Il Pallonaro

NFL, AFC Conference: L’analisi completa della nuova stagione 2010-2011

Logo NFL | © foto tratta dal web

Parte questa notte alle ore 2.30 italiane la nuova stagione NFL, con un match che si preannuncia altamente spettacolare tra i campioni in carica dei New Orleans Saints e i Minnesota Vikings che sono state le 2 finaliste della NFC Conference lo scorso anno.
In particolare c’è attesa sul fronte dei Vikings per valutare le condizioni di forma di Brett Favre, che per la terza volta aveva annunciato il ritiro e per la terza volta ha poi cambiato idea presentandosi per l’ennesima stagione ai nastri di partenza.

Ma andiamo ad analizzare le squadre favorite, le possibili sorprese e le franchigie che non potranno ambire a piazzamenti alti nelle 2 Conference della NFL, ovvero la AFC e la NFC. Le 2 Conference sono divise in 8 “Division”: AFC West, AFC South, AFC North, AFC East, NFC West, NFC South, NFC North, NFC East. Vediamo l’analisi della AFC Conference.

AFC WEST

La AFC West division sarà molto probabilmente dominata dai San Diego Chargers, dietro la lotta è serrata, con i Kansas City Chiefs che potrebbero fare un salto di qualità importante, sfruttando appieno l’ottimo investimento fatto su Cassell la passata stagione, per superare la concorrenza di Oakland e Denver, con i primi, soprattutto, che paiono essersi rinforzati rispetto alla brutta stagione 2009-2010.

Denver dopo aver scambiato lo scorso anno la stella Jay Cutler a Chicago, quarterback dal talento indiscusso, si è ripetuta quest’anno con Brandon Marshall, ricevitore spedito a Miami. Dal Draft è arrivato il quarterback, talentuoso ma ancora acerbo, Tim Telbow. Spetterà a coach Josh McDaniels trovare l’amalgama per la buona riuscita del progetto.

I Kansas City Chiefs hanno cercato di tornare a lottare per la division già nella scorsa stagione, mettendo le mani su uno dei migliori quarterback che il mercato free agents metteva a disposizione, ma l’arrivo di Matt Cassel non è bastato ad azzerare, o almeno ridurre, il gap che li distanziava dai Chargers, veri dominatori della West nelle ultime stagioni; consapevole di questo, l’head coach Todd Haley ha deciso di puntare ad un upgrade ulteriore, ed oltre ad aggiungere qualche buon giocatore si è diretto con decisione su due nuovi coordinator, cercando elementi che garantissero allo stesso tempo esperienza e qualità.
Sono stati messi sotto contratto 2 dei migliori allenatori sulla piazza, l’ex di Notre Dame Charlie Weiss, genio offensivo, e l’ex head coach dei Browns Romeo Crennel, specialista della difesa; 2 uomini importanti ed esperti, 2 aggiunte che dovrebbero permettere ai Chiefs di trovare la giusta strada per riemergere.
Kansas City che ha cambiato poco dalla stagione passata sembra essersi rinforzata proprio nei ruoli in cui aveva le necessità maggiori, che ha coperto con attenzione sfruttando le vie del Draft e della free agency, inoltre, l’aggiunta di 2 allenatori come quelli già citati dà alla squadra di Haley qualche credenziale in più per esporsi come principale contender di San Diego all’interno della division.

Gli Oakland Raiders puntano al rilancio dopo la disastrosa stagione passata e lo fanno con un nuovo coach, Tom Cable che sembra poter dare le linee guida per la rinascita. L’arrivo dai Washington Redskins del quarterback Jason Campbell potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata. I Raiders, che sembrano essere migliorati tantissimo in diversi reparti, sembrano però ancora lo specchio di una franchigia dove i lavori in corso sono all’ordine del giorno, e anche se rispetto al recente passato la situazione è notevolmente migliorata, c’è la convinzione che per operare il definitivo salto di qualità manchi ancora qualcosa; per quest’anno, incominciare a lottare per non chiudere più in coda alla division, sarebbe già un buon risultato.

La favorita quindi resta San Diego anche se la perdita del running back LaDainian Tomlinson, passato ai New York Jets potrebbe farsi sentire. Il suo posto in squadra sarà preso da Darren Sproles che a livello di talento non ha nulla da invidiare all’ex compagno. A guidare le azioni di attacco il solito Philip Rivers, chiamato al definitivo salto di qualità ed alla consacrazione nel ruolo di quarterback. San Diego non vuole proprio lasciare nulla al caso, e consapevole di avere tra le mani una squadra piuttosto completa, sia in attacco che in difesa, ha cercato di blindare pure gli special teams, che oltre a puntare su un ottimo returner come Sproles, dovranno poter tornare a contare su uno dei migliori calciatori della NFL ovvero il kicker Nate Keading che negli scorsi playoff non ha entusiasmato.
Team con pochissimi punti deboli, parte con i favori del pronostico nella West, e con la serissima aspirazione di arrivare fino in fondo.

AFC SOUTH

La AFC South division è cresciuta molto: come squadre di punta non ci saranno solo i soliti Indianapolis Colts ma quest’anno cercheranno di dare battaglia anche gli Houston Texans, pronti a qualificarsi per la prima volta ai playoff, e i Tennessee Titans, che lo scorso anno ebbero un apartenza disastrosa che ne condizionò l’entrata nella post season. Solo i Jacksonville Jaguars sembrano non competitivi, anche se poi la parola spetterà al campo.

Colts favoriti dunque, anche perchè il team che sarà nuovamente guidato da Jim Caldwell possiede tutte le caratteristiche per ripetere una profonda corsa all’interno dei playoffs , reduce com’è da un record assoluto NFL fatto di almeno 12 vittorie in 7 campionati consecutivi, striscia ancora aperta, ed 8 biglietti di fila staccati per accendere alla postseason, altro traguardo che dimostra la lungimiranza e la bravura con cui il management ha costruito una delle squadre più vincenti di sempre a livello di regular season. Manning è una sicurezza, Reggie Wayne il suo fido scudiero tra i ricevitori assieme a Dallas Clark (il miglior tight ends della Lega). La squadra potrebbe anche fare il colpo grosso e vincere il campionato, il talento è enorme (si pensi anche ai vari Pierre Garcon, Austin Collie, Joseph Addadi, Dwight Freeney e Robert Mathis) quasi una vera e propria corazzata.

A giudicare dallo svolgimento dei fatti, si potrebbe arrivare alla conclusione che Jeff Fisher abbia speso gran parte della sua offseason a pensare a come sarebbe potuta finire la scorsa annata se solo i suoi Titans fossero partiti con il piede giusto.
Dopo un 2008-2009 con sole 3 sconfitte le prospettive erano molto, ma molto diverse per un team che è partito con 6 sconfitte consecutive lasciando increduli tifosi e addetti ai lavori, prima di vivere un forte cambiamento arrivato a seguito di aggiustamenti difensivi e soprattutto con il cambio al timone di regia, dove Kerry Collins ha definitivamente lasciato il posto a Vince Young, apparentemente recuperato dopo le crisi di personalità che lo avevano colpito in passato.
Se solo, difatti, i Titans avessero disputato ogni partita come hanno fatto nella seconda parte della loro avventura, avrebbero potuto ripetere l’ottima regular season di due anni fa, e riscattare quell’uscita prematura dai playoffs.
Potranno riprovarci quest’anno, contando su quello che è oggi il miglior running back della NFL, Chris Johnson, che ha stabilito il nuovo record ogni epoca per yards guadagnate dalla linea di scrimmage precedentemente appartenente a Marshall Faulk, e mira a prendersi anche il record di yards corse in singolo campionato di Eric Dickerson, essendoci già andato molto vicino con le 2.006 percorse nel 2009.
La stagione si preannuncia comunque positiva.

Se gli Houston Texans non giocassero nella AFC South, o meglio se non fossero costretti ogni anno a misurarsi per ben 2 volte con le squadre che ne fanno parte, in particolar modo Titans e Colts, probabilmente avrebbero già centrato da tempo l’obiettivo di qualificarsi alla postseason per la prima volta nella loro storia.
La stagione parte con buone aspettative considerando che nella precedente si è avuto un record vincente (9-7), non ci sono stati infortuni gravi per Matt Schaub, che a posteriori si è rivelato l’uomo giusto per il nuovo ciclo dei Texans e che nel 2009 si è permesso il lusso di accumulare cifre spaventose, quali 4.770 yards e 29 passaggi vincenti a fronte di 15 intercetti, cifre che, tra una rinuncia e l’altra, gli sono valse il primo Pro Bowl di carriera, del quale è stato anche l’M.V.P.
Su queste basi poggiano le certezze dei Texans, assieme al rinnovo contrattuale dato ad Andre Johnson reduce da un’annata ad altissimi livelli. Ed i tempi per la prima post season ormai sono maturi.

I Jacsonville Jaguars partono in ultima posizione nella division ma non bisogna darli totalmente per spacciati: in squadra c’è il talento di 2 giocatori sui quali si basa la squadra che sono Maurice Jones-Drew, folletto velocissimo dotato di una fisicità fuori dal comune, un gigante intrappolato nel corpo di un nanerottolo molto arduo da fermare, che fa girare l’attacco quasi da solo come confermato dal primo eccellente anno da titolare, finito con 1.391 yards e 15 mete, e Mike Sims-Walker, uno dei migliori ricevitori della Lega. Spetterà al quarterback Garrard innescarli, e la stagione dei Jaguars dipenderà soprattutto da loro.

AFC EAST

Dopo un decennio di tirannia Patriots, la AFC East division vede questa volta in pole position i New York Jets, decisi a non arrestarsi fino alla fine, fino al Super Bowl, dopo l’AFC Championship raggiunto lo scorso anno.
Ma le insidie proprio dei New England Patriots e dei Miami Dolphins, rafforzatisi parecchio sul mercato, sono da tenere in forte considerazione. Più staccati i Buffalo Bills che guarderanno molto probabilmente le altre 3 squadre darsi battaglia per la supremazia.

Ed iniziamo proprio dai Bills: nuovo corso per Buffalo e non poteva essere altrimenti dopo il record negativo dello scorso anno.
Nonostante ciò i Bills non avranno molto tempo per trovare la chimica giusta: nelle prime 4 partite di stagione regolare incontreranno già tutte e 3 le rivali di division e questo prevedibilmente segnerà il prosieguo del loro cammino, in un modo o nell’altro. Molto più probabile in senso negativo ma occhio a dare per spacciati gli uomini di coach Chan Gailey.

Dopo la cocente sconfitta nella AFC wild card, i Patriots ripartono per sfruttare appieno il talento dei loro fuoriclasse prima che cominci la loro inesorabile parabola discendente.
Non sarà facile riconfermarsi in testa alla AFC East e lo scorso anno persino il guru Bill Belichick è stato messo sotto processo dagli addetti ai lavori a causa di scelte non sempre al di sopra di ogni sospetto.
In campo a ricevere gli ordini del coach tre volte campione del mondo ci sarà come sempre Tom Brady (371 passagi completi pr 4.398 yards conquistate con 28 td e 13 intercetti), assestatosi nuovamente su livelli di eccellenza dopo lo sfortunato 2008 che lo aveva visto out per tutta la regular season con un ginocchio da ricostruire.
L’ex prodotto di Central Michigan ha ripreso in mano le redini del gioco offensivo e il suo 2009 è culminato il 18 ottobre con i 6 TD pass contro i Titans nella bufera di neve del Gillette Stadium.
Il numero 12 rimane titolare inamovibile e una leggenda nel New England, così ci saranno veramente le briciole da spartire per Brian Hoyer e il rookie da Oklahoma State Zac Robinson; dovranno essere bravi a sfruttare l’occasione qualora le situazioni lo permettano, come aveva saputo fare il carneade Matt Cassel 2 anni or sono.
Se dici Brady, l’associazione mentale porta al suo bersaglio preferito, Randy Moss (83 ricezioni per 1264 yards con 13 td): il problematico talento da Marshall, sotto gli ordini di Belichick, è maturato, nonostante talvolta l’anno passato abbia mostrato insofferenza davanti ad alcune valutazioni del suo head coach. L’idea complessiva sui Pats è che restano un osso duro per tutti, anche per i rinnovati Jets di coach Ryan.
Vedremo se i grandi talenti offensivi saranno sotenuti a dovere da una difesa che non sembra singolarmente di primissimo livello, ma se c’è una cosa che Bill Belichick ci ha abituato a vedere, è la sua capacità di spremere dai suoi atleti sempre il massimo e creare innovativi sistemi di gioco.
I tifosi dei Patriots sono lì ad attendere che tutto questo avvenga.

