Le gradinate del Luigi Ferraris ed il suo popolo rossoblu continuano seriamente a stupirsi. Il Genoa delle ultime settimane ha praticamente cambiato pelle, trasformandosi da una squadra abulica ed agonizzante, ormai sull’orlo di una retrocessione annunciata, in una compagine che viaggia a velocità di crociera. I rossoblù anzi risalgono la china in classifica proprio nel momento in cui il calendario gli propone una serie di impegni quasi proibitivi. Non scontri diretti nella lotta per la salvezza, ma bensì squadre che giocano per l’alta classifica. Ma del resto chi consoce Davide Ballardini ha di conseguenza poco da stupirsi. Il meticoloso tecnico 49enne di Bertinoro è infatti abituato a subentrare a campionato in corso e a risolvere le situazioni più delicate di squadre spente nell’animo e con seri problemi di classifica.
Il Presidente Preziosi nel corso della stagione aveva già dato il benservito a Gigi De Canio, diremo in maniera quasi inopportuna considerata la posizione di classifica, e a Gigi Del Neri, il cui approccio con la sponda rossoblu si è rivelato del tutto fallimentare, ma ha avuto il coraggio ancora una volta di cambiare il padrone della panchina della sua squadra, affidandosi, come aveva fatto già nel 2010/2011, a Davide Ballardini, che al momento ha dato una vitalità ed un gioco nuovo alla squadra genovese, addirittura in grado di recriminare a giusta ragione per una vittoria che non è arrivata nella delicata sfida di Palermo.
Ballardini è un tecnico meticoloso, decisamente disciplinato e che conferisce un’anima allo stesso tempo elegante ed operaia alle proprie squadre. E’ cresciuto nella sua carriera di calciatore alle dipendenze di Arrigo Sacchi ed Osvaldo Bagnoli, ereditandone la mentalità organizzativa della squadra. Nel 2004/2005 ha portato ai margini della Serie B la gloriosa Sambenedettese, ma nel corso degli anni si è specializzato in salvezze a campionato in corso. Nel 2008 ha compiuto la sua prima impresa di rilievo sulla panchina del Cagliari, ereditato da Sonetti con appena 10 punti in classifica, nel 2009 invece ha ottenuto lo stesso risultato di prestigio alla guida del Palermo. Nel 2011 ha ripetuto la stessa salvezza questa volta in sella al Genoa. Tuttavia, le sue esperienze non sono invece da ricordare nel momento in cui gli è stata affidata una squadra dal principio del campionato, raccogliendo esoneri sulle stesse panchine di Cagliari e Palermo e poi successivamente della Lazio.
Senza dubbio Ballardini è abituato e temprato a lavorare in tutte piazze estremamente difficili o quasi, in cui i Presidenti di turno hanno nel loro hobby preferito quello di licenziare e riassumere con la medesima facilità gli allenatori. Così come successo con Zamparini e Cellino ed in parte anche con Lotito. Preziosi in fatto di esoneri non è da meno rispetto agli altri suoi rappresentanti della categoria. Ma il suo Genoa con Ballardini alla guida ha persino ritrovato la solidità nel carattere ed un gioco di squadra anche apprezzabili. Per il momento il Presidente gli ha chiesto la salvezza, poi si vedrà. Il 4 giugno del 2011 lo stesso Preziosi lo silurò dopo un’ottima stagione, in cui il Genoa vinse anche i due derby contro la Samp, dettaglio da non trascurare, e con un anno di contratto ancora da onorare, ma Preziosi dichiarò a Radio Radio: “Non dico perché va via, meglio non parlare di certe cose”. Come dire, a volte ritornano anche se non si sa per quanto tempo.