Questo pomeriggio a Londra si assegna l’oro per il torneo olimpico di calcio. In finale ritroviamo Brasile e Messico, rispettivamente vittoriose su Corea del Sud e Giappone nelle semifinali. Il pronostico sembra nettamente a favore dei carioca di Mano Menezes, che fin qui non hanno ancora perso un colpo. Cinque vittorie su cinque match disputati, ma anche tanti spauracchi salvati sempre dalle individualità superiori alla media dei calciatori verdeoro. Neymar e compagni non potranno però sottovalutare il Messico. Sarebbe un peccato mortale, anche perché i centroamericani sono tutto fuorché una Nazionale arrendevole. Lì davanti gli “alieni verdi” fanno paura, sebbene non possano contare sulla straripante forza di un Damiao o sulla classe infinita di Neymar.
Comunque si sa, le finali hanno sempre fatto una storia a sé. Sono tante le storie che potremmo raccontare, facendo riferimento anche al banalissimo episodio di Davide contro Golia, abusato più e più volte nel mondo dello sport, profanando se vogliamo le Sacre Scritture. Anche oggi siamo difronte ad una sfida che sulla carta parrebbe a senso unico. Il capocannoniere del torneo, il miglior giocatore del torneo, il miglior centrocampista del torneo, il miglior difensore del torneo; di contro invece forse il miglior collettivo visto fin qui sul Tamigi. Nel calcio moderno, in una finalissima, può il collettivo superare le individualità? Risposta puramente soggettiva, alla quale rispondo di no (felice di sbagliarmi ovviamente).
Ciò che più mi fa propendere verso la massa dei bookmakers è il possesso palla attuato dalle due formazioni. Un qualcosa di incessante, di incontrollabile. Non siamo folli se diciamo che la partita verrà vinta dalla squadra che riuscirà a prendere in mano il pallino del gioco, e sinceramente penso che quella squadra sarà proprio il Brasile di Oscar. Se davvero andasse così per i ragazzi di Luis Fernando Tena sarà come morire, dal momento che gran parte del gioco messicano si basa sopratutto sul palleggio e già contro il Senegal (a tratti anche col Giappone) hanno mostrato notevoli lacune quando si trattava di difendere.
C’è infine un ulteriore dato che mi porta a credere che quest’oggi la finale sarà piuttosto agevole per i verdeoro, ovvero l’assenza di Giovani Dos Santos, infortunatosi alla fine del primo tempo del match contro il Giappone. Fin qui è stato uno degli uomini chiave del Messico, come dimostrano le tre reti segnate nei cinque match disputati.
Ricordiamo che per Brasile e Messico sarà una prima volta assoluta: i verdeoro per l’oro, i centroamericani (oltre che per l’oro) per la prima finale olimpica conquistata nella loro storia. Appuntamento alle ore 16 (diretta live su Sky Olimpiadi 7).
Le probabili formazioni di Brasile Messico, finale Olimpiadi calcio 2012
Brasile (4-3-3): Gabriel, Rafael , Juan, Thiago, Marcelo, Sandro, Romulo, Oscar, Hulk, Neymar, Damiao. Allenatore: Mano Menezes
Messico (4-3-3): Corona, Jimenez, Salcido, Mier, Chavez, Reyes, Enriquez, Aquino, Herrera, Fabian, Peralta. Allenatore: