Dopo aver perso la medaglia d’oro nei 200 metri ed essersi accontentato dell’argento nonostante le critiche rivolte alle protesi del vincitore Alan Cardoso Oliveira, Oscar Pistorius si è trovato nuovamente di fronte ad un risultato che gli va stretto a queste Paralimpiadi di Londra 2012. Nella finale valida per la gara nei 100 metri categoria T44 il sudafricano è infatti rimasto ai piedi del podio, dove sono invece saliti il britannico Jonnie Peacock, l’americano Richard Browne ed il connazionale Arnu Fourie. Una sconfitta che brucia ma che viene sollevata dalla vittoria nella staffetta 4×100 dove Pistorius, Radebe, Smith e Fourie hanno messo a segno il nuovo record mondiale in 41″78, andando a conquistare la medaglia d’oro davanti alla Cina e alla Germania.
Anche se gli obiettivi nella gara dei 100 metri non erano altissimi, non essere salito sul podio è un fattore che ha dato da pensare all’atleta sudafricano, soprattutto in quanto proprio un mese fa era su questa pista a gareggiare contro i normodotati durante le Olimpiadi 2012. Ora Pistorius potrà cercare di prendersi una rivincita nella gara dei 400 metri di domani dove dovrà difendere l’oro conquistato a Pechino 2008.
“Quello che abbiamo visto correre è un grande sprinter paralimpico – spiega Pistorius parlando del diciannovenne Peacock – la sua è stata una grande performance ed i 100 non sono la mia specialità, e comunque il livello è molto cresciuto. Sono incredibilmente felice: Jonnie ha fatto una cosa straordinaria, davanti al pubblico di casa. Sono sicuro che resterà tra i ricordi della sua vita”.
Il sudafricano ha quindi digerito bene questa sconfitta, evitando di creare polemiche inutili come era stato fatto nella gara precedente dove era arrivato anche a fare ricorso al Comitato Paralimpico, il quale aveva chiesto all’atleta di riflettere su quanto accaduto senza accogliere la richiesta di indagare sulle protesi degli avversari e soprattutto su quelle del vincitore.