I Miami Dolphins hanno operato benissimo sul mercato prendendo uno dei migliori ricevitori della Lega come Marshall, ma la costruzione di un nuovo gruppo potrebbe ritardare il processo di vittoria di squadra. Chad Enne si prenderà il posto di titolare in cabina di regia a discapito di Chad Pennington, la squadra messa insieme da coach TonySparano e Bill Parcells sembra ben assemblata e completa nei ruoli e, con l’addizione di Marshall in attacco, esprimerà anche un gioco divertente, ma la sensazione è che ciò potrebbe bastare in altre division, ma forse non nella super competitiva AFC East di quest’anno.

Infine passiamo all’analisi del team da battere, i New York Jets che, dopo parecchi anni costretti ad inseguire rivali di division e conference, lo scorso campionato hanno dimostrato di esserci eccome, superando da outsider i primi 2 turni dei playoff, prima di inchinarsi ai Colts nell’AFC Champs.
Così il G.M. Tannenbaum (fresco di rinnovo di contratto fino al 2014), all’apertura del mercato, ha fatto subito il botto portando a casa LaDainian Tomlinson, runningback in declino, ma capace di produrre sicuramente ancora un biennio alla grande.
La dirigenza è altrettanto convinta di aver trovato in coach Rex Ryan (anche lui ha allungato fino al 2014) una guida non proprio simpatica a tutti, ma molto preparata e così si è provato a muoversi per vincere adesso e subito: vedremo se l’obiettivo verrà raggiunto.
In cabina di regia spazio al secondo anno da USC Mark Sanchez (2444 yards lanciate con 12 TD e 20 intercetti subiti) che, buttato in mischia dal suo coach nell’anno da rookie, ha pian piano zittito tutti i detrattori e condotto i biancoverdi ad un risultato insperato.
Ciò che stupisce maggiormente di questo ragazzo di 24 anni non ancora compiuti è la maturità e il carisma con cui conduce i compagni: quest’anno coach Ryan sarebbe già felice se il suo pupillo ripetesse l’anno da matricola confermando questa leadership, poiché il baricentro della squadra sarà ancora spostato sui giochi di corsa.
I runningback , abbiamo detto, erano, sono e saranno l’ago della bilancia del team che ha sede a Florham Park: partito Thomas Jones, che ha comunque ben figurato, è arrivato LaDainian Tomlinson (223 corse per 730 yards con 12 TD, prima stagione della carriera sotto le 1000 yards), uno dei runningback più determinanti degli ultimi 10 anni , ma che nelle ultime stagioni ha subito qualche acciacco di troppo che l’hanno condizionato non poco nella sua carriera agonistica. A San Diego sono sicuri di aver fatto loro l’affarone, liberandosi di un contratto pesante non più supportato da prestazioni all’altezza, i Jets si assicurano un atleta multidimensionale pericoloso e nei giochi di corsa, e quando supera la linea di scrimmage per ricevere (20 ricezioni nell’ultimo anno, ma precedentemente mai sotto le 51).
L’ex numero 21 dei Chargers dovrà condividere il palco con Shonn Greene (108 corse, 540 yards conquistate e 2 TD), che è esploso fragorosamente nell’anno da rookie e molti sono pronti a scommettere sulla sua definitiva consacrazione quest’anno.
La dirigenza è riuscita a migliorare la coppia Jones – Greene, e c’è da credere che ai defensive coordinator avversari verranno dei bel mal di testa nel tentativo di arrestare questa forza d’urto. In piuù c’è l’aggiunta di Santonio Homes, arrivato dagli Steelers, 2 delle mani più sicure ed efficaci dell’intera Lega.
Attacco migliorato, difesa mantenuta a livelli assoluti, ora i Jets hanno da dimostrare sul campo di essere superiori ai rivali di division (e di Conference).
Ma come inizio non cè male veramente.

