamente al Mauresmo (2-6, 7-6, 6-4 dopo aver avuto un match point contro) e Alize Cornet (6-1, 2-6, 8-6), avevano garantito all’Italia, nella prima giornata del torneo, il 2-0.

23 Giornata:il commento

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La Juve tiene il passo dell’Inter, il Milan frena contro la Reggina, Roma-show contro il Genoa: aggancio riuscito.
Dopo il mezzo stop casalingo contro il Torino, l’Inter fa una grande prova di forza sul difficile campo di Lecce e
vince 3-0 con gol di Ibrahimovic, Figo e Stankovic, questi ultimi due di testa. Il distacco sulla seconda aumenta di un punto, dato che solo la Juventus ha retto il passo dei nerazzurri. Il distacco di 7 punti resta immutato grazie alla sofferta vittoria di Catania. Iaquinta porta subito in vantaggiola Juve, ma  si fa ammonire ingenuamente per aver tolto la maglia nel festeggiare. Due minuti dopo, per un leggero fallo a metà campo viene ammonito per la seconda volta e dunque espulso, costringendo così la Juventus a giocare per circa 80 minuti in inferiorità numerica. Nella ripresa arriva il pari di Morimoto, ma Poulsen al 91′, approfittando di un clamoroso liscio di Terlizzi, regala ai bianconeri 3 punti vitali per continuare la caccia all’Inter in fuga. Grande Buffontra i bianconeri.
Il Milan delude le attese e non va oltre l’1-1 casalingo contro un’ottima Reggina. Il vantaggio è degli ospiti con
l’ex Di Gennaro, ma nella ripresa Kakà dal dischetto realizza il gol del pareggio. Il brasiliano si è successivamente
infortunato e dovrà stare fermo 15 giorni. Salterà dunque il derby di domenica prossima contro l’Inter, così come Bonera, diffidato e ammonito.
Al quarto posto sale la Fiorentina, che battendo al 91′ la Lazio con un gol diGilardino sorpassa il Genoa, sconfitto nello scontro diretto contro la Roma con un netto 3-0 all’Olimpico. Splendide le realizzazioni di Cicinho, Vucinic e Baptista. Al Franchi la Fiorentina ha subito per tutti i 90 minuti contro una buonissima Lazio, che non è riuscita a segnare solo grazie ad uno strepitoso Frey (almeno 4 le parate decisive del portiere francese). Allo scadere il gol di Gilardino beffa i capitolini, rimasti in 10 per il rosso a De Silvestri e sconfitti per la quarta partita di seguito. Per la Roma è aggancio al quinto posto, ad appena una lunghezza dalla quarta piazza,
valevole per l’ingresso in Champions. Il Palermo con un avvio strepitoso mette al tappeto il Napoli, un Miccoli super ruba la scena a Lavezzi deliziando i tifosi ed entrando in tutti e due gol del Palermo, le reti sono state di Migliaccio e Simplicio per il Napoli accorcia le distanze Hamsik.
Il Cagliari, grandissima sorpresa degli ultimi mesi e reduce dal trionfale 3-2 contro la Juventus, resta in 10 per l’espulsione di Lopez e perde in casa contro l’Atalanta grazie ad un fortunoso gol di Cigarini . I bergamaschi ora sono al nono posto, un punto dietro i sardi.

23 Giornata:Posticipo e Classifica

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Palermo-Napoli 2-1 (Migliaccio, Simplicio, Hamsik)

Classifica:

Inter 53, Juve 46,Milan 45, Fiorentina 41,Genoa e Roma 40, Palermo 35,Napoli e Cagliari 34,Atalanta 33, Lazio 31 , Udinese 30, Catania 26 e Siena 26, Sampdoria 25, Bologna e Lecce 22, Torino e Chievo 19, Reggina 16.

clicca qui per vedere i gol della giornata

23 Giornata: risultati

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Cagliari 0 1 Atalanta(Cigarini)
Catania 1 2 Juventus(Iaquinta, Morimoto,Poulsen)
Fiorentina 1 0 Lazio (Gilardino)
Lecce 0 3 Inter (Ibrahimovic,Figo,Stankovic)
Milan 1 1 Reggina(Di Gennaro, Kaka)
Roma 3 0 Genoa(Cicinho,Vucinic;Baptista)
Sampdoria 2 2 Siena(Vergassola,Pazzini,Bellucci,Maccarrone)
Torino 1 1 Chievo(Ventola,Italiano)
Udinese 1 0 Bologna(Sanchez)

23 Giornata: gli anticipi

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I due anticipi della 23 giornata emettono il primo verdetto: il Milan non può esser la diretta concorrente dell’Inter per lo scudetto. I rossoneri vengono bloccati a San Siro da una Reggina quasi rassegnata alla serie B sull’1-1. Gli amaranto si erano portati in vantaggio con Di Gennaro nell’unica occasione avuta nel corso dei 90′, il Milan cerca di metter alle corde piu di una volta la Reggina ma il gol del pari arriva solo su calcio di rigore. Il forcing finale non porta al secondo gol e cosi arriva un pari che fa morale in casa amaranto ma che  serve poco per la classifica di entrambe . L’Inter nel pomeriggio aveva sbancato il Via del Mare di Lecce con una partita non trascendentale. Gli uomini di Mourinho vanno in vantaggio quasi subito con il solito Ibra, poi sono bravi ad addormentare la partita e a non concedere quasi nulla al Lecce.Nella ripresa poi arrontondano il risultato con le reti di Figo e Stankovic.

Tabellini:

Lecce-Inter 0-3 Ibrahimovic, Figo, Stankovic

Milan-Reggina 1-1 Di Gennaro-Kaka(r)

Classifica:

Inter 53, Milan 45,Juve 43, Genoa 40, Fiorentina 38, Roma 37, Napoli e Cagliari 34,  Palermo 32, Lazio 31 , Atalanta 30, Udinese 27, Catania 26, Siena 25, Sampdoria 24, Bologna e Lecce 22, Torino e Chievo 18, Reggina 16.

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