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Consigli Fantacalcio 2° Giornata Serie A 2020/21

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La Serie A 2020/21 ha preso ufficialmente il via nello scorso weekend, con l’inizio del campionato è ripartito anche il Fantacalcio e con esso arrivano anche i nostri Consigli Fantacalcio.

La seconda giornata della Serie A 2020/21 sarà anche la prima che andrà a completarsi totalmente, avendo avuto la prima alcuni rinvii dovuti al prolungarsi sino ad agosto inoltrato della stagione europea 2019/20.

Il turno andrà a mantenere i classici slot ma con qualche piccola modifica rispetto al passato, ovvero si partirà con un quadruplo anticipo del sabato, uno alle 15, due alle 18 e uno alle 20.45, La domenica sarà aperta dal lunch match delle 12.30 e poi vedrà solo due gare alle 15, un primo posticipo alle 18 ed un ulteriore alle 20.45. La giornata di campionato sarà chiusa il lunedì sera con la partita delle 20.45

Veniamo a conoscere il dettaglio delle sfide delle quali poi daremo i nostri Consigli Fantacalcio.

Sarà Torino-Atalanta ad aprire la giornata sabato alle 15, subito dopo, alle 18, la Lazio farà il suo esordio stagionale a Cagliari ed in contemporanea anche il Benevento assaggerà di nuovo la Serie A a Marassi contro la Sampdoria. Il posticipo delle 20.45 sarà un interessantissimo Inter-Fiorentina. La prima storica in A dello Spezia sarà il lunch match della domenica alle 12.30 contro il Sassuolo. Alle 15 si giocheranno Napoli-Genoa e Verona-Udinese. Il posticipo domenicale delle 18 sarà Crotone-Milan mentre alle 20.45 si disputerà una sfida storica come Roma-Juventus. Il Derby emiliano tra Bologna e Parma sarà il posticipo del lunedì alle 20.45 che chiuderà il turno.

CONSIGLI FANTACALCIO 2° GIORNATA SERIE A 2020/21

TORINO – ATALANTA sabato 26/9 ore 15

CONSIGLIATI: BELOTTI (T) – ZAPATA (A)

SCONSIGLIATI: BREMER (T) – CALDARA (A)

SORPRESE: LINETTY (T) – GOSENS (A)

CAGLIARI – LAZIO sabato 26/9 ore 18

CONSIGLIATI: SIMEONE (C) – IMMOBILE (L)

SCONSIGLIATI: KLAVAN (C) – MARUSIC (L)

SORPRESE: PAVOLETTI (C) – LAZZARI (L)

SAMPDORIA – BENEVENTO sabato 26/9 ore 18

CONSIGLIATI: QUAGLIARELLA (S) – CAPRARI (B)

SCONSIGLIATI: BERESZYNSKI (S) – GLIK (B)

SORPRESE: THORSBY (S), INSIGNE R. (B)

INTER – FIORENTINA sabato 26/9 ore 20.45

CONSIGLIATI: LUKAKU (I) – RIBERY (F)

SCONSIGLIATI: BROZOVIC (I) – CACERES (F)

SORPRESE: HAKIMI (I) – BONAVENTURA (F)

SPEZIA – SASSUOLO domenica 27/9 ore 12.30

CONSIGLIATI: GALABINOV (Sp) – CAPUTO (Sa)

SCONSIGLIATI: DELL’ORCO (Sp) – CHIRICHES (Sa)

SORPRESE: FARIAS (Sp) – OBIANG (Sa)

NAPOLI – GENOA domenica 27/9 ore 15

CONSIGLIATI: OSIMHEN (N) – DESTRO (G)

SCONSIGLIATI: MARIO RUI (N) – LERAGER (G)

SORPRESE: POLITANO (N) – PJACA (G)

VERONA – UDINESE domenica 27/9 ore 15

CONSIGLIATI: FARAONI (V) – LASAGNA (U)

SCONSIGLIATI: CETIN (V) – DE MAIO (U)

SORPRESE: COLLEY (V) – OUWEJAN (U)

CROTONE – MILAN domenica 27/9 ore 18

CONSIGLIATI: SIMY (C) – CALHANOGLU (M)

SCONSIGLIATI: RISPOLI (C) – GABBIA (M)

SORPRESE: ZANELLATO (C) – DIAZ (M)

ROMA – JUVENTUS domenica 27/9 ore 20.45

CONSIGLIATI: DZEKO (R) – CRISTIANO RONALDO (J)

SCONSIGLIATI: IBANEZ (R) – DANILO (J)

SORPRESE: SPINAZZOLA (R) – MCKENNIE (J)

BOLOGNA – PARMA lunedì 28/9 ore 20.45

CONSIGLIATI: BARROW (B) – INGLESE (P)

SCONSIGLIATI: DENSWIL (B) – IACOPONI (P)

SORPRESE: SKOV OLSEN (B) – KARAMOH (P)

La testa di Coman regala la Champions al Bayern

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La pennellata di Kimmich e la conseguente zuccata di Coman, questa è l’immagine che può raccontare il momento decisivo della finale di Champions League di Lisbona.

