L’analisi della stagione NBA 2011/2012 prosegue nella Western Conference, più precisamente partiamo dalla Southwest Division, raggruppamento dove sono inseriti i campioni in carica dei Dallas Mavericks. I texani avranno nei Memphis Grizzlies, squadra giovane, atletica e talentuosa, il principale avversario. San Antonio dovrebbe invece accusare una piccola flessione dato che gli uomini di punta sono ormai ultratrentenni. A spartirsi le briciole invece Houston Rockets e New Orleans Hornets che non sembrano apparentemente attrezzate per battagliare nei piani alti.
DALLAS MAVERICKS: E’ ovvio che Dallas riparta per la nuova stagione con la nomea di favorita. Tuttavia la perdita di Tyson Chandle, andato a New York, potrebbe pesare molto più di quanto si possa pensare: il lungo ex Hornets, Bulls e Bobcats era l’unico elemento del quintetto che poteva assicurare rimbalzi, difesa e tanto agonismo, i texani ne sentiranno la mancanza benchè siano arrivati come rinforzi l’ex All Star Vince Carter ed il tuttofare dei Lakers Lamar Odom, chissà per quale motivo svenduto dai gialloviola. A completare un roster di tutto rispetto il leader Dirk Nowitzki, sul quale potremmo sprecare fiumi di inchiostro, tale è la bravura di questo tedesco che ha trascinato la sua squadra al titolo lo scorso anno contro un team di fenomeni, il saggio Jason Kidd che dispenserà ancora assist in cabina di regia, il sesto uomo di lusso Jason Terry, terribile tiratore da 3 punti e l’atletico Shawn Marion. Da valutare il rendimento di Haywood in sostituzione di Chandler sotto canestro e l’inserimento di una ex promessa come Brandan Wright che a soli 24 anni ha passato più giorni in infermeria che sul campo da gioco. L’obiettivo dei Mavs è ripetersi, probabile che, in una Western Conference un pò indebolita negli ultimi anni dalle partenze di top player verso i team della Eastern, Nowitzki e compagni possano ambire ad una Finale bis contro gli Heat.
HOUSTON ROCKETS: La perdita più grave per i Rockets non sarà forse il ritiro del centro cinese Yao Ming, quanto l’aver lasciato andare via un tecnico preparato ed intelligente come Rick Adelman che negli ultimi 3 anni, pur avendo una squadra da lottery (per via di infortuni ai giocatori e lacune tecniche dell’organico) è riuscito a portare Houston ai playoff o quanto meno a sfiorarli, facendo rendere al massimo atleti che nella Lega non avrebbero nessun ruolo di rilievo. Le fortune dei Rockets passeranno per le mani della guardia Kevin Martin e per quelle dell’ala grande Luis Scola, poi tanti comprimari come Courtney Lee, Chase Budinger, il play sloveno Goran Dragic, Jonny Flinn, Jordan Hill, Kyle Lowry e Terrence Williams, alcuni di questi fatti rendere da Adelman al 1000%. Difficile che il nuovo head coach Kevin McHale possa ripetere le gesta del suo predecessore. Sarà interessante vedere all’opera Donatas Motiejunas, lungo ex Benetton Treviso, prima scelta dei Minnesota Timberwolves all’ultimo Draft ma acquistato immediatamente dai Rockets. Perso sul mercato Chuck Hayes, centro che ha sostituito Yao Ming abbastanza degnamente negli ultimi campionati pur essendo alto solo 196 centimetri (firmato dai Sacramento Kings ma si vocifera di un annullamento del contratto con i californiani per via di una anomalia fisica) potrebbe trovare spazio la seconda scelta assoluta più sbagliata della storia della NBA ovvero Hasheem Thabeet, atleta che ai tempi dell’Università veniva paragonato ad Hakeem Olajuwon (indimenticato centro dei Rockets con cui vinse 2 titoli). L’obiettivo per Houston sarebbero i playoff ma con il materiale a disposizione nel roster è molto più probabile una stagione da lottery.