AFC NORTH

La AFC North del 2010 si preannuncia piuttosto combattuta. Se i Ravens sono visti come favoriti, i Bengals hanno voglia di bissare l’anno passato e gli Steelers vogliono rimediare al mancato anno di playoff che si portano sulle spalle. I Browns sono diversi gradini dietro rispetto a tutti, ma stanno tentando di ricostruire.

Partiamo proprio da Cleveland. Quali possono essere le aspettative per un tifoso dei Browns, che non vede la propria squadra ai Playoff dal 1994? Prossime allo zero. Si vive di piccole speranze, di sguardi volti al futuro, di attese per qualche miracolo.
Anche in questo 2010, Cleveland è di fatto la squadra numero 4 nella AFC North ed una delle ultime dell’intera NFL. L’obiettivo comune è ripartire. Ripartire dal record di 5-11 del 2009-2010 (con 4 vittorie conquistate nelle ultime 4 partite) e tentare di migliorare quella 32esima posizione in Total Offense che è soltanto uno dei numeri imbarazzanti che i Browns hanno messo su nella scorsa stagione. Si riparte anche da un nome nuovo alla presidenza, quello di Mike Holmgren che ha voluto confermare il Coach Eric Mangini nonostante gli scarsi risultati.
Ultimi in Total Offense nel 2009-2010 si diceva. Potrebbe essere questo il punto di partenza da dove migliorare e per farlo si potà usufruire di un nome nuovo: quello di Jake Dehlomme, acqistato dai Panthers in questa off-season, che subito è stato inserito nella squadra titolare, visto anche il poco traffico per un posto da partente. I Browns hanno mancanze praticamente in ogni reparto. Le acquisizioni adoperate in free agency e quindi l’arrivo di giocatori come Delhomme e Fujita, sono senz’altro apprezzabili ma non sufficienti. Dal Draft i nuovi prospetti dovranno crescere dunque la stagione si preannuncia particolarmente difficile.

Cosa dire invece dei Cincinnati Bengals? L’imperativo categorico è: non sottovalutarli mai!
Lo scorso anno nessuno avrebbe meso due lire sulla squadra di Marvin Lewis; eppure sono riusciti a fare una gran figura, vincendo la division con un record di 10-6 e dunque andando ai playoff. Non ci sono state grosse perdite in Off-season ed anzi, i Bengals potranno contare sulla testa matta di Terrell Owens, arrivato proprio recentemente a Cincinnati. Stessa squadra dello scorso anno più Owens. Ingredienti che hanno i presupposti per un nuovo, positivo 2010.
Si riparte ancora una volta da Carson Palmer, che nella scorsa stagione è riuscito a mettere da parte i problemi fisici, ad andare oltre le 3.000 yards (3.094 per l’esattezza) e a segnare 21TD su passaggio. Presumendo che le sue condizioni fisiche restino buone anche il prossimo anno, potrebbe essere una stagione tra le più proficue nella sua carriera, viste le “armi” a disposizione che ha davanti a lui. Il reparto running back dei Bengals si risolve in una singola persona: Cedric Benson.
L’ esplosione vera e propria di Benson si è avuta di fatto soltanto l’anno scorso, ma era dai tempi dei Bears che si era capito che il ragazzo aveva talento.
Grazie alle sue portate, i Bengals si sono piazzati noni in NFL per yards guadagnate sulle corse e non vediamo motivi per cui Benson non possa bissare anche quest’anno e anzi, l’obiettivo è quello di riuscire a battere le 1.251 yards (in 13 partite) messe a segno nel 2009-2010. Tra i ricevitori è arrivato da Tampa Bay Antonio Bryant ma un infortunio ne sta limitando l’impiego. I titolari saranno quindi il solito devastante Chad Ochocinco ed il neo arrivato Terrel Owens. Una coppia formidabile che non farà dormire sonni tranquilli agli avversari. I Bengals si apprestano a vivere una stagione dove devono confermare ciò che realmente possono fare. Lo scorso anno nessuno avrebbe puntato su di loro; quest’anno qualcuno potrebbe aspettarsi la loro forza e partire prevenuto.
La difesa resta solida e non ha subito perdite. Le linee secondarie sono davvero di ottimo livello; il reparto LB è in crescita continua e farà la differenza. In attacco, Benson deve continuare quanto di positivo ha fatto in questi anni. Palmer, sperando per lui che possa restare in salute, può contare su 2-3 armi offensive davvero niente male, con un duo Owens-Ochocinco che davvero non si vede tutti i giorni.