Un successo quello del Bayern Monaco che è arrivato con un percorso netto, 11 vittorie su 11 gare.

Oltre al match winner Coman va segnalata la grande prestazione di Manuel Neuer che quando è stato chiamato in causa ha tirato giù la saracinesca davanti alla sua porta come ai tempi d’oro.

Il Bayern di Flick dopo Bundesliga e Coppa di Germania completa il Triplete (il secondo nella propria storia) mettendo in bacheca la sesta Champions.

Delusione per il Psg che in questa serata non ha visto le migliori prestazioni dei suoi due assi Neymar ed Mbappé che hanno avuto alcune buone occasioni ma che le hanno sprecate malamente.

Veniamo al racconto della finale di Champions League 2019/2020.

La gara vede i francesi attendere ed i tedeschi provare a fare la partita. Al 13° anche il Psg prova a rendersi insidioso con la giocata di Mbappé, il talento francese serve Bernat il cui cross viene respinto.

Clamorosa occasione al 18° per Neymar, il brasiliano calcia ma Neuer è super, Neymar prova a rimetterla un mezzo ma il portierone tedesco con il piede tocca in corner. Risposta tedesca con la girata di Lewandowski che colpisce il palo.

La partita si accende, al 24° contropiede velocissimo del Psg con Di Maria che va al tiro ma calcia alto. Il solito Lewandowski di testa al 31° impegna Navas che blocca in due tempi.

Sullo scadere del tempo errore clamoroso di Alaba che permette a Mbappé di calciare facilmente, il tiro è troppo debole, Neuer blocca. Il Bayern si butta in avanti con Coman che reclama un rigore, Orsato dice di no. Si va al riposo sullo 0-0.

La ripresa parte senza nuovi ingressi, con gli stessi 22 che avevano chiuso il primo tempo. E’ sempre il Bayern a fare la gara con un Psg attento e pronto a ripartire.

Al 59° Kimmich pennella sul secondo palo, Coman si fa trovare pronto e di testa supera Navas. Coman ci riprova poco dopo al volo di piede, salva Thiago Silva quasi sulla linea.

Neuer è strepitoso al 70° a respingere di piede una conclusione ravvicinata di Marquinhos. Tuchel si gioca anche la carta Choupo-Moting, concludendo le finestre per i cambi e quindi non dando spazio ad Icardi.

Al 92° clamorosa occasione sottoporta per Choupo-Moting che però da due passi non riesce a girare in rete.

Non succede altro, un gol di Coman regala la Champions League al Bayern Monaco.

PSG – BAYERN MONACO 0-1 (59° Coman)

Psg (4-3-3): Navas; Kehrer, Thiago Silva, Kimpembé, Bernat (80° Kurzawa); Herrera (72° Draxler), Marquinhos, Paredes (65° Verratti); Di Maria (80° Choupo-Moting), Mbappé, Neymar.

Allenatore: Tuchel.

Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng (25° Sule), Alaba, Davies; Thiago Alcantara (86° Tolisso), Goretzka; Gnabry (69° Coutinho), Muller, Coman (69° Perisic); Lewandowski.

Allenatore: Flick.

Arbitro: Orsato.

Ammoniti: Davies (B), Gnabry (B), Paredes (P), Sule (B), Neymar (P), Thiago Silva (P), Kurzawa (P), Muller (B).

L’Inter cade ad un passo dalla fine, Europa League al Siviglia

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Niente da fare, l’Inter si ferma proprio ad un passo dal traguardo e con uno sfortunato autogol di Lukaku esce sconfitta per 3-2 da un Siviglia che si conferma regina di Europa League.

La partita si era anche messa bene con l’immediato vantaggio grazie al rigore trasformato da Lukaku.

L’uno-due di De Jong tra il 12° ed il 32° è stato subito annullato dal pareggio di Godin.

Ci si aspettava un’altra Inter nella ripresa, magari come quella vista contro lo Shakhtar, la squadra invece ha girato su ritmi bassi ed il protagonista sfortunato è stato Lukaku che prima ha fallito la palla del 3-2 e poi ha deviato nella propria porta una rovesciata di Diego Carlos per il 2-3 che poi è stato il risultato finale.

L’ingresso, forse tardivo, di Eriksen e Sanchez non è bastato a ritrovare la parità. Il cammino dell’Inter in Europa League si è interrotto proprio ad un passo dal sogno.

Veniamo al racconto della finale di Europa League di Colonia tra Inter e Siviglia.

Partenza subito brillante per l’Inter che con Lukaku si procura un calcio di rigore, il belga trasforma.

La reazione del Siviglia è fatta con il possesso poi al 12° Young lascia spazio a Navas che crossa, De Jong di testa batte Handanovic. I nerazzurri si rivedono al 18° con l’inserimento di D’Ambrosio che scoordinato calcia alto.

La gara è piuttosto nervosa, Conte viene ammonito per una lite con Banega. Al 32° punizione pennellata da Banega per De Jong che sbuca dietro a Gagliardini e di testa insacca. Replica immediata, punizione di Brozovic ed è Godin di testa a trovare il pari.

Sullo scadere del primo tempo colpo di testa di Ocampos, Handanovic alza in corner ma non c’è tempo per batterlo, si va al riposo sul 2-2.

La ripresa inizia senza cambi nelle due squadre. Le due compagini paiono più attente, nei primi minuti si segnala solo un tiro da fuori di Gagliardini respinto dalla difesa. La risposta andalusa è con il tiro di Reguilon che finisce sull’esterno della rete. Al 65° grande occasione per Lukaku che si presenta solo davanti a Bono che però non si fa battere.

Al 74° su azione da corner arriva la rovesciata di Diego Carlos, Lukaku si trova in traiettoria e la spinge nella sua porta.

Grande occasione per Koundé al 80° che su una punizione di Banega colpisce di testa ma manda alto. Passa un minuto e Koundè salva sulla linea un tocco morbido di Sanchez, dopo una ghiotta occasione non sfruttata da Moses.

L’appena entrato Candreva si fa trovare pronto al minuto 91 ma colpisce male e Bono mette in corner.

Non bastano i sei minuti, il pareggio non arriva, l’Europa League (sesta se si contano anche le Coppa Uefa) va al Siviglia.

SIVIGLIA – INTER 3-2 (4° rig.Lukaku (I), 12°, 32° De Jong (S), 36° Godin (I) 74° aut. Lukaku (I))

Siviglia (4-3-3): Bono; Jesus Navas, Koundé, Diego Carlos (86° Gudelj), Reguilon; Jordan, Fernando, Banega; Ocampos (70° Munir), De Jong (86° En Nesyri), Suso (78° Vazquez).

Allenatore: Lopetegui.

Inter (3-5-2): Handanovic; Godin (90° Candreva), De Vrij, Bastoni; D’Ambrosio (78° Moses), Barella, Brozovic, Gagliardini (78° Eriksen), Young; Lukaku, Lautaro Martinez (78° Sanchez).

Allenatore: Conte.

Arbitro: Makkelie.

Ammoniti: Diego Carlos (S), Barella (I), Banega (S), Bastoni (I), Gagliardini (I).

Lautaro e Lukaku show,Inter annulla lo Shakhtar e va in finale

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Un Lautaro Martinez straordinario, autore di una doppietta ed un assist, ed un Lukaku che si è scatenato nella ripresa, hanno permesso all’Inter di battere agevolmente lo Shakhtar Donetsk e di raggiungere il Siviglia nella finale di Europa League.

Una partita praticamente perfetta, una pressione costante e continua che ha costretto gli ucraini a commettere tanti errori in uscita e sul primo di questi Barella ha regalato un cioccolatino a Lautaro Martinez.

Nel secondo tempo ci si poteva attendere la reazione dello Shakhtar ed invece l’Inter ha continuato a premere, ha rischiato in una sola occasione e poi ha dilagato nel finale.

Ottima quindi la partita preparata da Conte, male invece il piano tattico di Castro.

Se sia stata un’Inter stellare o uno Shakhtar troppo scarso lo sapremo solo tra qualche giorno quando gli uomini di Conte si giocheranno l’Europa League contro il Siviglia che di questa Coppa ne ha una bella collezione.

Veniamo al racconto della seconda semifinale di Europa League.

Partenza senza grandi emozioni, le due squadre sembrano provare a trovare i difetti l’una dell’altra ma senza forzare. Gli ucraini fanno la partita, l’Inter resta in attesa per poter eventualmente ripartire. Al 19° errore del portiere, Barella ruba palla, crossa in area per Lautaro Martinez che di testa segna. Lo Shakhtar non reagisce e rischia al 26° con D’Ambrosio che non si coordina bene all’interno dell’area piccola. Tre minuti dopo insidiosa giocata di Dodò che controlla e crossa rasoterra, salva in corner De Vrij. Al 33° buona occasione per Barella che piuttosto libero calcia, Pyatov alza in corner. Al 43° lunga azione dello Shakhtar con il tiro di Marcos Antonio, il pallone esce non di molto sopra la traversa. Il primo tempo si chiude con l’Inter avanti per 1-0.

La ripresa riparte senza cambi. Al 48° ci prova Lautaro Martinez con un pallonetto morbido, Pyatov però non si fa sorprendere e salva. Ci prova anche Lukaku ma il suo tiro esce a lato del palo. Al 62° dormita della difesa di Conte, Junior Moraes libero colpisce di testa ma centra Handanovic. Scampato il pericolo su corner al 64° D’Ambrosio di testa batte Pyatov. Sembra non esserci più partita, l’Inter arriva prima su ogni pallone. Al 74° ennesima palla persa dallo Shakhtar e Lautaro non perdona piazzando la palla nell’angolo basso. Non è ancora finita, la pressione porta ad un’ennesima palla recuperata con Lautaro che serve Lukaku che non può sbagliare. Il belga non ha ancora finito la sua partita, al 84° parte in velocità tiene lontano il difensore e poi batte alle spalle di Pyatov. Finisce così, l’Inter dopo 10 anni torna in una finale europea, stavolta sarà di Europa League contro il temibile Siviglia.