MEMPHIS GRIZZLIES: Se il processo di crescita dei Grizzlies continuerà per il verso giusto, Dallas dovrà stare molto attenta perchè Memphis ha già dimostrato la sua forza negli scorsi playoff quando riuscì ad eliminare nel primo turno la squadra numero 1 della Western Conference, i San Antonio Spurs che avevano dominato la stagione assieme ai Chicago Bulls. Squadra giovane, completa, talentuosa, atletica e fisica, ai Grizzlies non manca nulla per essere la sorpresa della stagione. Conley guiderà ancora la squadra come playmaker, Mayo potrebbe riprendersi il posto di guardia perso nella parte finale del torneo 2010/2011, Gay sarà l’arma in più visto che per infortunio ha saltato la scorsa post season. E poi il punto forte di Memphis, una front line devastante per talento, forza e completezza con Zach Randolph e Marc Gasol. Perso Shane Battier, volato a Miami, la panca degli “Orsi” è comunque di livello con Tony Allen pronto a mordere le caviglie di qualsiasi avversario, Xavier Henry pronto a migliorare le sue performance e Sam Young in rampa di lancio. Peccato per l’infortunio del lungo Darrell Arthur che avrebbe dato minuti di riposo a Randolph e Gasol. Se tutto andrà per il verso giusto i Grizzlies hanno le Semifinali di Conference a portata di mano. E magari anche qualcosa in più…
NEW ORLEANS HORNETS: Il team di Marco Belinelli è atteso da un anno di transizione dopo le gravi perdite dell’ala grande David West e del fenomeno Chris Paul, che non hanno gradito la gestione societaria in questi anni ed hanno optato per l’addio alla Louisiana. Sebbene gli Hornets abbiano ricavato dalla cessione del proprio play un pacchetto di giocatori interessanti (Gordon, Kaman ed Aminu) tuttavia c’è da dire che sono scoperti proprio nel ruolo di regista ed in quello di ala grande lasciato vuota da West. Jack dovrà cercare di fare del suo meglio per non far rimpiangere il suo illustre predecessore partito per Los Angeles sponda Clippers, Belinelli si troverà un concorrente in più nel ruolo di guardia visto l’arrivo del talentuoso Eric Gordon. Sotto canestro si divideranno i minuti Okafor e Kaman, mentre in ala piccola Ariza sarà il titolare con Aminu pronto a farlo rifiatare. Per ovviare alla partenza di West è stato invece rifirmato Carl Landry, onesto lavoratore ma che nulla ha a che fare con il talento del giocatore ex Xavier University. Coach Monty Williams è chiamato al miracolo di condurre questa squadra nuovamente ai playoff, ma non sarà facile. Più verosimilmente New Orleans dovrà accontentarsi di una scelta alta al prossimo Draft (oltre a quella che gli verrà da Minnesota, via Clippers, ottenuta nella trade Paul) per costruire una squadra importante per il futuro.
SAN ANTONIO SPURS: La stagione degli Spurs dipenderà molto dalle condizioni fisiche del duo Duncan (35 anni)-Ginobili (34): i 2 grandi vecchi di San Antonio sono ancora l’asse portante della squadra assieme al solito Tony Parker (anche lui ormai sulla trentina). Una squadra esperta dunque, che ha dominato la scorsa stagione ma che ha pagato a caro prezzo lo sforzo venendo poi sbattuta fuori dai Memphis Grizzlies, testa di serie numero 8, ed ultima qualificata alla post aseaon, nel primo turno dei playoff. Il pericolo per i texani è che tutto ciò possa ripetersi, magari disputando una grande regular season per poi pagare tutto a maggio quando ci saranno le partite che contano. Importante dunque sarà il contributo dei pochi giovani nel roster come Tiago Splitter, DaJuan Blair ed il rookie Kawhi Leonard di cui si dice un gran bene. Non dovrebbe essere difficile per i neroargento arrivare ai playoff, ma sarà importante vedere in che condizioni arriveranno all’appuntamento gli “anziani” della squadra.