Il 21 Aprile 2010, l’attuale Commisioner dell’NFL Roger Goodel decide di squalificare il QB Ben Roethlisberger per aver violato la famosa “NFL’s personal conduct policy”.
Viene squalificato per 6 giornate (che poi diventeranno 4, che poi potranno essere ancora ridotte). E’ un colpo durissimo per il quarterback, ma soprattutto per tutti i tifosi dei Pittsburgh Steelers. Perdere il proprio idolo per 4-6 settimane può essere determinante anche ai fini del risultato di gioco stesso.
La nuova stagione degli Steelers comincia dunque negativamente, un po’ come era finita. Dopo aver vinto il Super Bowl nel 2008-2009 infatti, gli Steelers escono con un record di 9-7 che, se pur positivo, non glli è sufficiente per raggiungere i playoff. Ripartire dunque, augurandosi di non avere quegli infortuni (vedi Polamalu ad esempio) che hanno sicuramente condizionato per gran parte, la negatività dell’anno 2009.
Sostituire Big Ben almeno per le prime 4 partite è stato il problema maggiore degli Steelers nella offseason. La battaglia interna si è giocata tra i QB Dennis Dixon e Byron Leftwich. Sebbene il primo dei citati abbia già disputato una buona prestazione nell’anno precedente contro i Ravens, sembra che l’ex Jaguars Leftwich sia in vantaggio, anzi diciamo pure che salvo stravolgimenti dell’ultim’ora, sarà proprio lui a partire titolare dalla prima giornata. La squadra è ben assortita e profonda ed ha voglia di vendicare la scorsa stagione anche se ha perso il proprio ricevitore principe Santonio Holmes, colui che a pochi secondi dal termine decise a favore degli Steelers il Super Bowl di 2 anni fa.
La division è tuttavia piuttosto agguerrita ed appunto le prime partite potrebbero giocare un ruolo fondamentale.

I Baltimore Ravens cominciano questa nuova stagione da favoriti.
Per la quasi totalità dei Bookmakers americani, Baltimore è la squadra meglio attrezzata per vincere la division. Del resto è diverso tempo che si dice che ai Ravens servirebbe un ricevitore per far meglio.
Quel ricevitore è finalmente arrivato e risponde al nome di Anquan Boldin.
Grazie ad una trade con i Cardinals, i Ravens sono dunque riusciti a portare a casa un pezzo molto pregiato che può davvero fare la differenza offensivamente. Unito al solido quarterback Joe Flacco dovrebbe formare una catena quasi inarrestabile. I Ravens devono far fruttare a pieno le combinazioni Flacco-Boldin e far quindi pesare l’ingresso di un nuovo ricevitore che tanto serviva al braccio del QB. Inoltre, devono mantenere la solidità difensiva che da tempo li contraddistingue e cercare di limitare gli errori che potrà commettere il loro reparto più debole, quello delle secondarie. Rispettando questo piccolo promemoria, ci sono davvero i presupposti per una stagione più che positiva.

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