INTER – SHAKHTAR DONETSK 5-0 (19°, 74° Lautaro Martinez, 64° D’Ambrosio, 78°, 84° Lukaku)

Inter (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni; D’Ambrosio (81° Moses), Barella, Brozovic (85° Sensi), Gagliardini, Young (66° Biraghi); Lukaku (85° Esposito), Lautaro Martinez (81° Eriksen).

Allenatore: Conte.

Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov; Dodò, Kryvstov, Khocholava, Matviyenko; Marcos Antonio, Stepanenko; Marlos (75° Konoplyanka), Alan Patrick (59° Solomon), Taison; Junior Moraes.

Allenatore: Castro.

Arbitro: Marciniak.

Ammoniti: Taison (S)

Che beffa per l’Atalanta, nel finale il Psg rimonta e va in semifinale

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Quando un sogno è così bello il risveglio è sempre terribilmente brusco, così è stato stasera per l’Atalanta che sino al 90° ha cullato la speranza di una semifinale di Champions ed alla fine in 3 minuti ha visto spegnersi tutto.

Un calo fisico evidente nella ripresa, gli infortuni di Gomez e Freuler, uno Zapata che è parso fuori condizione, tutti questi fattori, sommati anche alla forza di un avversario che ha potuto inserire Mbappé, Choupo-Moting e Draxler dalla panchina.

Gli uomini di Gasperini hanno giocato una buona gara, i francesi a tratti si sono aggrappati ad un Neymar straordinario in fase di costruzione ed incredibilmente disastroso in fase di conclusione e ad un Thiago Silva che dietro è stato quasi perfetto.

C’è rammarico ma c’è anche la consapevolezza di aver tenuto testa ad una corazzata costruita per vincere nella quale giocano campioni del calibro di Neymar ed Mbappé.

Veniamo al racconto del primo quarto di finale della Final Eight di Lisbona.

Partenza buona dell’Atalanta con Gomez che dopo due minuti riesce ad andare al tiro ma subito dopo occasione enorme per Neymar che si presenta da solo davanti a Sportiello ma calcia clamorosamente fuori. Risposta dei nerazzurri al minuto 11 con un colpo di testa di Hateboer, super intervento di Navas. I francesi cominciano a prendere in mano il pallino del gioco e l’Atalanta soffrendo riesce a tenere. Al 27° però con un pizzico di fortuna la palla dopo un rimpallo arriva a Pasalic che calcia di prima e batte Navas. Risposta immediata del Psg con azione personale di Neymar, il suo tiro sfiora il palo. Al 42° altro errore clamoroso di Neymar che non sfrutta un errore di Hateboer e da pochi passi calcia a lato. Il primo tempo si chiude con l’Atalanta avanti per 1-0.

La ripresa parte senza cambi con gli stessi protagonisti in campo. Buona occasione per Djimsiti al 58° sugli sviluppi di un calcio piazzato, il suo tiro al volo esce di poco. Al 74° Sportiello è super a salvare su una gran giocata di Mbappé. Due minuti e ci prova Neymar, facile per Sportiello. Ci riprova Mbappè ma Sportiello salva ancora al minuto 80. Al 90° grande beffa, palla in mezzo, sponda di Neymar per Marquinhos che segna da pochi passi. Nel recupero ulteriore beffa, Mbappè si fa trovare libero ed appoggia per Choupo-Moting che batte Sportiello. Ci sarebbe tempo al 97° per una chance per Muriel che sbaglia controllo e se la trascina sul fondo. Finisce così, in semifinale va il Psg per l’Atalanta rimane il dispiacere per esser arrivati ad un passo dal sogno.

ATALANTA – PSG 1-2 (27° Pasalic (A), 90° Marquinhos (P), 93° Choupo-Moting (P))

Atalanta (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Caldara, Djimsiti (59° Palomino); Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (82° Castagne); Pasalic (70° Muriel), Gomez (59° Malinovskyi); Zapata (82° Da Riva).

Allenatore: Gasperini.

Psg (4-3-3): Navas (79° Sergio Rico); Kehrer, Thiago Silva, Kimpembe, Bernat; Herrera (72° Draxler), Marquinhos, Gueye (72° Paredes); Sarabia (59° Mbappè), Icardi (79°Choupo-Moting), Neymar.

Allenatore: Tuchel.

Arbitro: Taylor.

Ammoniti: Djimsiti (A), Freuler (A), De Roon (A), Zapata (A), Bernat (P), Herrera (P), Toloi (A), Paredes (P), Palomino (A)

L’Inter va in semifinale, il sogno Europa League continua

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Una partita che sarebbe potuta finire con un vantaggio più ampio ma che alla fine ha avuto un esito felice: l’Inter ha sconfitto 2-1 il Bayer Leverkusen ed ha ottenuto il pass per la semifinale di Europa League.

Una partenza super con i gol di Barella e Lukaku che hanno subito spianato la strada, i nerazzuri però si sono complicati la vita permettendo ad Havertz di accorciare le distanze e fallendo poi una serie incredibili di occasioni.

