Federica Pellegrini conquista la medaglia di bronzo negli 800 stile libero. La campionessa azzurra, alla sua prima esperienza internazionale su questa distanza, conquista un buon terzo posto con tanti margini di miglioramento per il futuro.
E’ stata una Pellegrini prudente, uscita al 600 metri, forse un po’ tardi, visto le sue capacità per attaccare e staccarsi da quel quarto posto che sarebbe stato scomodo. Una medaglia per cominciare, per sbloccarsi, per ribadire che il progetto è valido e lei ha le caratteristiche per diventare una numero uno mondiale anche nel mezzofondo prolungato.
l’ altra medaglia della giornata arriva nei tuffi, nella piattaforma femminile con Noemi Batki, che conquista una fantastica medaglia d’ argento con i due ultimi tuffi fantastici e con una rimonta sensazionale. Oro alla Germania con la Steuer. bene anche Valentina marocchi che si piazza al settimo posto , con un pò di rammarico visto l’ errore sul secondo tuffo che gli ha tolto almeno 20 punti.
Per quanto riguarda gli altri azzurri, nei 100 stile libero, la gara regina, Filippo Magnini e Luca Dotto, compagni di allenamento, conquistano ambedue la finale di domani. Per l’ex bicampione del mondo un 48″97, per il compagno della Larus un 48″94, mentre il miglior tempo l’ha siglato Lagunov in 48″38 e l’olimpionico Bernard ha chiuso in 48″71.
Un quarto posto pieno di rimpianti (per 12 centesimi di troppo allo stacco e per 9 al tocco) per l’azzurrino Stefano Pizzamiglio, più veloce nella nuotata dell’israeliano Barna ma appunto sotto il podio, su cui invece ci è salito di nuovo il fenomeno francese Camille Lacourt che in 24″07 ha respinto il britannico Tancock. Nei 200 farfalla Nicolò Beni è settimo in 1’58″68 (trionfo del polacco Korzeniowski in 1’55″ sul russo Skvortsov e sul grecp Drymonmakos); nelle semifinali dei 100 farfalla è eliminata Caterina Giacchetti col 14° tempo mentre avanza di gran carriera in finale Chiara Boggiatto nei 200 rana, quinta in 2’27″98. E la 4×200 donne parla ungherese: bruciata la Francia…
In finale nei 200 misti e 200 rana, Francesca Segat ed Edorardo Giorgetti hanno chiuso settimi in 2’15″08 e 2’11″99. Tra gli uomini ha trionfato l’idolo di casa, Gyurta, in 2’08″95 col record dei campionati sul vicecampione olimpico Alexandr Dale Oen (2’09″68) e sull’altro medagliato di Pechino, il francese Duboscq (2’11″03); tra le donne è stata una doppietta ungherese Hosszu (2’10″09 record dei campionati) e Verraszto (2’10″10) e con la britannica Miley bronzo in 2’10″89.
Nella finale dai 3 metri sincronizzati, un quarto posto generoso e di rabbia per Tommaso Marconi e Michele Benedetti, costretto a sostituire Nicola Marconi all’improvviso causa colpo della strega del romano capostipite della famiglia di tutti più importante (Benedetti è anche il cugino, il gruppo è allenato da Domenico Rinaldi che è sposato con mamma Marconi). E’ l’eterno Dimitry Sautin a lasciare la coppia azzurra sotto il podio in una gara in cui i nostri hanno accarezzato l’idea della medaglia più pazza e improvvisata del mondo (anche se i due avevano gareggiato nel Grand Prix). Il trionfo è degli ucraini Kvasha-Prygorov (431.67) sui tedeschi Feck-Hausding (427.95) e i russi Sautin-Kunakov (410.43), mentre a soli 4 punti (406.17) ha chiuso la coppia italiana.