Avevate dubbi? Noi sinceramente pochi, anche perché le Olimpiadi di calcio avevano già dato in termini di surprise. Stavolta la sorte non poteva giocare brutti scherzi alle due Nazionali che più di ogni altra sono riuscite a far divertire il pubblico inglese. Una squadra, il Messico, di cui si fa ogni volta fatica a capire il modulo tattico (forse perché un reale numero non c’è), caratteristica che pone i centroamericani sopra il gradino dell’imprevedibilità. Il collettivo è ciò che fa la differenza, terzini che spingono come ali, difensori che ricoprono il ruolo di centrocampisti, e classe lì davanti da vendere. Dall’altra c’è la superpotenza, il Brasile, costruito intorno a Oscar e Neymar, con uno splendido finalizzatore, Leandro Damiao, attuale capocannoniere del torneo con 6 reti.
MESSICO-GIAPPONE 3-1 – Il dilemma che attanagliava i tifosi alla vigilia è stato presto risolto: Kensuke Nagai gioca, nonostante fosse stato costretto ad uscire anzitempo nell’incontro dei quarti contro il Senegal per infortunio. E proprio Nagai ieri è stato l’ombra di se stesso, forse condizionato da quell’infortunio di tre giorni fa. Il Giappone ha pagato cara la sua “assenza”, perché ieri serviva qualcosa di più che una pur lodevole organizzazione tattica, che per buona parte del primo tempo era riuscita a imbrigliare la manovra del Messico. Tutto merito del vantaggio iniziale di Otsu dopo 10′ minuti, con i binari della gara impostati sulle frequenze nipponiche. Però i verdi non sono tipi da sciogliersi come neve al sole. Ieri l’avevamo chiamato, lui ha risposto puntualmente presente. Quel Marco Fabian, rimasto a secco fino ad ora, ieri ha recitato il ruolo di protagonista assoluto del match, sia per il gol del pareggio, sia perché con le sue giocate ha destabilizzato spesso e volentieri la difesa avversaria. Nella ripresa il Messico saluta tutti e se ne va. E’ il minuto 65′ quando Peralta trova un angolo impossibile per la rete del 2-1. La risposta del Giappone non si fa attendere, ma ha il demerito di essere concentrata nello spazio di dieci minuti. Poi è di nuovo e solo Messico, che proprio nei minuti di recupero realizza il terzo gol dell’incontro, con il neo entrato Cortes (assist di tacco da parte di Peralta).
BRASILE-SUD COREA 3-0 – Cinque vittorie su cinque e una finale da molti pronosticata prima che i verdeoro atterrassero a Londra. In fondo il roster parlava da sé, troppo superiore a qualsiasi Nazionale approdata ai Giochi. Anche ieri Golia ha trionfato, tre reti, ancora doppietta per Leandro Damiao, il quale se prima aveva una valutazione intorno ai 25 milioni di euro, ora crediamo che non si muoverà dall’Internacional per meno di 35. Per onor di cronaca bisogna sottolineare come in realtà i primi minuti del match siano stati a favore degli avversari orientali, salvo poi giungere come la lieta novella del mattina Romulo, autore dell’1-0 al 38′. Nel secondo tempo Damiao si è vestito da becchino e ha letteralmente seppellito il match, inchiodandolo sul definitivo 3-0.
Una domanda sorge spontanea: chi può fermare questo Brasile? Chi crede agli alieni forse una risposta ce l’ha già, ma se la tiene per sé. Appuntamento fra 3 giorni, sabato alle ore 16, quando Londra incoronerà il suo Re. Brasile o Messico, la prima volta non si scorda mai.
HIGHLIGHTS DI BRASILE SUD COREA
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LA VITTORIA DEL MESSICO SUL GIAPPONE
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