Un Lukaku in versione extralusso, un ottimo Barella ed un Eriksen che è parso in grado di inventare calcio nella mezz’ora abbondante in cui è stato in campo, le note positive.

I troppi errori e l’infortunio muscolare di Sanchez, che probabilmente toglierà un’alternativa a Conte, invece le note negative.

Da segnalare due calci di rigore concessi all’Inter dall’arbitro Del Cerro Porteno, uno per un tocco di mano di Sinkgraven ed uno per fallo su Eriksen, entrambi tolti dopo consulto VAR per tocco di spalla il primo e per fallo di mano in attacco di Barella il secondo.

Veniamo al racconto del quarto di finale di Europa League di Dusseldorf.

Partenza molto aggressiva dell’Inter che pressa e non permette giocate semplici al Bayer. Al 15° l’Inter passa in vantaggio con una giocata di squadra, Lukaku prova il tiro ma la palla è respinta, ci pensa Barella con un bel rasoterra a trovare il vantaggio. Al 21° arriva il raddoppio, Lukaku difende il pallone e riesce a girarsi e a toccare di quel tanto per metterla in rete. Passano 2 minuti e Lukaku in contropiede ha una chance enorme ma Hradecky non si fa superare. Il calcio è tremendo gol sbagliato e gol subito, sul fronte opposto infatti Havertz riesce a farsi trovare in area e a battere Handanovic. Partita vivacissima, passa un minuto e l’arbitro concede un rigore per tocco di braccio di Sinkgraven, rivisto al VAR il rigore viene tolto. I nerazzurri calano l’intensità, Diaby si accende e comincia a creare problemi. Il primo tempo si chiude con l’Inter avanti per 2-1.

La ripresa comincia senza sostituzioni. L’Inter ha subito una buona occasione con Gagliardini ma il suo tiro è respinto da Lukaku. E’ una buona Inter anche nel secondo tempo che però non riesce a trovare il colpo vincente. Al 61° brutta palla persa al limite da Barella, Demirbay tira, Handanovic alza in corner. Al 65° doppia occasione per Sanchez, prima calcia addosso del portiere un super assist di Eriksen, poi ci riprova ma trova la difesa. Le occasioni fioccano, al 76° ci prova Moses ma Hradecky si supera e salva. Al 79° brivido, gran cross di Bailey che attraversa tutta l’area e si spegne sul fondo. Al 87° l’Inter rimane in dieci per un problema muscolare di Sanchez con le finestre per i cambi tutte usate da Conte. Il cileno stringe i denti e con una fasciatura rientra. Al 90° fallo commesso su Eriksen, l’arbitro concede il rigore, c’è però un fallo di mano di Barella il VAR lo toglie. Nonostante l’assedio finale la squadra di Conte tiene e vola in semifinale.

INTER – BAYER LEVERKUSEN 2-1 (15° Barella (I), 21° Lukaku (I), 25° Havertz (B))

Inter (3-5-2): Handanovic; Godin, de Vrij, Bastoni (84° Skriniar); D’Ambrosio (59° Moses), Barella, Brozovic, Gagliardini (59° Eriksen), Young; Lukaku, Lautaro Martinez (64° Sanchez).

Allenatore: Conte.

Bayer Leverkusen (4-2-3-1): Hradecky; L.Bender (86° Bellarabi), Tah, Tapsoba, Sinkgraven (68° Wendell); Palacios (59° Bailey), Baumgartlinger (68° Amiri); Havertz, Demirbay, Diaby; Volland (85° Alario).

Allenatore: Bosz.

Arbitro: Del Cerro Porteno.

Ammoniti: D’Ambrosio (I), Sinkgraven (B), L.Bender (B), Eriksen (I), Tapsoba (B), Barella (I)

Nell’altro quarto di finale di serata il Manchester United ha avuto la meglio del Copenhagen solo ai tempi supplementari, grazie ad un calcio di rigore trasformato da Bruno Fernandes.

Messi incanta, il Napoli esce sconfitto dal Camp Nou

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Ad un Messi in versione extra lusso bastano 45 minuti per accendersi, trovare un grandissimo gol e procurarsi un calcio di rigore per permettere al Barcellona di chiudere sul 3-1 la prima frazione.

Il Napoli di Gattuso però non ha sfigurato, è partito con il piglio giusto, ha sfiorato subito il gol e poi ha avuto il difetto di spegnersi, con la contemporanea crescita del Barcellona, per la restante parte del primo tempo chiuso come detto sotto per 3-1.

Nella ripresa gli azzurri ci hanno provato, non hanno rischiato praticamente niente ed hanno rischiato di riaprire la sfida con Lozano e con Milik che avrebbe anche segnato ma partendo da una posizione di fuorigioco.

Messi dunque trascina il suo Barcellona alla Final Eight dove dovranno scontrarsi contro il temibile Bayern Monaco (4-1 al Chelsea dopo il 3-0 dell’andata) del super bomber Lewandowski.

Veniamo al racconto della sfida del Camp Nou.

