La NHL ha rigettato il contratto firmato pochi giorni fa dai New Jersey Devils e dal giocatore russo Ilya Kovalchuk.
L’attaccante dei “Diavoli” aveva firmato un super accordo con la sua franchigia per un ammontare di 102 milioni di dollari per 17 anni, ma la Lega ha annullato repentinamente il tutto visto che i termini del nuovo contratto vìolano palesemente le regole sul salary cap, uno dei cardini principali degli sport americani.
Il russo, giunto nel New Jersey lo scorso mese di febbraio proveniente dagli Atlanta Thrashers in cambio di 3 giocatori, era stato la prima scelta nel Draft NHL del 2001 e da allora si era imposto come uno degli attaccanti più prolifici della lega. Nelle sue otto stagioni di NHL è andato in rete 338 volte segnando più di 40 goal in ciascuna delle ultime 6 stagioni. La firma dell’ala destra di Tver rappresentava sicuramente un successo per i Devils che avevano messo a segno il colpo più pregiato del mercato 2010, anche perchè la riconferma tagliava fuori dalla corsa al giocatore gli stessi Thrashers (che volevano riprenderlo), i Tampa Bay Lightning, i Los Angeles Kings e i New York Islanders.
A soli 27 anni Kovalchuk è uno dei giocatori più forti della Lega che può assicurare un rendimento costante in ogni partita ed in ogni stagione, e nel New Jersey sanno bene tutto ciò, ragion per cui il rinnovo era stato celebrato non lasciando nulla al caso. queste le parole di soddisfazione del giocatore durante la conferenza stampa:
- “Mi sono legato a New Jersey fino a fine carriera, per 17 anni, che è anche il mio numero preferito. Ci sono molti altri campioni che hanno vinto la Stanley Cup in questa squadra. Dai playoff della scorsa stagione è rimasto in sospeso qualcosa…ecco perché ho deciso di rimanere!“
Facendo chiaramente riferimento alla bruciante eliminazione subita dai Philadelphia Flyers nel primo turno playoff.
La durata del contratto, 17 anni, assume un’importanza simbolica per il giocatore che ha vestito la maglia numero 17 in onore di Valeri Kharlamov, ex campione dell’Unione Sovietica che indossava lo stesso numero prima di morire a 33 anni in un tragico incidente stradale. Inoltre, il padre di Kovalchuk è scomparso il 17 luglio 2006:
- “Questo numero mi ha seguito dappertutto, so che è il mio numero fortunato“.
Ha dichiarato poi il russo. Ma indipendentemente da come andrà a finire la vicenda, le condizioni dell’accordo che ha legato “a vita” Kovalchuk e New Jersey hanno suscitato qualche perplessità: 17 anni di contratto significano che Kovalchuk giocherà con i Devils fino a 44 anni…Se ci arriverà in buone condizioni di forma, questo sarà poi tutto da verificare! Il giocatore infatti ci ha scherzato sù:
- “Avrò solo 44 anni. Ho visto molti giocatori esprimersi a buoni livelli quando hanno raggiunto quell’età, ed io spero di fare lo stesso“.
Ma dopo il rifiuto della Lega, tutto ora torna in discussione, e gli altri club, come Atlanta, possono rifarsi sotto. Il punto infatti sta in questo: il contratto nasconde una furbata sempre più in voga nel mondo della NHL attanagliato senza tregua dal tetto salariale. Il documento appena sottoscritto da Kovalchuk prevede un esborso salariale esorbitante nei primi anni (11,5 milioni a stagione tra il campionato 2012-13 e quello 2016-17), per poi calare progressivamente fino a garantire cifre molto più morbide negli ultimi cinque anni (550 mila dollari circa). Questo consente al 27enne di Tver di riempirsi le tasche di dollari negli anni del massimo splendore agonistico e ai New Jersey Devils di non far scoppiare il tetto salariale. Visto che è determinante (per la NHL) la media annua, non lo stipendio effettivo di un particolare anno, i Devils si sono garantiti i gol di Ilya Kovalchuk per 6 milioni a stagione, un’inezia rispetto ai super contratti firmati dai colleghi meno produttivi.
E se anche l’ala russa non dovesse calzare i pattini fino a 44 anni (scadenza naturale del contratto, il che è molto probabile), poco male: si ritirerà ad un’età più consona, magari attorno ai 37-38 anni, e i Devils dovranno versargli solo mezzo milione di dollari l’anno da lì alla scadenza, senza intasare il salary cap. Una strada del genere, una sorta di aggiramento legalizzato del tetto salariale, era già stata percorsa l’anno scorso dai Philadelphia Flyers con Chris Pronger.
Se la cifra iscritta a bilancio (6 milioni) è tutto sommato contenuta, è comunque sufficiente a far sforare il monte stipendi massimo di oltre 2 milioni. 2 milioni che ora dovranno essere tagliati da un’altra parte, senza dimenticare che l’anno prossimo giungerà a scadenza di contratto un certo Zach Parise. E il G.M. dei Devils, Lou Lamoriello, dovrà inventarsi qualche altra cosa per trattenere il suo gioiello!