Ha dell’incredibile ciò che è capitato a John Stone pochi giorni fa.
L’uomo, che lavorava in una concessionaria Chevrolet di Chicago, lunedì (quindi il giorno dopo che i Green Bay Packers avevano espugnato il Soldier Field guadagnandosi l’accesso al 45esimo Super Bowl contro i Pittsburgh Steelers) si era presentato al lavoro con una cravatta proprio della franchigia del Wisconsin, per rendere omaggio alla madre, morta il venerdì prima e grande tifosa dei gialloverdi.
Ma il proprietario della concessionaria dove Stone lavora come venditore, Jerry Roberts, ha visto la cravatta e gli ha intimato di toglierla, altrimenti sarebbe partito l’iter di licenziamento.
Ovviamente Stone pensava che si trattasse solo di uno scherzo. Ma circa un’ora piu’ tardi Roberts lo ha licenziato veramente.
Roberts per giustificare il gesto ha specificato che la concessionaria aveva effettuato promozioni per i fan dei Chicago Bears e che indossare una cravatta dei Packers non sarebbe stato un comportamento appropriato, visto che andava contro le dispendiose pubblicita’ realizzate.
- “Non sapevo si potesse essere licenziati per una cravatta!“
E’ stato l’amaro commento di Stone.
Come se in Italia ci si presentasse con la cravatta della propria squadra del cuore dopo una partita vinta (o un trofeo messo in bacheca) ed il nostro datore di lavoro, tifoso della squadra avversaria ovviamente, ci desse il ben servito con un bel licenziamento su 2 piedi!