Partenza super per il Napoli, dopo un minuto Mertens si trova un pallone d’oro dentro l’area, il belga però calcia malissimo colpendo solo il palo esterno. Il Barça risponde con un tiro di Messi deviato in corner, dal calcio d’angolo Langlet si libera e colpisce di testa mettendo in rete. Il Napoli pare accusare il colpo mentre il Barcellona inizia a giocare in scioltezza. Al 23° giocata straordinaria di Messi che sfida la difesa del Napoli, vince anche un paio di rimpalli e poi in caduta la piazza sul palo lontano. Gli uomini di Gattuso provano a reagire, protestano per un tocco di mano di Jordi Alba ma vengono puniti nell’azione successiva, Suarez arriva al tiro ma Ospina salva, la palla giunge a de Jong che pesca in area Messi, la pulce controlla e da due passi batte il portiere azzurro. C’è però un lungo consulto VAR per un dubbio contatto di mano di Messi, alla fine Cakir annulla. Al 40° Messi mette il piede davanti a Koulibaly, il senegalese calcia ma trova il piede dell’argentino, Cakir fa proseguire ma poi interviene il VAR che assegna il rigore, Suarez trasforma. Nel 3° minuto di recupero si invertono i ruoli, Mertens subisce un calcio da Rakitic, Cakir fischia ed Insigne trasforma. Nell’ultima azione del primo tempo Piqué salva su una palla diretta a Callejon piazzato nell’area piccola. Si va al riposo sul 3-1 per i catalani.

La ripresa comincia con l’ingresso di Lobotka per Demme, nessun cambio nel Barcellona. E’ un Napoli aggressivo che prova a crederci. Al 53° Insigne si trova a colpire di testa da dentro l’area piccola, il tocco è debole e centrale, ter Stegen blocca. I padroni di casa gestiscono il ritmo senza spingere non concedendo molto agli ospiti. Al 71° Lozano ha subito una ghiotta occasione ma spedisce alto su perfetto cross di Insigne. Al 81° Milik vola e di testa piazza la palla alle spalle di ter Stegen, si alza la bandierina, gol annullato. Ci prova ancora Lozano di testa, ter Stegen è incerto ma la palla va sul palo. Non succede molto altro, al Camp Nou finisce 3-1, il Barcellona va alla Final Eight, il Napoli conclude la propria stagione.

BARCELLONA – NAPOLI 3-1 (10° Langlet (B), 23° Messi (B), 45° rig. Suarez (B), 45°+4 rig. Insigne (N))

Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Semedo, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Sergi Roberto, Rakitic, de Jong; Messi, Suarez (92° Junior Firpo), Griezmann (84° Monchu).

Allenatore: Setien.

Napoli (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz (79° Elmas), Demme (46° Lobotka), Zielinski (70° Lozano); Callejon (70° Politano), Mertens, Insigne (79° Milik).

Allenatore: Gattuso.

Arbitro: Cakir.

Ammoniti: Zielinski (N), Suarez (B)

Non basta Ronaldo, la Juve vince ma è eliminata

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Non è bastata la doppietta di Cristiano Ronaldo, il sogno Champions della Juventus è svanito prima di arrivare alle Final Eight di Lisbona.

Contro il Lione i bianconeri dovevano ribaltare lo 0-1 dell’andata ed hanno visto il tutto complicarsi a causa di un rigore dubbio concesso al 11° ai francesi.

Sul finire del primo tempo un penalty dubbio, trasformato da Ronaldo, ha riportato tutto in parità.

Nella ripresa la Juve ci ha provato ed ha pure trovato il vantaggio con un gran tiro di CR7, Sarri si è giocato anche la carta Dybala che però ha retto solo 14 minuti prima di fermarsi.

Nel finale c’è stato un tentativo confusionario di assedio, il Lione ha retto ed ha conquistato la qualificazione.

Una Juve che è arrivata in condizioni pessime all’appuntamento e che tra andata e ritorno non è riuscita ad avere la meglio su una squadra apparentemente più debole, il solo Ronaldo non può bastare.

Ed ora il futuro di Sarri? Certamente saranno fatte valutazioni, con tutte le ipotesi pronte ad essere trasformate in realtà, dalla conferma con mercato fatto per il suo tipo di gioco, all’esonero.

Veniamo al racconto della sfida dell’Allianz Stadium valevole per il ritorno degli ottavi di Champions League.

Partenza aggressiva per la Juventus che prova a muoversi compatta in avanti. Il Lione si fa vedere con una ripartenza veloce ed un tiro di Aouar toccato in corner da Szczesny. Al 11° intervento in area di Bentancur, l’arbitro concede calcio di rigore, il VAR conferma, Depay col colpo sotto trasforma. Al 19° grande azione di Bernardeschi che salta 4 avversari e anche il portiere ma è strepitoso Marcelo sulla linea a toccare in corner. Dopo una prima reazione rabbiosa la Juve sembra spegnersi e non crea più pericoli alla porta ospite. Al 40° pennellata di Ronaldo su punizione, gran parata di Lopes. Al 41° punizione di Pjanic toccata di mano da Depay, l’arbitro concede il calcio di rigore, Ronaldo trasforma. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

La ripresa riparte senza cambi. La Juventus prova a chiudere dietro il Lione ma non riesce a creare pericoli. Al 60° una prodezza di Ronaldo da fuori area permette alla Juve di trovare il vantaggio. Al 63° grossa occasione per Bonucci che su corner, lasciato solo, con il colpo di testa non trova la porta. Al 70° Sarri si gioca la carta Dybala. Al 76° altra occasione da corner, stavolta è CR7 a non trovare la porta. Al 84° Dybala è costretto ad alzare bandiera bianca, solo 14 minuti per lui. Gli assedi finali non portano a niente, alla Final Eight di Lisbona va il Lione.

JUVENTUS – LIONE 2-1 (12° rig.Depay (L), 43° rig, 60° Ronaldo (J))

Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado (70° Danilo), De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic (61° Ramsey), Rabiot; Bernardeschi (70° Dybala (84° Olivieri)), Higuain, Cristiano Ronaldo.

Allenatore: Sarri.

Lione (3-5-2): Lopes; Denayer (61° Andersen), Marcelo, Marcal; Dubois (90° Tete), Caqueret, Guimaraes, Aouar (91° Mendes), Cornet; Toko Ekambi (67° Dembelé), Depay (67° Reiné-Adelaide).

Allenatore: Garcia.

Arbitro: Zwayer.

Ammoniti: Aouar (L), Cuadrado (J), Dubois (L), Depay (L), Bentancur (J), Lopes (L), Cornet (L), Caqueret (L), Marcal (L)

Nell’altra gara di serata il Manchester City replica il 2-1 già ottenuto all’andata al Bernabeu, elimina il Real Madrid e va alle Final 8 dove troverà il Lione.

Tanto Siviglia, poca Roma. Giallorossi fuori dall’Europa League

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Finisce contro il Siviglia, agli ottavi di finale, l’Europa League della Roma.

Una partita sostanzialmente a senso unico che ha visto la squadra di Lopetegui dominare sin dal primo minuto.

Gli andalusi hanno messo sotto la Roma sin dall’inizio ed hanno sostanzialmente chiuso la pratica nel primo tempo con le reti di Reguilon e En Nesyri, in entrambi i casi troppo morbida la difesa degli uomini di Fonseca nel cercare di contrastare le avanzate degli avversari.

Nella ripresa ci si attendeva una Roma arrembante pronta a lanciarsi in attacco per riaprire il match, così non è stato.

Bono non è stato mai impegnato, anzi sono stati gli spagnoli ad andare vicini al terzo gol con una rete annullata per fuorigioco millimetrico a Koundé e una traversa colpita da Banega su punizione.

Dunque la stagione della Roma si chiude qua, l’avversario era indubbiamente forte ed esperto ma dalla squadra di Fonseca ci si aspettava di più.

Veniamo ora al racconto della sfida di Duisburg.

Pronti via e sono gli spagnoli a rendersi insidiosi e a conquistare calci d’angolo. Al 12° brividi per Pau Lopez, su azione di corner Koundé svetta e colpisce, la palla scheggia la traversa ed esce sul fondo. Gli andalusi mantengono il pallino del gioco, la Roma non riesce a ripartire. Al 21° Reguilon brucia Bruno Peres e Mancini in velocità e poi da dentro l’area calcia, il tiro non è irresistibile ma Pau Lopez non è attento, Siviglia in vantaggio. Alla mezz’ora enorme occasione per il raddoppio spagnolo, Jesus Navas riesce anche a saltare Lopez ma si allunga troppo la palla. Finalmente si vede la Roma al 35°, gran conclusione di Zaniolo ma Diego Carlos salva. Al 43° veloce ripartenza del Siviglia, Ocampos salta Ibanez e dal fondo mette in mezzo per En Nesyri che a porta vuota non può sbagliare. Il primo tempo si chiude sul 2-0 per la squadra di Lopetegui.

La ripresa riparte con gli stessi interpreti che avevano chiuso la prima frazione. Ci prova la Roma con Mkhitaryan che al 51° va al tiro dopo una sponda di Dzeko, palla che esce di poco. E’ una Roma migliore ma il Siviglia sa sempre come far male in ripartenza. Al 70° bella giocata dei giallorossi, Dzeko si gira in un fazzoletto e calcia, palla fuori di un niente. Al 73° Koundé in tuffo in spaccata spinge in rete un bel cross di Munir, il guardalinee alza la bandierina, il VAR conferma, rete annullata. Al 90° la traversa salva Pau Lopez da una quasi perfetta trasformazione di un calcio di punizione da parte di Banega. C’è tempo solo per l’espulsione di Mancini al 99°, finisce 2-0 per il Siviglia, la Roma viene eliminata agli ottavi di Europa League e chiude qua la sua stagione.

SIVIGLIA – ROMA 2-0 (21° Reguilon, 43° En Nesyri )

Siviglia (4-3-3): Bono; Navas, Koundé, Diego Carlos, Reguilon; Banega, Fernando, Jordan; Ocampos (95° Vazquez), En Nesyri (93° De Jong), Suso (67° Munir).

Allenatore: Lopetegui.

Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Mancini, Ibanez, Kolarov (78° Villar); Bruno Peres, Diawara (57° Carles Perez), Cristante, Spinazzola; Zaniolo (57° Pellegrini), Mkhitaryan; Dzeko.

Allenatore: Fonseca.

Arbitro: Kuipers.

Ammoniti: Kolarov (R), Diego Carlos (S), Pellegrini (R).

Espulso: Mancini (R)

Nelle altre gare di serata vittoria per il Bayer Leverkusen che elimina i Glasgow Rangers e nei quarti se la vedrà con l’Inter. Il Basilea vince anche al ritorno contro l’Eintracht e nella Final Eight giocherà contro lo Shakhtar. Si qualifica anche il Wolverhampton che batte l’Olympiacos e nei quarti troverà il Siviglia.

Lukaku ed Eriksen, l’Inter vola alla Final 8 di Europa League

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Il primo passo è stato fatto, l’Inter di Antonio Conte si è qualificata alla Final Eight tedesca dell’Europa League.

Non una partita indimenticabile con un inizio in leggera sofferenza per l’Inter, dal 25° in poi però i nerazzurri si sono sciolti ed hanno iniziato a creare occasioni, la rete di Lukaku al 33° è stata la logica conseguenza.

Nella ripresa la squadra di Conte ha avuto il difetto di non provare a chiuderla ed ha rischiato grosso quando, per un fallo di mano di Godin, l’arbitro ha concesso il calcio di rigore, fortunatamente fallito da Molina.

Scampato il pericolo l’Inter ha trovato il gol della sicurezza con Eriksen che è andato in rete al 83°, un paio di minuti dopo l’ingresso.

Adesso testa alla fase finale dove però servirà un’Inter migliore perchè certamente le avversarie saranno toste ed agguerrite.

Menzione speciale per Bastoni che dietro non ha commesso errori e che ha innescato, con due lanci perfetti, entrambi i gol.

Veniamo al racconto della sfida di Gelsenkirchen.

Partenza complicata dell’Inter serve un super intervento di Handanovic dopo un minuto per respingere il colpo di testa di Maksimovic. I primi dieci minuti sono sostanzialmente a senso unico per gli spagnoli che creano diverse difficoltà alla squadra di Conte. Al 18° clamorosa occasione per Jaime Mata che solo in area perde il tempo giusto e al momento di calciare trova la respinta della difesa. Al 25° finalmente si vede l’Inter con Lautaro che sfrutta un errore del Getafe, si presenta in area e lascia partire il diagonale che però viene salvato da Soria. Due minuti e Lautaro ci riprova da fuori, Soria respinge di nuovo. L’Inter cresce e al 33° lancio lungo di Bastoni, Lukaku è bravo a difendere il pallone e poi a lasciar partire il diagonale vincente. I nerazzurri tengono bene il campo, il Getafe non crea più nulla, si va al riposo con l’Inter avanti 1-0.

Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Prima occasione per Barella che dopo una bella giocata calcia da fuori, una leggera deviazione manda la palla in corner, sul calcio d’angolo gran girata di D’Ambrosio, Soria tocca, arriva Godin a botta sicura ma la difesa del Getafe salva. Gli spagnoli tentano di aumentare il ritmo ma non si rendono mai pericolosi. Al 66° gran riflesso di Handanovic che alza in corner il colpo di testa di Mata. Al 72° Godin tocca il pallone con il braccio, dopo un lungo consulto Taylor decide di rivedere l’azione e assegna il penalty, Molina fallisce la trasformazione. Clamoroso errore di Lukaku al 79°, il belga da pochi metri svirgola e calcia fuori. Al 83° Eriksen appena entrato sfrutta un gran errore di Djene e da due passi infila il 2-0. Bordalas le prova tutte ma al termine dei sei minuti di recupero è l’Inter a festeggiare e a raggiungere la Final Eight di Europa League.

INTER -GETAFE 2-0 (33° Lukaku, 83° Eriksen)

Inter (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni; D’Ambrosio (84° Biraghi), Barella, Brozovic (82° Eriksen), Gagliardini, Young; Lautaro Martinez (70° Sanchez), Lukaku.

Allenatore: Conte.

Getafe (4-5-1): Soria; Suarez, Djene, Etxeita, Olivera (88° Portillo); Nyom (69° Jason), Maksimovic (56° Angel), Arambarri (88° Duro), Timor, Cucurella; Mata (69° Molina).

Allenatore: Bordalas.

Arbitro: Taylor.

Ammoniti: Suarez (G)

I risultati della serata di Europa League | © Uefa.com

Nelle altre gare di serata vittoria 3-0 per il Copenhagen che ribalta lo 0-1 subito all’andata dal Basaksehir e si qualifica. Tutto facile per lo Shakhtar (3-0 contro il Wolfsburg) e Manchester United (2-1 con il Lask Linz).

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